mercoledì 17 febbraio 2010

“Cio che si desidera nei giovani calabresi”

Vincenzo PADULA


“… quella degli affari comunali era una specie di scienza occulta; pochi adepti ne sapevano qualche cosa, e l’ignoranza degli altri cittadini agevolò i furti e le usurpazioni, e tolse via la possibilità di denunciare quelle usurpazioni, e di rivendicarle.
Tale mancanza di studi pratici, e di cognizioni di fatto nuoce all’attuale organamento dei comuni, ai quali la nuova legge comunale non ha arrecato quei frutti, che applicata da abili mani, deve immancabilmente produrre...
E’ tempo di farla finita con codesta ignoranza… E con l’egoismo e la grettezza di pensiero.…Il bene pubblico non si intende, se non è accompagnato dal privato: la strada non è buona se non passa pel mio fondo, se giova al vicino e non a me… Nel nostro paese si rovina una strada per ampliare di un palmo il nostro orticello… il Sindaco imprende a costruire una strada per manomettere il fondo di un suo nemico.
A codesto egoismo poltrone, che mette l’animo dell’uomo due punti sotto quella del bruto, noi faremo ognor guerra. Convertire i vecchi ne pare ed è impossibile: Cristo solo potè resuscitare Lazzaro morto da quattro giorni; ma cessare che, voi giovani, siate fuorviati dagli esempi paterni, lo possiamo… abbiate un palpito per essere degni del nome di uomini e del nome di cittadini…”

5 marzo 1864

domenica 14 febbraio 2010

Perché la Salute prima di tutto.
La giunta Loiero ha accumulato in 5 anni di governo un debito gigantesco di circa 4 miliardi di euro. Se consideriamo che i tre quarti del bilancio della Regione Calabria è impegnato proprio nel comparto della Sanità, ci possiamo rendere conto della portata del disastro gestionale di chi ci ha governato.
E questi hanno creato una voragine debitoria per offrirci che cosa?
Una sanità disastrata. L’erogazione di servizi sanitari di pessimo livello. La Calabria è diventata la regione simbolo della malasanità. Tanto che ormai c’è un esodo annuo di circa 70mila calabresi costretti a cercare fuori Regione cure decenti. E ogni anno questi “viaggi della speranza” costano 350 milioni di euro alla Regione e forse altrettanto ai cittadini. Su 39 ospedali, 36 sono irregolari, molti destinati alla chiusura. Liste di attesa estenuanti. Lampanti le vicissitudini del CUP (Centro Unico Prenotazione) di Acri… Più ticket per tutti!!!
La Calabria, che dovrebbe avere un’agricoltura e un turismo fiorenti, è diventata una discarica illegale dove la criminalità ha trasportato rifiuti tossici, probabilmente radioattivi.Dopo Formiciche, Cetraro, Serra d’Aiello, ora tocca ad Acri. Dopo l’allarme lanciato dal sottoscritto sui rilevamenti statistici riguardanti i tumori, nel 2009 sono stati il doppio rispetto al 2008, le autorità e gli istituti preposti alla tutela e ai rilievi sul nostro territorio (ARPACal, Epicentro, ecc,) appaiono del tutto indifferenti e disinteressati. Ci sono probabilmente aree contaminate dalla radioattività nel Comune di Acri. Non si tratta di sospetti. Si sa, tutti sanno che per anni Acri è stata la sede preferita per lo smaltimento di scorie pericolose. E poi c’è il pauroso aumento dell’incidenza dei tumori collegati alla radioattività. Leucemie, linfomi, mielomi. Assistiamo inermi e attoniti a uno stillicidio di nostri concittadini falcidiati da questo nemico invisibile che nessuno vuole cercare e affrontare.
L’attuale classe politica ha ben altri e più nobili scopi a cui pensare.
Ci sono le lotte per il potere, le zuffe nei consigli comunali e regionali, nelle sezioni di partito, per le primarie…
La Salute può aspettare, per loro.
Per noi… La Salute viene prima di tutto.
E Vi spiegheremo come e perchè.