Gli anatemi di Giacinto sulla “cosiddetta
Istituzione” e sulla “società fantasma”.
Fresco di nomina all’Assessorato alla Cultura, mi
sono ritrovato ad affrontare la grana del Caffè Letterario.
Come già narrato in un precedente comunicato (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8090)
di risposta al giovane imprenditore Giacinto Le Pera, l’Amministrazione
Comunale in questa vicenda ha seguito un iter limpido consistente in una serie
di atti documentali richiesti dalla Regione che hanno portato la Oesum Digital
Exhibition s.a.s. della signora Gambino a partecipare ad un bando e aggiudicarsi
un contributo regionale finalizzato ad avviare attività imprenditoriali “connesse
alla promozione, alla gestione ed alla fruizione di servizi culturali sul nostro
territorio”. Il Le Pera riparte alla carica, con il terzo articolo della serie (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8174) ravvisando nella risposta dell'amministrazione“la sfacciata volontà di insabbiare quanto invece risulta oggi un grave
problema venuto alla luce” e che fra quelle scartoffie si “annidava un abuso istituzionale firmato tra una cosiddetta Istituzione ed
una Società atta a valorizzare i propri interessi con soldi pubblici”.
Lasciamo stare per il momento i complimenti che il
nostro concittadino nel suo articolo dispensa a questa “cosiddetta Istituzione” come quello che ci vede delegati dai
cittadini al “banditismo”. Ma vediamo in sintesi a cosa si riferisce.
Secondo una sua personale investigazione, da una
visura camerale risulta che la O.D.E. s.a.s. si è costituita nel 2015 e perciò non poteva partecipare e vincere un
bando del 2014. La Regione, come
scrive qualcun altro, avrebbe fatto vincere un bando a una “Società fantasma”.
Ci tocca ribadire quanto già fatto notare in precedenza al nostro estimatore. E cioè, che un lavoro di ricerca meno superficiale e una lettura più attenta ed approfondita delle “scartoffie”, avrebbe risparmiato un’altra gaffe a lui e perdita di tempo a noi.
Infatti il Bando Regionale di cui trattasi all’art.
5 (Soggetti beneficiari e condizioni di
ammissibilità) recita che sono ammissibili “anche imprese che si impegnino a costituirsi entro
i termini di sottoscrizione dell’Atto di Adesione e Obbligo”. (Allegato)
In data 09/01/2015 la Regione approvava la
graduatoria delle imprese risultate ammesse al finanziamento e comunicava alle
imprese stesse che sarebbe seguito l’invio dello specifico Atto di Adesione e Obbligo.
Atto di Adesione che è stato inviato e sottoscritto
nei termini previsti, secondo quanto affermato telefonicamente dal Dirigente
del Settore del Dipartimento Turismo e Beni Culturali, al quale, per non
lasciare nulla di intentato, ho fatto formale
richiesta di copia dell’Atto sottoscritto fra Regione e Oesum. (Allegato).
Pertanto, ad un’Amministrazione che si dimostra tanto vigile sugli atti e che si prefigge obiettivi di legalità e di trasparenza, che non permettono “insabbiamenti” o “abusi” che saremmo i primi a denunciare, caro concittadino, a questa Amministrazione dovresti chiedere scusa per i tuoi attacchi tanto virulenti quanto gratuiti.
Fermo restando la linearità e la trasparenza
manifestata in questa vicenda dalla nostra Amministrazione, ma anche dalla
Regione (che ha svolto il ruolo principale), riteniamo che anche la Oesum abbia
in piena legittimità vinto un bando e ottenuto un finanziamento che staremo a vedere come sarà speso sul nostro territorio.
E a dimostrazione del fatto che non sono qui a far
da avvocato difensore della signora Gambino o del compagno (e mi chiedo come
mai non intervengano con dei chiarimenti), voglio esprimere un mio personale giudizio sul Maca, visto che il nostro Le Pera
sposta adesso l’attenzione dal Caffè Letterario su tutto il Palazzo Falcone
Sanseverino, non risparmiando invettive limacciose al Maestro Vigliaturo, e chiamando
in correità ancora la nostra Amministrazione.
Breve cronistoria. Nel 2005, sotto l’Amministrazione
Coschignano, il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità un regolamento che
già per l’intestazione scatenò un mare di polemiche. Per il “Museo Civico Silvio Vigliaturo”, il
primo museo intitolato ad un vivente in Italia, veniva confezionato un regolamento
“personalizzato” che, fra le tante singolarità, prevedeva un Comitato di Gestione e un
Comitato Artistico-Scientifico con blocchi di componenti nominati dallo stesso
Vigliaturo, la nomina del Direttore Artistico appannaggio del medesimo o del
figlio Valerio, per concludere alle disposizioni finali ove si affermava che
per quanto riguarda gli atti di competenza del Direttore Artistico, nel caso di
dipartita del Maestro, passavano al figlio Valerio finchè questo fosse rimasto
in vita, e poi al figlio di Valerio, secondo una visione dinastica contemplata
dal sistema partitico della politica italiana ma che non si era mai osato
mettere nero su bianco.
Il nuovo regolamento del Museo Maca, predisposto dall’Assessore Capalbo (alla quale va gran parte del merito) e approvato all’unanimità in Consiglio Comunale in data 27/06/2014, ha, diciamo così, “democratizzato” le norme che lo regolavano, depennando tutta quella serie di disposizioni feudali e assegnando all’Amministrazione e al Consiglio Comunale, e perciò alla cittadinanza acrese, un ruolo determinante, nelle scelte e nella conduzione del Museo.
Ora ai cittadini come Le Pera Giacinto e tutti
quelli che muovono critiche aspre nei confronti del Maestro Vigliaturo,
dovrebbe essere chiara l’opera portata avanti dalla nostra Amministrazione, che
pur riconoscendo gli indiscussi meriti dell'artista, ne ha ridimensionato la personalità
ipertrofica ed pervasiva, con una riformulazione che ha abolito i privilegi e
la posizione di favore che il vecchio regolamento gli assegnava.
Ritengo, nella mia azione amministrativa in seno all’assessorato
alla Cultura, di portare avanti il discorso già avviato dalla prof.ssa Capalbo
e sostenuto da più parti, di trasformare il magnifico Palazzo Falcone Sanseverino, da sede esclusiva e monotematica del
Maca, in un centro culturale di tutela, valorizzazione e recupero di tutto il nostro patrimonio storico,
artistico, ambientale e culturale. Un Museo Archeologico, una Mostra Permanente
degli Artisti Acresi, Un Museo Storico del Risorgimento, Il Caffè Letterario arricchiranno
le innumerevoli sale che potrebbero contenere ancora altre attività
promozionali, di modo che il Palazzo
possa divenire non solo uno straordinario centro di attrazione turistica, ma
anche un vero luogo di socialità, di arte e di cultura per i giovani e per
tutta la cittadinanza.