giovedì 20 novembre 2014

MARTELLANTI PUBBLICITA' SU FARMACI INUTILI

L'IMBROGLIO DEI FANS PER USO TOPICO CONTINUA

http://www.ferrarosalvatore54.com/2012/04/limbroglio-dei-fans-per-uso-topico.html


Questo spot poi, alla panzana del passaggio attraverso la cute di un principio attivo che non ha nessuna possibilità di attraversarla, aggiunge quella della gastrolesività diretta nello stomaco. 

Infatti l'effetto analgesico e antinfiammatorio dei FANS e l'effetto gastrolesivo sono dovuti al medesimo meccanismo d'azione: la riduzione delle prostglandine, che avviene a livello ematico, dopo l'assorbimento del principio attivo.

https://www.youtube.com/watch?v=9_GAm2rNics

http://youtu.be/P8X6mSbK0nQ

CREDULONI E CIARLATANI

http://www.ferrarosalvatore54.com/2012_03_01_archive.html






giovedì 6 novembre 2014

EMERGENZA RIFIUTI


Comunicato Stampa Amministrazione Comunale
(6 novembre 2014)


Notizie di stampa di questi giorni riportano il quadro catastrofico del sistema rifiuti calabrese ormai al collasso. La Regione non paga le ditte che gestiscono gli impianti di smaltimento - che ormai vantano un credito di circa 10 milioni di euro e che hanno chiuso i battenti -  e ne addebita la responsabilità ai Comuni che, a loro volta, non hanno pagato alla Regione i tributi dovuti per lo smaltimento. Il loro debito ammonterebbe addirittura a circa 121 milioni.
Alcuni giornali, riportano poi la notizia che fra i Comuni morosi, vi è anche Acri il cui debito ammonterebbe addirittura a 1.444.000 €. Non sappiamo ancora se sia stato il Dipartimento Ambiente regionale a fornire questi dati ma, per quanto riguarda Acri la notizia è falsa, e a tale riguardo è necessario fare alcune precisazioni.
In primo luogo occorre evidenziare che nell’anno 2013 il nostro Ente veniva “obbligato” dalla Corte dei Conti alla dichiarazione del dissesto finanziario. Tale procedura veniva impugnata ed il ricorso trovava accoglimento con conseguente ammissione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.
Il Comune di Acri, inoltre, avanzava richiesta, ai sensi dell’articolo 32 del DL 66/2014, di anticipazione di liquidità alla Cassa Depositi e Prestiti per l’estinzione dei debiti compresi nel Piano.
Ottenuta l’anticipazione, gli uffici finanziari del Comune hanno estinto tutti i debiti esistenti, compreso quello nei confronti della Regione, alla quale sono stati pagati per gli anni pregressi 1.764.937 €.
Quindi il Comune di Acri alla data del 31/12/2013 nulla deve all’Ente Regionale. Per il 2014 sono stati liquidati due pagamenti: 222.962 € per il primo quadrimestre e 258.369 € per il secondo quadrimestre. Per cui nei confronti del nostro Comune la “Regione” non può addurre alibi di morosità.
Inoltre facciamo chiarezza, evitando scaricabarili, sulla situazione emergenziale che da settimane attanaglia la nostra città.
Bisogna premettere che la chiusura delle discariche pubbliche e la conseguente emergenza rifiuti della scorsa primavera in Calabria è frutto di una gestione regionale dilettantesca e dissennata, per generale ammissione, anche di chi ha governato. Sono state chiuse discariche pubbliche, ancora utilizzabili, come la nostra di contrada Manzi, per favorirne poche private, senza aver prima preparato un serio Piano Regionale che rendesse efficiente ed efficace il sistema rifiuti.
La nostra Amministrazione, che si è vista chiudere la discarica il giorno del suo insediamento, ha subito cercato di fronteggiare la paventata emergenza prima con disposizioni sindacali volte a ridurre la produzione di spazzatura da inviare in discarica, e poi con un bando di gara per l’affidamento della raccolta differenziata porta a porta.
Nel mese di agosto di quest’anno l’Amministrazione ha fatto stampare e diffuso un manifesto che sintetizzava le regole contenute nelle ordinanze, chiedendo la collaborazione dei cittadini, perché si rischiava di ripiombare nell’emergenza a causa della chiusura degli impianti di smaltimento. Così come di fatto è avvenuto.
Il rispetto di quelle regole avrebbe fatto scendere la produzione giornaliera dei rifiuti sotto le 5 tonnellate, e ci avrebbe messo al riparo da situazioni di accumulo disastrose. Invece ancora troppa gente ha continuato a buttare nei cassonetti cartone, vetro, ingombranti e ogni altro tipo di materiale non permesso, facendo restare a 30 tonnellate la quantità quotidiana di spazzatura che deve andare in discarica.
Gli impianti di smaltimento sono chiusi dal 21 ottobre e ci ritroviamo con circa 700 tonnellate di rifiuti sparsi su tutto il territorio.
In data 28/10/2014 il Sindaco ha inviato un fax al Prefetto e ai responsabili regionali chiedendo un immediato intervento per la risoluzione del gravissimo problema del mancato conferimento che sta arrecando enormi danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e all’immagine della città.
Intanto Sindaco e Assessori si sono attivati presso il Dipartimento Ambiente della Regione e da oggi, 6 novembre, sono ripartiti i nostri autocompattatori, anche se a ritmo ridotto.
In merito alla raccolta differenziata porta a porta, gli uffici sono giunti alla definizione del contratto che a giorni sarà firmato dalla dittà E-log e dal Sindaco.
Ma anche quando sarà avviata la raccolta differenziata sarà fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini, ai quali ci appelliamo, ancora una volta, perché nel frattempo rispettino le modalità di conferimento e riducano il più possibile la produzione di rifiuti. Ricordiamo in particolare che la frazione umida si conferisce domenica, lunedì, martedì, giovedì e venerdì, mentre la frazione secca solo il mercoledì. In ogni caso, preghiamo la cittadinanza di attenersi strettamente alle regole riportate nei manifesti. Dal 30 ottobre è stato modificato l’orario di conferimento serale che parte dalle 16:30






mercoledì 5 novembre 2014

CALUNNIANO E MINACCIANO E SE RISPONDI QUERELANO


IL GIP DISPONE L'ARCHIVIAZIONE MA RE MIDA FA OPPOSIZIONE


S T U D I O  L E G A L E  F E R R A R O

Avv. Giuseppe Andrea FERRARO
Specialista in Professioni Legali
Via Merolini, 2 - 87041 ACRI (CS)
Piazza  Fausto e Luigi Gullo, 23 – 87100 COSENZA
Tel./Fax 0984.953617 - C. 349.4093262
C.F. FRRGPP79A24D086X - P.I. 02970720781
E-mail:
andreagferraro@virgilio.it




MEMORIA DIFENSIVA (CON PRODUZIONE DOCUMENTALE) DELL’INDAGATO IN SEGUITO ALL’AVVISO DA PARTE DEL P.M. DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PRELIMINARI.
(Art. 415 bis, c.p.p.)


Ill.mo Sig. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
Presso il  TRIBUNALE di COSENZA
Dott. Domenico ASSUMMA


Proc.  n.  705/2014 R.G.N.R. Mod. 21 (art. 81 cpv., 595, co. 3, c.p.)
Indagato: Dr. FERRARO Salvatore


   Io sottoscritto Dr. FERRARO Salvatore, nato in ACRI (CS) il 13.10.1954 ed ivi residente e domiciliato in Via P. Borsellino, 59, indagato nel procedimento penale in epigrafe indicato - assistito nella redazione del presente atto dal proprio legale di fiducia, Avv. Giuseppe Andrea FERRARO del Foro di COSENZA, giusta nomina in atti (Verbale di identificazione, dichiarazione o elezione di domicilio, nomina del difensore di fiducia e informazioni sul diritto alla difesa - redatto dai Carabinieri della Stazione di ACRI unitamente alla notifica dell’ avviso di conclusione delle indagini preliminari a norma dell’art. 415 bis, c.p.p., effettuata all’indagato in data 31.07.2014 e al difensore di fiducia il 19.08.2014) con la presente espongo quanto segue.
   Premetto che da molti anni scrivo articoli sul mio blog e penso di aver sempre esercitato il mio diritto di cronaca, di critica e di satira, nei limiti della verità e della correttezza del fatto narrato, e dell’interesse pubblico alla sua conoscenza. Nei miei scritti cito e rimando puntualmente alle fonti cui attingo, allegando spesso prove documentali.
   Nel caso di specie, il contenuto dei tre articoli contestati fa riferimento a fatti riscontrabili e documentati e non presenta riferimenti ascrivibili ad ostilità personale nei confronti del


Trematerra. (In uno degli articoli affermo infatti che: “Personalmente non lo odio – non ho mai odiato nessuno …”).
   Prima di addentrarmi nella disamina del reato che mi viene contestato, è doveroso evidenziare il contesto storico politico in cui si sono svolti i fatti che mi hanno portato a scrivere i tre articoli incriminati.
   Nel luglio 2013, in seguito ad elezioni comunali si insedia ad Acri l’amministrazione del sindaco Tenuta, di cui faccio parte come vicesindaco e come assessore. La nuova giunta si ritrova davanti ad una situazione di grave dissesto finanziario, in relazione al quale la Corte dei Conti di Catanzaro con deliberazione n. 24/13 rilevava forti criticità nella gestione finanziaria del Comune di Acri durante l’amministrazione Trematerra - Maiorano che aveva retto il Comune per i tre anni precedenti.
Intorno a questo grave evento politico-finanziario si fa sempre più aspro lo scontro fra le due amministrazioni, la vecchia e la nuova, al punto che l’ex vicesindaco Maiorano mi querela per diffamazione a causa di un comunicato stampa firmato Amministrazione Comunale (!?).
Successivamente, in seguito alle mie difese, in data 26/03/2014 il Pubblico Ministero – Dott. CESTONE - disponeva l’archiviazione del procedimento, non ritenendo sussistere il reato di diffamazione perché si trattava di “corretto esercizio di critica politica”, di “immediata e proporzionata reazione ad un volantino diffuso dall’UDC di Acri” e perché molti dei termini utilizzati nel comunicato erano “ripresi pedissequamente dalla deliberazione della Corte dei Conti che rilevava forti criticità nella gestione finanziaria del Comune di Acri durante la precedente amministrazione di cui appunto l’odierno querelante era esponente. (Allegato 1. Copia della richiesta di archiviazione e successivo Decreto del G.I.P.).
   L’accanimento degli esponenti di quella parte politica nei miei confronti, e solo nei miei confronti, si manifesta successivamente anche durante un convegno sul “Dissesto Acrese” organizzato dal partito UDC, di cui il querelante Trematerra è segretario regionale, e nel corso del quale il medesimo tiene un comizio colmo di calunnie e minacce nei miei confronti. La manifestazione si tiene il 10 gennaio 2014 ed è trasmessa in diretta da un’ emittente televisiva locale - ACRI TV - che la manda in onda due/tre volte a settimana per tutto il mese di gennaio e di febbraio 2014. (Allegato 2. Copia integrale del video).
   Non avendone seguito la trasmissione in diretta, ho modo di visionarne alcuni stralci in una replica del 16 gennaio, e davanti alle incredibili e grottesche affermazioni del Trematerra, anche nei miei confronti, in un primo momento scrivo l’articolo “Un parlamentare con i “curriculum”, datato 17 gennaio 2014, dal tono discretamente satirico, innocente, innocuo e sorridente (Allegato 3).
   In data 21 gennaio 2014 registro l’ennesima replica integrale trasmessa da Acri TV, ed ho finalmente la possibilità di ascoltare con attenzione il comizio del Trematerra in tutta il suo sconcertante profluvio di calunnie e minacce nei miei confronti.
Successivamente, scrivo un articolo, frutto di una reazione indignata, e lo pubblico sul mio blog in data 23 gennaio, con il titolo “Il silenzio è mafia” (Allegato 4).
Tema già trattato sul mio blog in altri articoli, ritenendo la mafia non solo un’organizzazione criminale ma una mentalità, un costume, un modello sub-culturale di visione dei rapporti umani. L’articolo stesso dovrebbe rappresentare anche una difesa a mio favore contro la tesi della diffamazione sostenuta dal Trematerra, che nel suo comizio lancia avvertimenti intimidatori sull’utilità del silenzio, che la S.V. può ascoltare direttamente dalla voce del parlamentare, dal minuto 16:40 nel video allegato, nella parte in cui testualmente afferma: questi qualcuno, io dico, stessero attenti a non parlare troppo che ci sono documenti in giro che sarebbe la distruzione personale e della famiglia”! (sic!).
Oppure dal minuto 36:20 :se qualcuno mi stuzzica troppo la fantasia…, non dormirà più la notte”. Nel mio articolo, nonostante tutto, ironizzo su queste minacce, sottovalutandone forse la gravità, vista la concomitante pubblicazione di articoli giornalistici (i cui redattori non sono stati mai querelati) che raccontano di indagini condotte dalla DDA di Catanzaro su presunte collusioni con le cosche criminali cosentine, sfociate successivamente nell’ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa a carico di ex amministratori di Acri e del figlio dell’odierno querelante – Michele TREMATERRA  (Allegato 5).
   Un'altra parte del video succitato che ha provocato in me grande indignazione è anche quella iniziale, in cui il Trematerra, riferendosi in maniera inequivocabile direttamente contro la mia persona, lancia una calunnia nei mie confronti, cioè che io avrei “fatto i palazzi rubando e non pagando le tasse” (cfr. video allegato dal minuto 13:00).
   Inoltre, lo stesso Trematerra mi accusa direttamente di fatti integranti - addirittura - il reato di peculato, quando afferma che sarei  stato mandato via da un posto di lavoro “perché c’è stato un ammanco”. Mi accusa, infine, di non presentare la dichiarazione dei redditi.
   Nell’articolo confuto tutte queste menzogne pubblicando l’ultima mia dichiarazione dei redditi e le tasse pagate.
   Sul punto, giova peraltro evidenziare che  l’articolo “Il  silenzio è mafia”, allegato nell’indice degli atti dal querelante, risulta essere mancante di una buona parte dell’articolo stesso, censurata probabilmente perché ritenuta controproducente come si può evincere, invece, da quella da me allegata nella sua forma integrale. Inoltre, in merito all’accusa “dell’ammanco” posso affermare che non ho mai ricoperto ruoli nell’INPS in cui abbia avuto modo di gestire denaro ed inoltre allego due lettere scritte da Presidenti di Commissione invalidi civili (Dr. QUIRINO e Dr. PASSARELLI) che possono dare un’idea della mia onestà (Allegato 6).
   Dinanzi a queste minacce, calunnie e diffamazioni non ho sporto querela nei confronti del Trematerra, perché ritengo che, in taluni casi, bisognerebbe accettare una dialettica anche aspra e dura. Al contrario, lo stesso Trematerra - si badi bene - che nel parlamento europeo ha votato per la depenalizzazione del reato di diffamazione, oggi mi ha querelato.
   Alla luce di quanto premesso, ritengo che i miei articoli rappresentino una immediata e proporzionata reazione ad un convegno/comizio del Trematerra, anch’esso contenente aspre critiche politiche nei confronti del sottoscritto e in cui tra l’altro si usavano espressioni minacciose e diffamatorie nei mie confronti, accusato addirittura di sottrazione di denaro pubblico ed evasione fiscale!
   Altrettanto immediata e proporzionata ritengo che possa essere considerata la reazione del terzo articolo incriminato: “Quaquaraqua ed anime nere”, apparso sul mio blog il 27/01/2014  (Allegato 7), in risposta ad un articolo del Trematerra pubblicato sul giornale on line “Acrinrete” il 24/01/2014 e dal titolo: “Non mi intimoriscono i quaquaraqua della diffamazione” (Allegato 8). Articolo in cui mi definisce appunto “quaquaraqua”, ignaro che si tratti di un’espressione idiomatica, pronunciata da un padrino nel film “Il giorno della civetta”, e destinata a divenire celeberrima e collegata, nella cultura popolare, al mondo mafioso e ai concetti che lo governano. La mia risposta ha un tono inequivocabilmente ironico, visti gli spunti offerti dall’articolo e dagli atteggiamenti paternalistici del suo redattore.
   Alla luce di tutto quanto sopra esposto, ritengo che sia assolutamente insussistente l’accusa che mi viene addebitata.
   Da ultimo, Signor Procuratore, mi protesto innocente e confido nella Sua serena ed equanime lettura delle dinamiche che mi hanno indotto a scrivere i tre articoli, volendo riconoscere in essi un corretto esercizio del diritto di critica politica e una reazione immediata e proporzionata alle calunnie, alle minacce e alle diffamazioni profferite dal querelante nei miei confronti, come sopra specificato, senza contare, altresì, che nel caso di specie può ritenersi operante anche la causa di non punibilità prevista dall’art. 599, comma 2, c.p.
   Resto a vs. disposizione per fornire ogni ulteriore chiarimento.
Deferenti Ossequi.
ACRI (CS), 6 ottobre 2014

Dr. FERRARO Salvatore


Avv. Giuseppe Andrea FERRARO






martedì 4 novembre 2014

CANDIDATI INCAPONITI VOTATI… ALLA DISFATTA.


QUELLI CHE HANNO STESO IL TAPPETO ROSSO DAVANTI A PALLA PALLA.


Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Se da Scopelliti è stato definito “Assessore di Punta” del suo governo, il merito di gran parte degli insuccessi conseguiti dalla uscente amministrazione regionale va attribuito a lui.
La giunta uscente si è distinta per un colossale disastro soprattutto in due settori: la Sanità e l’Ambiente.
Appena insediato, Scopelliti, col pretesto del rientro dal debito accumulato nella Sanità, ha pensato di chiudere più ospedali possibili, stando bene attento a mantenere aperti quelli della provincia di Reggio e di Vibo, notoriamente popolate da gente che non scherza. Falcidiati invece quelli della provincia di Cosenza. L’Ospedale di Acri è stato smantellato un pezzo alla volta, senza che l’Assessore di Punta muovesse un dito in difesa della sua città. Allo sfascio generale della sanità nella nostra comunità, che non riguarda solo l’Ospedale, corrisponde beffardamente un aumento della spesa sanitaria, determinata anche da affitti esorbitanti pagati, agli amici dell’Assessore di Punta, per strutture private che ospitano uffici dell’ASP.
Per chi crede nella riconoscenza, risulta sconcertante tanta disattenzione per la salute degli Acresi che, nel 2010, hanno tributato più di duemila voti all’Assessore di Punta e, contemporaneamente,  ne hanno riversato sul di lui papà 6.800, eleggendolo sindaco. Ma si sa, qui non siamo a Reggio né a Vibo, per cui i politicanti possono minchionarci come gli pare.
Nel comparto ambientale poi lo  sfacelo è stato immane. La miopia e l’insipienza della giunta regionale in questo campo, con la chiusura delle discariche (proprio come per gli ospedali), hanno portato la Calabria a continue emergenze collassanti del sistema rifiuti fino alla paralisi totale a poche settimane dalle elezioni regionali. Non si sa se il 23 novembre, riusciremo ad andare a votare - per quel che serve - se la spazzatura bloccherà le strade della nostra città.
Ma se sono state chiuse le discariche per i rifiuti solidi urbani, restano comunque aperte, anzi, spuntano come funghi, quelle delle scorie tossiche, dei rifiuti speciali e pericolosi, dell’amianto, della fosforite, dei fertilizzanti , e così via intossicandoci, che stanno determinando un aumento spaventoso delle malattie tumorali. E il Registro Tumori, istituito nel 2008 dalla Regione, dopo 7 anni ancora non ci comunica i dati epidemiologici statistici ufficiali per ogni Comune sull’incidenza dei tumori.
Nel nostro territorio in particolare, dopo i sotterramenti di fusti (tossici o contaminanti?) avvenuti per anni dal 1994 in poi, assistiamo al passaggio notturno di autocisterne, provenienti dal crotonese, e che, indisturbate, vanno a sversare in Sila i loro carichi micidiali. Siamo stretti nella morsa di numerosi e terribili fattori di rischio, che appestano aria, acque e suolo, e che stanno decimando la nostra popolazione.
Negli ultimi anni la giunta regionale, Assessore di Punta compreso, non ha intrapreso una sola iniziativa per avviare un progetto di bonifica dei siti contaminati ed inquinanti che ormai non presentano soluzione di continuità sull’intera Calabria.
E poi cosa dire del flagello della mafia dei boschi che sta distruggendo il nostro patrimonio forestale.
Ditte compiacenti e senza scrupoli, tecnici prezzolati, incendi devastanti e tagli indiscriminati e abusivi, negli ultimi anni, stanno uccidendo i boschi della Sila, tra Acri, Longobucco, Spezzano della Sila  e S. Giovanni in Fiore, per ingrassare il mercato clandestino ed illegale del legname, sul quale molte Procure della Repubblica hanno aperto fascicoli, in cui è stato coinvolto anche l’Assessore di Punta.
A  nulla sono valsi gli allarmi lanciati dalle associazioni naturalistiche e ambientalistiche che denunciano i continui scempi perpetrati anche all’interno delle aree protette che provocano ingenti danni all’ecosistema, al paesaggio silano,  e aggravano notevolmente  i rischi di dissesto idrogeologico.
E l’Assessore di Punta, titolare della delega alla forestazione, non ha assunto uno straccio di iniziativa per rafforzare le attività di tutela del nostro patrimonio boschivo contro l’illegalità.
E a proposito del suo assessorato non bisogna dimenticare che in cinque anni ha lasciato colpevolmente che l’opera di distruzione dei boschi fosse completata dalla processionaria e dal cinipide.
L’elenco degli atti mancati dell’Assessore di Punta sarebbe lungo e, anche, sintomatico di una catatonia costituzionale se non fosse smentita dal fatto che in un campo ha dimostrato grande vitalità. Nel distribuire prima delle elezioni  ad aziende agricole amiche una piccolissima parte (qualche milioncino spicciolo) di quel fiume di danaro di fondi europei 2007-2013 non utilizzato e  che ha lasciato tornare indietro. E nell’assegnazione di incarichi dirigenziali, il famoso e scandaloso “nominificio”,  nei carrozzoni sub e para-regionali, e assunzioni o promesse di assunzioni (postificio) negli stessi carrozzoni, di geometri, agronomi, forestali. Il tutto dal sapore molto clientelare e soprattutto molto elettorale.
 Ecco, chi ha operato in maniera così egregiamente esemplare, dovrebbe evitare di presentarsi di nuovo davanti al tribunale degli elettori, anzi dovrebbe andare in giro con occhiali, naso e baffi finti. Invece… dopo aver tentato di aggrapparsi  al carro del presunto vincitore Palla Palla, dal quale è stato buttato a terra senza tanti complimenti, e dopo che i berlusconiani gli hanno sbattuto la porta in faccia, il tapino si è incaponito a voler prendere l’ennesima rantellata sui denti dall’elettorato. Si accomodi pure.