giovedì 31 marzo 2016

INTERVISTA A ENZO CORDASCO DEL 6 AGOSTO 2014




Intervista a Enzo Cordasco del 6 agosto 2014 alla presentazione del libro “Fulgide luci nello Ionio”.

Dal minuto 3:30 al minuto 7:16 Nella splendida scenografia degli Enotri e dei Greci.
Dal minuto 8:45 al Minuto 10:25 sul Padula.

La bellezza della Calabria può essere colta secondo lei soltanto da chi vive lontano?”
“No, credo di no. Ho intrapreso questo viaggio solo per cercare di valorizzare sempre di più il paesaggio storico architettonico paesaggistico demo-antropologico della nostra terra che è bellissima.
Nella seconda parte nel dialogo immaginario che io faccio con Margherite Yourcenar, dove accompagno la grande scrittrice,
immaginificamente ovviamente, su tutta la costa ionica della Magna Grecia.  E partiamo da Region, andiamo a Locri e lì incontriamo la Medea di Corrado Alvaro dove è stato scritto questo bellissimo pezzo di teatro calabrese che è un capolavoro.
Poi saliamo a poco a poco lungo i siti ed i paesaggi marini e storico archeologici ionici arriviamo a Capo Colonna al tempio di Hera Lacinia, dove ci aspetta immaginificamente lo sciamano Pitagora, che Margherite Yourcenar amava molto e piano piano arriviamo nella nostra Sibarys, li parliamo anche un po’ dell'alluvione, di quello che è successo e soprattutto di spingere amministratori e non solo, ma noi, gli abitanti e anche quelli che vengono da fuori calabresi tutti, a cercare di valorizzare questo sito. 
E arriviamo poi a Metaponto, la vera signora dello ionio dove il viaggio un po' si conclude e con  Margherite cerchiamo di analizzare... siccome lei, come tu sai, è stata la pioniera, negli ultimi anni della sua vita, dell'impegno ecologico, dell'impegno ambientalista, ecco qui io ho voluto mettere in risalto proprio insieme a lei, la bellezza sì, però dobbiamo guardare anche la nostra realtà vera, quindi anche, come dire, il degrado del paesaggio perché bisogna dirlo no, gli inquinamenti, i rifiuti, il paesaggio devastato che viene maltrattato e quindi non trattato bene, soprattutto anche dal noi. 
Perchè dobbiamo essere noi ad impegnarci in prima persona.
Si conclude a Metaponto, ti dico soltanto una frase,  ma vado veloce, non vi prendo molto tempo, dove dico che per esempio le famose Tavole Palatine di Metaponto, le 15 colonne doriche bellissime del tempio che è rimasto ed io dico che "queste belle colonne doriche sinuose aspettano clienti voluttuosi", è una metafora, un po’ scherzosa, ma è chiaro che i clienti solo i visitatori dei musei e di queste nostre bellezze architettoniche e antiche che  abbiamo e che… i musei sono vuoti praticamente, specialmente in quella zona, a Nova Siri, il museo della Seritide, lo stesso museo di Metaponto è vuoto, che è bellissimo, il museo di Crotone è vuoto ed anche il nostro di Sibari dobbiamo valorizzare di più”.


sabato 26 marzo 2016

IL MONDO CON GLI OCCHI, ACRI CON IL CANNOCCHIALE. PUNTI DI VISTA. COME CI VEDONO, COME CI VEDIAMO.





Il Parco Nazionale della Sila verso il più alto riconoscimento dell’Unesco.

Il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Unesco ha deliberato che il Parco Nazionale della Sila potrà candidarsi a  Patrimonio Mondiale dell’Umanità «per criteri naturali».

Se volete saperne di più potete leggere qui:

Ricapitoliamo, invece, la vicenda MaB.

Abbiamo sul nostro territorio un Ente, il Parco della Sila, di cui Acri fa parte, che si preoccupa di posizionare l’altopiano silano su un circuito internazionale di enorme prestigio, in una vetrina mondiale ambita in ogni angolo della terra, sottoponendo all’UNESCO tre corposi dossier per conseguire tre riconoscimenti che se ottenuti costituirebbero un sensazionale fattore di crescita e di sviluppo per il nostro territorio.

L’UNESCO nel giugno 2014 concede il primo riconoscimento, MaB riserva mondiale della biosfera, scegliendo il Parco della Sila in una lista affollatissima.
Sta per avverarsi il secondo sogno. Il riconoscimento del Parco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Ma lasciamo i sogni e scendiamo nella nostra prosaica realtà. Veniamo a noi.
Non passa giorno in cui i nostri sottosegretari, i nostri assessori regionali non dicano che “La Calabria deve puntare sui settori strategici in cui eccelle: turismo, beni culturali, natura-ambiente, tipicità, autenticità”. Il MaB con le sue finalità statutarie va preciso preciso in quella direzione.

Ad Acri invece, dove siamo da sempre notoriamente guardinghi e malfidenti nei confronti del progresso civico, sociale, culturale ed economico, come si reagisce? Ci si mobilita per bloccare, anzi meglio, per “bocciare” lo sviluppo.
I più illuminati, fra quelli che avversano la crescita, imbracciano il cannocchiale alla rovescia, per minimizzare obiettivi e finalità dell’organo di gestione del MaB Sila, la Fondazione in Partecipazione.
E il giudizio è presto emesso. Si tratta di un “carrozzone”. Per cui non siamo interessati. Grazie.
Ma c’è un problema politico, che ormai è di pubblico dominio.
La maggioranza, di cui indegnamente faccio parte, aveva promosso la candidatura con una delibera di giunta e aveva sottoscritto il protocollo d’intesa per costituire un partenariato che sceglierà come strumento giuridico una Fondazione in Partecipazione. Negli ultimi mesi, in seno alla maggioranza c’è stato un ripensamento, anche se non vi sono ancora comunicati ufficiali in merito. E non arrivano nemmeno proposte né da destra né da manca.
Si sa, siamo tutti bravi a fare analisi (o chiacchiere o lagnanze), quello che poi manca è la proposta. Tutti bravi medici a fare diagnosi, ma poi quello che non si riesce a stabilire è la terapia.

Apro una parentesi a proposito di proposte.
In due anni di frequentazione del Parco quale delegato del sindaco, ho sentito più volte i vertici dell’Ente affermare che in vent’anni, mai nessun amministratore acrese si è affacciato da quelle parti, anche soltanto inviando per posta una proposta che sia stata una. Afasia totale.

In occasione della preparazione del Piano Pluriennale Economico e Sociale del Parco della Sila, i 21 Comuni che costituiscono la Comunità del Parco, nel marzo del 2014 sono stati invitati dal Ministero dell’Ambiente ad un incontro per presentare delle proposte progettuali da inserire nel Piano.
Su 21 invitati, ci presentammo in due: Acri e Longobucco.
L’Amministrazione di Acri presentò 5 progetti che furono tutti inseriti nel Piano Pluriennale.
Non sappiamo quando e quali di queste opere saranno finanziate, ma intanto il nostro dovere è stato fatto. Per chi ne abbia voglia e curiosità in coda ci sono gli allegati di notevole interesse.

Chiudo parentesi che serviva solo per ribadire che quello che manca è la proposta. E se la proposta manca, possono anche metterti le opportunità più appetibili su un piatto d’oro che resti comunque al palo di partenza.

Ed aveva ragione quel tizio che diceva, parafrasando, che la Calabria è come un vecchio pezzente seduto su di uno sgabello d’oro. Abbiamo sopra e sotto il nostro territorio un patrimonio inestimabile dal punto di vista culturale, archeologico, artistico, paesaggistico, che resta lì a degradarsi perchè non viene messo a frutto.  

LA PROPOSTA

E allora, pur essendo lontano dalle logiche (?!) di parte e di partito, avanzo la mia Proposta in merito alla Fondazione MaB, che dovrebbe essere accolta visto che si accosta a quelle logiche, che alla fine trovano sempre unanimità...

Il 4 aprile scade il termine per l’adesione alla Fondazione in Partecipazione MaB che deve passare attraverso una delibera di consiglio nella quale bisogna specificare il nominativo del rappresentante del Comune in seno all’Assemblea della Fondazione.
L’11 aprile invece scade il termine della presentazione delle candidature a Componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Potrebbero presentare la propria candidatura al Consiglio di Amministrazione un consigliere di maggioranza e uno di minoranza, di modo che quando si andrà a votare per il Consiglio di Amministrazione (i 18 Comuni che si trovano all’interno del Parco hanno a disposizione tre posti) si potrebbe conquistare facilmente uno dei posti con accordi politici con gli altri Comuni (ricordo che 14 su 18 sono amministrati da giunte di sinistra…).
Il posto nell’Assemblea dovrebbe toccare alla Maggioranza.
Naturalmente si dovrebbe votare l’adesione all’unanimità. Unanimità che salverebbe politicamente la faccia alla maggioranza che ha avviato la costruzione di questo maestoso edificio e quando è arrivata al tetto, ha deciso di farlo completare ad altri.
Ci sono altre proposte (invece di stare con quel cannocchiale in mano…)?

Ricordo infine a chi è abituato a proiettare sugli altri le proprie miserie (e che ha diffuso l’amena notizia che io sarei così interessato al MaB perché mi hanno promesso un posto per mia moglie) che tre mesi fa comunicavo a sindaco e maggioranza che non avevo nessuna intenzione di presentare la mia candidatura e che se qualcun altro era interessato si facesse avanti.
Nessuno rispose.

Salvis Iuribus.
















venerdì 18 marzo 2016

MUCH ADO ABOUT NOTHING


TEMPO SCADUTO


Stasera avrei dovuto scrivere una relazione medico- legale che mi avrebbe permesso di riscuotere domani una considerevole parcella. Rimandata.
Rimandata perché mi sento in dovere di intervenire nel chiacchiericcio generalizzato, in parte generato da un difetto di ricezione.
Mi sforzerò di chiarire in materia MaB, per l’ultima ed ennesima volta – perché le altre volte troppa gente era distratta o troppo impegnata a pensare ad altro .
Sarò molto sintetico perché non mi piace ripetermi.

IL FATTO.
Nell’agosto 2013 la nostra Amministrazione con atto deliberativo della Giunta, ha partecipato alla proposta di candidatura del Parco della Sila, di cui facciamo parte, per il riconoscimento come “Riserva della Biosfera” da parte dell’UNESCO.
Questo riconoscimento è avvenuto nel mese di giugno del 2014, dopo un lungo e complesso lavoro preparatorio svolto dal Parco con un ampio processo di coinvolgimento degli stakeholder (portatori di interesse) pubblici e privati presenti sul territorio.
Si è trattato del primo riconoscimento UNESCO  alla Calabria.

Il 13 giugno pubblicai questo articolo e da allora non ho smesso più di parlarne, anche se qualcuno mi accusa che c’è stata un’insufficiente informazione sull’argomento.
E per i promotori della candidatura, fra cui il nostro Comune, è stato un motivo di immensa soddisfazione, considerato anche che in Italia le Riserve della Biosfera MaB, erano soltanto nove ed il nostro Parco costituisce la decima, e tenuto conto che su 200 candidature, solo 2 hanno ottenuto il riconoscimento.

Questo riconoscimento  ha rappresentato un evento di portata storica che ha dato una nuova dimensione al nostro territorio, come occasione di promozione su un prestigioso circuito internazionale per tutti gli operatori pubblici o privati presenti nell’area MaB, ma soprattutto per le più facili opportunità di accesso ai finanziamenti nazionali, europei ed internazionali.

La grandiosità di questa nuova istituzione è stata compresa da tutti i Comuni circostanti del Parco che hanno fatto a gara per richiedere di aderire al MaB,  cosicchè i Comuni che rientrano in quest’area son diventati 64.

Hanno aderito inoltre al Programma ben 48 soggetti di partenariato che vanno dalle associazioni culturali, ambientaliste, agricole, del commercio e dell’industria, alle Province, alla Regione, agli Ordini professionali, fino ad arrivare all’Universita’ della Calabria e all’Universita’ della Tuscia, nonchè, attraverso il Consorzio inter-universitario nazionale CUEIM, ad altri Atenei italiani.

Con la firma, da parte del Sindaco Nicola Tenuta, del Protocollo d’intesa fra i 114 partner, avvenuta nel marzo 2015, il nostro Comune si è già assunto l’impegno di attuare tutte le azioni funzionali al perseguimento degli obiettivi del Programma MaB.

Obiettivi che sono
-         la conservazione dei paesaggi, degli habitat, degli ecosistemi, delle specie, delle diversità; 
-         - lo sviluppo armonico del territorio seguendo un approccio eco-sostenibile: 
-         - la logistica di supporto ad attività di ricerca e di formazione, affinché la Riserva di Biosfera divenga un modello di buone pratiche da emulare.
-         favorire il concreto sviluppo territorio, coniugando le politiche territoriali con le straordinarie opportunità di crescita sociale ed economica generate dal detto riconoscimento.
-         - determinare nuove linee di indirizzo sempre più vicine ai fabbisogni sociali e ai cambiamenti richiesti dalle dinamiche del mercato del lavoro, con evidenti, positive ricadute sulle popolazioni residenti e vantaggiose offerte rivolte a quanti, nell’ambito di flussi turistici nuovi e diversificati, sceglieranno l’Area MaB quale destinazione per i propri periodi di vacanza (queste cose ve le hanno dette già in molti.)

Dopo tutta una serie di incontri che hanno definito il modello di gestione del MaB Sila, e ai quali ho avuto l’onore di partecipare, è stato stabilito che entro il 14 febbraio era necessario approvare in Consiglio Comunale, l’adesione alla “Fondazione In Partecipazione denominata Riserva Area MaB Sila”, adesione necessaria perché i Comuni potessero effettivamente essere soggetti attivi nella Fondazione.

Il futuro per le nostre realtà, come stabilito nelle linee guida della strategia Europa 2020 per rilanciare l’economia, sta nel partenariato, nella sinergia pianificata tra enti pubblici ed attori sociali su svariati progetti che spaziano dall’agricoltura, al turismo, ai beni culturali,  alle piattaforme logistiche, ecc.
Per poter partecipare nei prossimi bandi la logica del “mi faccio la domanda e la presento” è finita perché bisogna lavorare di concerto, per cui quella che è stata creata come Fondazione di Partecipazione Mab Sila, rappresenta un’opportunità imperdibile perchè è un veicolo su cui possiamo salire tutti e da cui tutti possiamo trarre benefici.
Il progetto  della Fondazione MaB è così aderente alle linee guida europee, nazionali e regionali, che l’intero Consiglio Comunale, all’unanimità avrebbe dovuto approvare la delibera poiché il riconoscimento ottenuto può determinare per il territorio un’opportunità straordinaria di sviluppo per comunità e imprese.

La peculiarità del Mab Sila, rispetto agli altri MaB d’Italia, la cui area corrisponde al Parco, consiste nel fatto che, in conseguenza dell’adesione di tantissimi Comuni esterni, l’area MaB si è estesa oltre i confini del Parco della Sila, raggiungendo una superficie tripla (vedi cartina).


E mentre nell’area del parco vige luna legislazione nazionale che impone delle restrizioni, nell’area esterna la gestione e la giurisdizione appartiene esclusivamente ai Comuni, alle Province e alla Regione.

INUTILI CONSIDERAZIONI

In data 4 febbraio 2016, ho avuto modo di far presente al Sindaco e al  Presidente del Consiglio che nella sciagurata ipotesi che tale delibera non dovesse essere approvata in tempo utile (il termine era il 14 febbraio), questa Amministrazione si sarebbe assunta una gravissima responsabilità, per aver fatto perdere al nostro Comune l’occasione unica e irripetibile di partecipare da soggetti attivi ad un progetto di sviluppo economico, sociale, culturale senza precedenti.
Infatti alcuni consiglieri di maggioranza avevano espresso delle “riserve” – in democrazia non deve per forza esserci condivisione – che portarono ad una serie di incontri/scontri che in questi giorni si stanno amplificando sempre più in seno alla cittadinanza.
A tale proposito, visto che ho la presunzione di aver lavorato assiduamente per un anno sulla materia, mi permetto, per chiarire meglio a chi ancora non ha capito o fa finta di non capire, ricorrendo ad una frequente forma di  informazione.

FAQ

Su tutto il territorio MaB si estenderanno i vincoli esistenti nel Parco?

No. I vincoli esistenti saranno limitati esclusivamente alle due aree Core e Buffer che corrispondono al Parco della Sila. Fuori dalla perimetrazione del Parco – Area Transition – come chiarisce una nota del Ministero Ambiente: “non vi sarà alcun limite ad attività venatorie”.

Però se poi la Fondazione MaB decide di mettere dei vincoli?

Nell’Assemblea Ordinaria del Partenariato, convocata per lunedì 21 marzo, sarà deliberata la modifica dello Statuto, con la seguente aggiunta: “Le attività sopra elencate non andranno in nessun caso ad incidere su limitazioni relative all’attività venatoria”. (Vedi Allegato)

Si però…

Vabbe’, lasciamo perdere. Purtroppo essere intelligenti non è obbligatorio per legge.

Ma perché dobbiamo regalare il nostro territorio a una Fondazione, a un  Carrozzone?

Sia nel protocollo d’intesa del Partenariato che nello statuto della Fondazione: “l’inclusione in tali zone non comporta, assolutamente, l'applicazione di norme e/o vincoli di tipo giuridico e/o urbanistico, ma solo l'applicazione della pianificazione urbanistica vigente a livello comunale, provinciale e regionale.”. La Gestione e la giurisdizione del territorio appartiene esclusivamente al Comune e la Fondazione non può interferire.

Ma perché dobbiamo regalare il nostro territorio al Parco, quando il Parco in 20 anni non ci ha mai dato niente?

Vedi risposta precedente. Il parco non ti ha mai dato niente perché in vent’anni non sei mai andato a una sola assemblea dell’Ente, né hai mai presentato un progetto al suo consiglio di amministrazione.

Ma perché il territorio di Acri deve essere della Fondazione e non del “mio sindaco”?

Vabbè lasciamo perdere un’altra volta, come prima.

Ma perché dobbiamo pagare 500 € per entrare in questa Fondazione.

Perché una Fondazione in Partecipazione, formata da un così alto numero di soci, ha delle spese di gestione, anche se non sono previsti indennizzi per nessuno dei suoi rappresentanti. Pensate che la Fondazione Padula riceve annualmente dal Comune 10.000 €.

Ma se non aderiamo alla Fondazione cosa succede.

Resteremo comunque nell’area MaB, solo che non avremo voce in capitolo non figurando nell’assemblea dei soci ed eventualmente nel consiglio di amministrazione. Grave rinuncia per il Comune di Acri che poteva contare su due rappresentanti, dato che la Fondazione Padula  ha già votato, all’unanimità, a favore dell’adesione.

Chiudiamo qui le FAQ. Tutte domande rispettabili che nascondono preoccupazione, ma alle quali mi sembra che corrispondano risposte rassicuranti.

Ormai come potete leggere nella convocazione dei rappresentanti del Partenariato (Vedi medesimo Allegato) il termine di presentazione dell’adesione alla Fondazione è scaduto il 14 marzo, a meno che vi sia un improbabile ulteriore rinvio. Per cui sospendete di accapigliarvi tutti quanti siete. Siamo fuori tempo massimo.

I  sostenitori del no all’adesione hanno conseguito un ottimo risultato, più che altro politico.

Paradossalmente infatti i sostenitori del no adesso sono dichiaratamente quasi tutti i consiglieri di maggioranza. Maggioranza che aveva approvato la candidatura per il riconoscimento MaB con una delibera di giunta, il cui sindaco aveva sottoscritto il protocollo d’intesa di Partenariato e il cui assessore all’ambiente aveva partecipato a tutte le fasi di preparazione dello statuto.

Rispettabilissima e degna di nota è stata la dichiarazione di un consigliere di maggioranza che in una riunione ha chiarito le sue motivazioni sul no all’adesione con due lapidarie affermazioni estemporanee ma di grande effetto evocativo: “Il MaB non si deve portare in Consiglio perché l’assessore Ferraro mi fa schifo! Per me il vice sindaco non esiste!”
La platea non tributò un applauso forse dovuto.
Overdose di libidine, invece, per qualche lettore.








sabato 12 marzo 2016

GRAZIE COMMISSARIO (anche se sei del PD)




Oggi alle 14:00, TG3 Calabria, lungo servizio sulla visita di Luca Lotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ricevuto a Catanzaro dai vertici del PD (Oliverio, Magorno, ecc.) e chiamato per dare la spallata definitiva al Commissario ad acta Massimo Scura, finito sul banco degli imputati per le scelte operate con il suo Piano di Rientro Sanitario.

Il vice di Renzi è stato chiaro e lapidario: “Scura deve ascoltare i cittadini calabresi e poi prendere comunque le sue decisioni. Di queste decisioni deve poi risponderne non a Lotti, né a Gelli (responsabile nazionale sanità PD), nè tantomeno a Magorno o a Oliverio, ma al ministro, perché è il ministro che lo ha nominato.”

Lasciamo i costernati dirigenti PD calabresi e veniamo a noi.

Ha fatto bene il Sindaco Tenuta a ringraziare il Commissario Scura per aver ascoltato e recepito tutte le richieste dei cittadini di Acri, rappresentati dai loro Amministratori, che pur non avendo supposti potenti partiti alle spalle, hanno conseguito un risultato che solo chi è in malafede o disinformato non riesce a vedere. Cercherò di spiegarlo.

Subito dopo la nomina del Commissario ad Acta, avvenuta il 23 marzo 2015, il sindaco di Acri, Nicola Tenuta, richiese un incontro urgente a Scura, che ebbe luogo dopo appena una settimana dalla sua nomina.

Il Sindaco di Acri, alla presenza dei sindaci dei Comuni limitrofi, illustrò al Commissario l'avvilente stato di depauperamento in cui era stato ridotto il nostro Ospedale dalla demenziale trovata elettorale dello Spoke con Castrovillari, ed espose, nello stesso tempo, una serie di richieste finalizzate al potenziamento del nosocomio.

Nel corso dell’anno il Commissario si vide costretto ad abbandonare il vecchio Decreto 9 e a prepararne uno nuovo. L’Amministrazione fu costantemente a contatto con Scura, ricevendone continuamente rassicurazione.

Per farla breve, il Commissario il 3 marzo 2016 firma questo fatidico Decreto n° 30 che vede accolte tutte le richieste dell’Amministrazione e offre qualcosa in più.

Il Commissario Scura per mantenere le promesse di potenziamento del nostro ospedale ed evitarne la chiusura, si è inventato una nuova tipologia di ospedale. L’Ospedale di zona disagiata.

Infatti secondo il Regolamento sugli standard ospedalieri di cui all’intesa Stato-Regioni e le Direttive ministeriali, non potevano esistere ospedali per un territorio che conta una popolazione inferiore agli 80.000 abitanti.
Se il tuo territorio ha una popolazione fra 80.000 e 150.000 ab. può avere un Ospedale Generale. Poi, per popolazioni superiori, ci sono gli Spoke e poi ancora gli Hub.

A fronte di un ospedale destinato alla chiusura, abbiamo ottenuto più di quello che l’Amministrazione di Acri aveva chiesto a Scura.
Il nostro ospedale sarà potenziato in numero di posti letto, di medici e di nuove attività che vanno tutti a migliorare il quadro asfittico della condizione attuale, ridotto in tale stato dai  politici che ci hanno preceduto.

In sintesi, citando i Servizi più significativi, sarà dotato di:
· Un’Unità Complessa di Medicina Generale.
· Un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato   all’Emergenza-Urgenza.
· Una Chirurgia Generale (5 medici 16 ore x 7 gg la settimana + reperibilità notturna) che effettua interventi in Day Surgery con copertura in pronta disponibilità, per il restante orario.
·  la Radiologia (con la Risonanza Magnetica)
· Il Laboratorio d’Analisi.
· Il Servizio Dialisi, che passa da 8 a 12 posti letto, potenziamento che solo i tanti dializzati possono comprenderne appieno il significato.
· Un Ambulatorio di Oncologia, per cui decine e decine di pazienti di un territorio come il nostro funestato dalla piaga dei tumori, non saranno più costretti a subire i disagi di recarsi a Cosenza o Castrovillari o Paola per i controlli oncologici.
· Un Ambulatorio di Ginecologia, per il Percorso Nascita.
· Un Punto di Primo Intervento con forte presidio del 118.
· Un’Emoteca.  · Un’Area elisoccorso.

Il decreto inoltre dice che dovranno poi essere predisposti dei protocolli che disciplineranno molte delle cose scritte.
Ecco, forse su quello bisognerebbe poi vigilare ed eventualmente per le vie istituzionali, come finora è stato fatto, ottenere ulteriori risultati.

Intanto quello ottenuto, rappresenta un risultato conseguito e perseguito con tenace perseveranza dall’Amministrazione Tenuta alla luce del sole, senza padrini, senza “potere contrattuale”, per vie istituzionali e senza sommosse.
Un risultato che va a favore della cittadinanza acrese e che ha visto il malcelato disimpegno di chi pensa solo agli interessi della propria parrocchietta anche se dice che bisogna essere uniti per il bene della città.

C’è chi parla di rimodulazione anche se ammette che qualcosa di positivo nel decreto c’è. Un colpo al cerchio e uno alla botte nella guerra tutta PD fra Oliverio e Scura.
C’è chi dice che va cambiato lo Spoke di riferimento di Corigliano-Rossano con l’Hub di Cosenza perché più vicino (infatti Corigliano dista 26 km, Rossano 33 e Cosenza 41) e magari gli andavano bene i 70 km di Castrovillati al tempo del fantomatico Spoke trematerrestre. Gente che non ha avuto mai la sfortuna di capitare nell’intasatissimo Pronto Soccorso di Cosenza.

Poi ci sono gli strillatori ad oltranza antiScura e antiTenuta che non intendono sentir ragione, con le loro critiche inconsistenti e immotivate al decreto 30 e con le loro sparate, a cominciare dai grillini redivivi: Scura abusivo vai via”,  per finire ad un consigliere di maggioranza, fedele al “mio sindaco” che scrive: “Scura ha preso in giro i cittadini acresi”. Giusto per rendere le idee ancor più confuse, se mai ce ne fosse bisogno, al povero cittadino che vorrebbe capirci qualcosa.

Ci sarebbero ancora molte cose serie da dire sul decreto, ma credo di aver annoiato abbastanza chi è riuscito a leggermi fino alla fine.

Alla prossima, sull’altro tema del giorno: il MaB Sila.

Salvis Iuribus.

giovedì 10 marzo 2016

PRESIDIANTI IN SONNO AI TEMPI DEL SACCO DI ACRI





Al Portavoce del Sindaco
nonchè Redattore di Acrinrete
Roberto Saporito
Egregio Dr. Saporito,
in merito all’articolo “Palazzo Falcone: un gruppo di cittadini mette in atto una protesta contro la gestione della città”, firmato Redazione, pubblicato su Acrinrete,  e di cui sei redattore, Ti comunico quanto segue, affinchè Ti faccia latore della mia  smentita delle false dichiarazioni contenute nell’articolo.
Evito volutamente di entrare nel merito delle “problematiche” di cui il gruppo di persone autoconvocatesi in palazzo Falcone Sanseverino avrebbero voluto discorrere con l’Amministrazione, peraltro non invitata.
Mi limito a mettere in evidenza le affermazioni mendaci che la Redazione riporta probabilmente dal riferito di chi era presente.
“Cio' non e' accaduto in quanto l'assessore contattato”… Nessun assessore è stato contattato dal gruppo, né tantomeno me sottoscritto a cui è destinato chiaramente il riferimento. Sono stato chiamato per telefono da un dipendente del museo Maca, che con toni allarmati mi annunciava che delle persone avevano occupato il Museo e che avevano manifestato l’intenzione di restare oltre l’orario di chiusura. A domanda non sapeva rispondermi né chi fossero, né cosa chiedessero.
“…anziché recarsi a dialogare con il gruppo ha preferito contattare i carabinieri”. “…i protestanti hanno rimproverato l'inadeguatezza della segnalazione ai carabinieri da parte dell'assessore contattato.”
Reiterata invenzione sia quella del contatto che nessuno può provare di aver cercato, sia quella secondo la quale io avrei chiamato i Carabinieri, come può risultare facilmente verificabile chiedendo ai Carabinieri medesimi.
Subito dopo la telefonata ricevuta chiamavo il comandante della Polizia Municipale, Responsabile di Settore del Comune, perché andasse a verificare lo stato delle cose. Avvisavo il Sindaco. E inviavo a Roberto Saporito il seguente messaggio: “C’è un gruppo di persone non meglio identificate, dall’impiegato Maca, che hanno occupato il Museo”.
Non potevo recarmi personalmente, benchè non invitato, solo perché occupato nella mia attività professionale, dopo aver trascorso la mattinata a Catanzaro, sede della Regione, - ed essere rientrato alle 14:30 - ove è stato dibattuto il grave problema dell’amianto presente sul nostro territorio.
Non ho mai temuto il confronto con chicchessia su qualsivoglia argomento  (ripeto, il confronto, dialettico, perché alle calunnie e agli insulti ho smesso di rispondere da un pezzo) né tantomeno chicchessia mi fa paura, come qualcuno scrive sulla propria social page. Lo dimostrano i temi spinosi che denuncio da anni, quali la devastazione selvaggia e criminale dei nostri boschi o l’alta incidenza delle malattie tumorali causata dall’avvelenamento altrettanto criminale del suolo e delle acque, temi che nessun giornalista o redattore o blogger ha mai avuto il coraggio di affrontare.
Tengo a precisare infine che la mia mente libera non può che compiacersi ‘che dei cittadini, finalmente sotto questa Amministrazione, si siano svegliati dal torpore decennale che non ha permesso loro di manifestare il disappunto contro una gestione poco condivisa, soprattutto nel nefasto triennio del Sacco di Acri, quando la nostra città veniva espropriata, senza clamore, dei beni e dei servizi pubblici.

Assessore Salvatore Ferraro 

giovedì 3 marzo 2016

ACRI. CONTINUANO GLI INCONTRI DI "AUTORI IN BIBLIOTECA."



Presentazione del libro fresco di stampa del Prof. John B. Trumper: "GEOSTORIA LINGUISTICA DELLA CALABRIA"
Sintesi estrema del suo curriculum vitae.
Membro dell'University College dell'Università di Londra, Si è laureato in all'Università di Londra nell'A.A. 1969-70. Diplomandosi anche in Fonetica e specializzato nella stessa università.
Gli è stata conferita la laurea in Lettere Moderne dall'Università di Lecce.
Ha ricoperto l'incarico di Fonetica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Calabria dal 1973 al 1976.
Quello di Filologia Germanica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova dal 1976 al 1980.
Quello di Fonetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pavia dal 1977 al 1979.
Nel 1980 ha vinto il concorso a cattedra di Glottologia-Linguistica Generale; dal marzo del 1981 al 1996 è stato ordinario di Linguistica Generale, dal 1996 è ordinario di Glottologia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Calabria.
E' membro della Società Italiana di Glottologia e dell'Associazione Italiana di Acustica. Si interessa delle seguenti aree di ricerca: fonetica e fonologia; dialettologia romanza e italiana; sociolinguistica; linguistica applicata e fonetica giudiziaria, etnolinguistica; toponomastica; semantica lessicale; linguistica storica.
Ha al suo attivo un numero interminabile di pubblicazioni, fra cui il primo volume del “Vocabolario Calabro. Laboratorio del Dizionario Etimologico Calabrese” Editori Laterza, 2001, pag. 612.