Grazie
Raffaele per questo pregevole e originale contributo alla storia della
filosofia e della scienza che illumina a giorno i secoli bui (il vero Medioevo
fu nel '500-'700), i "tempi maligni", come li definisce il Barrio
nella sua "Antichità e Luoghi della Calabria". Hai davvero srotolato
una mappa della Calabria scientifica e filosofica, mostrando "tutta la
ricchezza di una tradizione di pensiero locale dai contorni sempre più
larghi...". Pensatori più o meno sconosciuti, alcuni perchè "irriverenti", scomodi diremmo oggi,
verso il potere costituito, anche quello contemporaneo, e perciò occultati
anche nei secoli successivi. E come scrivi Tu "sono testimonianze di uno
spirito sapienziale che comunque vive e risiede, diremmo geneticamente, nelle
tradizioni, nelle usanze, nel costume e nella memoria biologica” dei Calabresi,
cioè di “contadini, boscaioli, artigiani, musicanti, viticoltori i quali se si
sanno ascoltare, osservare e considerare attentamente esprimono attraverso
gesti, abitudini e consuetudini sedimentati come rocce, una eruttante vitalità
d’ingegno impregnata di clima e umore mediterraneo”. Uno spirito sapienzale la
cui traccia genetica ha attraversato secoli di ignoranza, di sottomissione, di
barbarie ed è giunta fino ai nostri giorni anche impregnando un libro
eccellente come il Tuo.
sabato 26 dicembre 2015
domenica 20 dicembre 2015
IL FUTURO HA UN CUORE ANTICO
La conoscenza della storia della nostra città, delle nostre radici, della nostra identità, possono costituire una risorsa di sicuro valore culturale, economico, turistico e anche uno strumento di promozione dell’immagine della città di Acri.
Da più di un anno è attiva nella nostra città l’Associazione Acri Antica Pandosia che sta portando avanti studi e ricerche sulla protostoria e sulla storia di Acri, che anticamente, secondo molti studiosi, era la sede di una delle città più forti e ricche del territorio della provincia di Cosenza: Pandosia.
E’ una tesi molto affascinante di cui si sono occupati anche alcuni nostri concittadini in passato. Il Prof. Palermo, nel suo libro “ Atlantide degli Italiani”. Il prof. Fiamma e il Prof. Abruzzo nei Quaderni “Acricultura”. Riprendevano a loro volta l’argomento da storici e studiosi francesi e inglesi dell’ottocento e del novecento, che ritenevano che Pandosia si trovasse proprio dove ci troviamo noi ora.
Uno di questi grandi studiosi del nostro passato fu proprio Norman Douglas, che più di cento anni fa percorse a piedi, in lungo e in largo la Calabria, affascinato dai suoi straordinari paesaggi naturali, e che visitò proprio la nostra città.
Nel 1915, cento anni fa, Norman Douglas pubblicò il suo libro più famoso, OLD CALABRIA, La Vecchia Calabria.
Old Calabria non è solo una descrizione incantata delle bellezze selvagge della Calabria di cento anni fa, ma è un prezioso studio antropologico delle persone, delle condizioni di vita, dei costumi, della società di quei tempi.
Tra i tanti episodi storici contenuti in questo libro, vi è quello che vide Alessandro il Molosso, re d’Epiro, che nel 326 a.C., dopo aver conquistato quasi tutta la Calabria Citeriore, si diresse verso la roccaforte di Pandosia, ma sotto le sue mura, lungo il fiume Acheronte, l’attuale Mucone, Alessandro il Molosso fu sconfitto e vi trovò la morte.
Non mi dilungo oltre, di Old Calabria e di Norman Douglas vi parlerà certamente meglio di me il Presidente dell’Associazione Acri Antica Pandosia, il Prof. Vaccaro. Noi oggi vogliamo ricordare, con una targa commemorativa, questo grande personaggio che in qualche modo, consegnò Acri alla Storia.
Così come abbiamo intenzione in futuro di far conoscere, attraverso diverse iniziative, i tanti scrittori, poeti, letterati, soprattutto acresi, di grande valore ma dimenticati, che hanno dato ma possono dare lustro alla nostra città.
Per concludere voglio ricordare che in Calabria abbiamo un grande scrittore vivente, anche lui come Douglas, grande viaggiatore, camminatore, narratore dei meravigliosi paesaggi che abbiamo intorno a noi e che conosciamo poco.
Si chiama Francesco Bevilacqua, che fra i tanti libri ne ha scritto uno intitolato “Sulle tracce di Norman Douglas” nel quale dice “Leggo e rileggo il suo Old Calabria (Vecchia Calabria) da una trentina d’anni e da quel libro il vecchio Douglas continua a dirmi cose nuove”.
Ecco, voglio concludere dicendo questo: camminare (visitare luoghi) e leggere (soprattutto libri di viaggiatori come Douglas) è più o meno la stessa cosa. Sia camminare che leggere sono due attività che concorrono ad accrescere la nostra conoscenza.
Lo dico soprattutto ai giovanissimi qui presenti che sono naturalmente dotati di curiosità, di sete di sapere.
E finisco, davvero, con un motto di un altro grande scrittore e camminatore calabrese. Giustino Fortunato: Camminare per conoscere. Conoscere per amare.
martedì 15 dicembre 2015
UNA TARGA PER NORMAN DOUGLAS
Inaugurazione di una epigrafe per ricordare il centenario della pubblicazione di
OLD CALABRIA ( 1915-2015) di NORMAN DOUGLAS,
il viaggiatore, scrittore, antropologo che immortalò Acri e la sua gente.
Douglas scrive Old Calabria nel 1915, di ritorno dal suo secondo viaggio nella regione, tra una piccola stanzetta alla periferia di Londra e la mitica sala di lettura del British Museum. Old Calabria non è solo un gran libro di viaggio ma anche un’aggiornata e utile “enciclopedia” sulla realtà calabrese, un eccellente strumento di divulgazione della Calabria. L’elenco delle curiosità e degli interessi dell'autore é impressionante. Tutto quello che l’occhio riesce a scorgere, subito lo riguarda: Douglas non è mai indifferente o distratto.
Lo interessano le chiese, che lo entusiasmano a patto che siano austere e antichissime, i ruderi di monasteri, le celebrazioni liturgiche albanesi, la religiosità e la superstizione. Ma anche la vita profana e civile, i volti della gente comune, le posture di solitari pastori, le scritte sui muri, le ingenue pubblicità paesane, i murales di protesta, il culto della pulizia.
Il controllato lirismo di Douglas si scioglie e prorompe, però, in presenza del paesaggio calabro al punto che quando ci trasporta in Sila e ci fa accampare sotto il pino laricio, noi lettori quasi rabbrividiamo per il brusco passaggio dalla luce all’ombra e dalla canicola al refrigerio. Unanimamente considerata l'opera migliore di Douglas, Old Calabria è stato tradotto in tutte le lingue conosciute dell'epoca.
venerdì 11 dicembre 2015
SUGGESTIONI MUSICALI DEI MAESTRI ACRESI.
Il Concerto di Natale
che si terrà mercoledì 23 dicembre nella Chiesa della S.S. Annunziata, e che
potrebbe diventare un prestigioso appuntamento da istituzionalizzare, vedrà la
partecipazione di giovani talenti acresi, tutti eccellenti musicisti che si sono
affermati in campo nazionale ed internazionale.
Il Maestro Angelo
Guido, che pochi giorni fa ha festeggiato i suoi 20 anni di insegnamento in
conservatorio e che ha accolto con entusiasmo l’invito a partecipare, ci ha
ricordato che “la nostra cittadina è ai primissimi posti per numero e
qualità di musicisti già affermati e numero di studenti iscritti al
Conservatorio di Musica di Cosenza”.
Si tratta perciò di un enorme patrimonio che va tutelato, promosso e
valorizzato perché rappresenta una risorsa di
sicuro valore culturale, artistico, economico, turistico ed anche uno strumento
di promozione dell’immagine della nostra città.
Sarà
un’occasione straordinaria per coniugare il piacere della buona musica con un saluto
diretto e cordiale alla Città di Acri. Per l’Amministrazione un’occasione per
ringraziare i “nostri” encomiabili artisti che tengono alto il nome della
nostra città in campo musicale. Per tutti, uno scambio di auguri per un futuro
migliore per la nostra comunità.
P.S. L'Amministrazione ringrazia anche tutti gli altri maestri musicisti che per impegni precedentemente assunti, in Italia e all'estero, per giorno 23 dicembre non potranno partecipare.
P.S. L'Amministrazione ringrazia anche tutti gli altri maestri musicisti che per impegni precedentemente assunti, in Italia e all'estero, per giorno 23 dicembre non potranno partecipare.
sabato 5 dicembre 2015
LA MORALE DEI CIARLATANI CAMUFFATI
“Su ciò di cui non si è in grado di
parlare, si deve tacere”, scrisse Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus
Logico-Philosophicus, considerato uno dei testi filosofici più
importanti del Novecento.
Vi sono invece in giro dei tuttologi cacasenno che
ritengono di essere in grado di parlare di tutto, e naturalmente del contrario
di tutto, anche quando l’argomento è altamente specialistico e lontano dalle loro
conoscenze e dalla loro portata.
Il cacasenno di turno ritiene ormai di essere in
possesso della Penna del Bruzio, anche se sfilata con destrezza dal taschino
del Padula, crede di avere in mano una penna graffiante e che nessuno lo potrà
mai fermare – quanta grandezza d’animo! - nel nobile esercizio moralizzatore di
scudisciare i potenti di turno. Soprattutto quei potenti che gli stanno sulle
scatole.
E così, senza leggere le carte, anche perché risulta
molto faticoso, preferisce lavorare di fantasia sulla base del sentito dire.
Tecnica letteraria sperimentata già quando si è
cimentato nella scrittura dei testi di un film documentario in cui descrive il
Padula come un sobillatore, un capopopolo, un poeta maledetto, dimostrando di
aver letto l’immensa produzione letteraria dell’Ariosto della Calabria, appellandosi
al 1° e al 2° articolo del Decalogo dei diritti del lettore
stilato da Pennac.
Allora vediamo il sedicente Bruzio come ha
raccontato in quattro righe – potenza della capacità di sintesi! – una vicenda complessa, una disputa che vede
coinvolti una ditta, il Comune, ingegneri, periti, avvocati, giudici e una
folla di intervenuti minori.
Tenuta
fa pagare la mazzetta ai cittadini. Sì proprio così, un incipit diretto ed
elegante. Come e perché presto ce lo dice.
Una ditta – il Consorzio
Stabile Olimpia – nel 2008 si aggiudicò l’appalto per i lavori
di illuminazione pubblica di Via Aldo Moro per 234.000 €. I lavori furono completati nel 2013 quando Tenuta
divenne sindaco. Tenuta non volle pagare alla ditta appaltatrice delle “spese ulteriori” (70.000 € circa) e delle “riserve”
(???) avanzate dalla ditta stessa. “A nulla valsero i tentativi di conciliazione
fra le parti”. E venne il lodo arbitrale che condannò il
Comune a pagare alla ditta non 70.000 €, ma 1.009.345,16 € più 60.000 €
“per buon misura”.
L’esperto giornalista
critico dimostra anche buone conoscenze di aritmetica, perché riesce a
calcolare incredibilmente che, dividendo la cifra totale per gli abitanti di
Acri (compreso i poppanti), ogni Acrese pagherà 51 € di tangente a Tenuta. E questa dovrebbe anche essere la “morale della favola”.
Lasciamo il mondo della fantasia e torniamo con i
piedi per terra.
Cosa vuol dare ad intendere Emilio Padula ai colti e
raffinati lettori del suo blog? Che Tenuta, per non aver voluto pagare 70.000 €
a una ditta e per aver rifiutato i tentativi di conciliazione, ha fatto pagare al Comune, e a tutti i
cittadini, più di un milione di euro.
Anche un cittadino sprovveduto si porrebbe la
domanda, ma possibile che se uno vanta un credito di 70 mila euro e va a
giudizio, il giudice gli riconosce e concede un milione di euro?
No, non è possibile, almeno in questo caso.
No, non è possibile, almeno in questo caso.
Infatti il giornalista critico omette di scrivere a
quanto ammontano le riserve. Scrive di “ulteriori
spese” e dice intorno a quanto si aggirano (70.000 €), poi parla di “riserve”, dando per scontato che i suoi colti lettori ne sappiano
il significato, ma si guarda bene dal dire se dietro quella voce vi siano cifre.
L’istituto delle riserve, nel gergo e nella
legislazione dei lavori pubblici, consente all’appaltatore di poter avanzare
precise richieste riguardanti fatti tecnici ed economici dei lavori in appalto.
Le riserve attengono prevalentemente a richieste di risarcimento danni, e sono
atti che danno la possibilità all’appaltatore di tutelarsi nelle varie fasi di
stipula e gestione del contratto, di esecuzione delle opere, fino alla fase di collaudo
tecnico-amministrativo. Per chi volesse
approfondire e non è un tecnico segnalo un abstract: http://www.darioflaccovio.it/abstracts/9788857901121/riserve-lavori-pubblici_9788857901121.pdf
Ecco, cittadini acresi che siete stati avvisati dal Robin Hood di casa nostra (imported), sapete quante riserve, con relative somme
pretese dal Comune, ha presentato la ditta Olimpia? 5 (cinque). Sapete a quanto
ammontava la richiesta di risarcimento? 2.604.
362,57 €. Perché il sapientino matematico non prova a dividere la cifra per
il numero di abitanti per vedere quanto avrebbe pagato ogni cittadino (poppanti
compresi) se Tenuta non si fosse opposto?
Ma soffermiamoci sulla cifra di 2 milioni e 600 mila richiesta dall’impresa
che non ha sede a Milano ma ad Acri e dovrebbe tenere a cuore le sorti del
Comune. Quella è una cifra che manderebbe di nuovo in dissesto il Comune.
Lo ha spiegato bene il Sindaco in Consiglio
Comunale. Durante i lavori appaltati ci sono state sospensioni, anche lunghe, dovute a perizie di
varianti per modifiche del progetto (modifica rotatoria, richiesta cittadini
per accessi ai garages), per avverse condizioni atmosferiche, ma anche messe in
atto dalla ditta stessa per mancato pagamento dei SAL (stati avanzamento
lavori).
Ma come si può pretendere di non sconfinare nel ridicolo nel chiedere un risarcimento di 1.300.000 € per il fermo
degli operai, nei periodi in cui vi
è stato il fermo dei lavori. Questi signori impresari ci vogliono far credere
che hanno tenuto gli operai dalla mattina alla sera fermi immobili nella
costruenda rotatoria di Via Aldo Moro, e pagati a peso d’oro.
Si richiedono poi 700.000 € per il fermo
macchine ed attrezzature, come dire, se vi siete bevuti la storia degli
operai fermi, berrete anche questa.
E poi il mancato
utile: 254.000 €. Sarebbe a dire quanto
la ditta avrebbe guadagnato e dichiarato in cinque o sei anni, eseguendo lavori
altrove, se non avesse avuto gli operai e i mezzi fermi con le quattro frecce in Via Aldo Moro. E una
parte dei cittadini sarebbero disposti a credere a simili favole, almeno i
poppanti.
Ogni cittadino serio che volesse approfondire (io
non posso farla più lunga di così se no non mi legge nessuno) ed avere una idea
di quanto sia grottesca questa vicenda non ha che da chiedere documenti al
Comune. Le richieste dell’impresa, le perizie del CTU o del CPT, le risultanze
del Collegio Arbitrale. Proprio queste risultanze, il famoso lodo sono state impugnate dall’Amministrazione che, per tutelare le finanze
pubbliche e le tasche dei cittadini, ha
il compito di difendere il Comune dagli attacchi proditori di chi pensa che
possa facilmente saccheggiarlo.
Ultima considerazione sulla favola che vi siano
stati “dei tentativi di conciliazione fra
le parti”. Il Sindaco non ha mai ricevuto richieste dirette, né scritte ne
orali, in merito. Non esistono atti o testimonianze che possano dimostrarlo.
Ma in una storia aberrante ed illogica questo può
risultare un particolare trascurabile.
Non va trascurata invece la sicumera di
moralizzatori sempre pronti a gettare palate di sterco su chi le istituzioni le
difende e mai su chi cerca di depredarle, dimostrando che il Padula non lo
hanno compreso affatto.
Fra l’altro è gente abituata a sputare nel piatto in
cui mangia. Se mai ce ne fosse bisogno occorre ricordare che il sindaco pro
tempore è socio fondatore, membro del consiglio di amministrazione e principale
contribuente della Fondazione Padula.
Né il sindaco né l’amministrazione hanno opposto
alcuna pregiudiziale alla presentazione, nell’ultimo Premio Padula, di un film
documentario fra i cui autori spiccavano due calunniatori recidivi dell’attuale
Amministrazione Comunale, proprio perché siamo dell’idea che il Bruzio non deve
tacere. Il Bruzio vero non quello camuffato.
giovedì 27 agosto 2015
CAFFE' LETTERARIO 2
Gli anatemi di Giacinto sulla “cosiddetta
Istituzione” e sulla “società fantasma”.
Fresco di nomina all’Assessorato alla Cultura, mi
sono ritrovato ad affrontare la grana del Caffè Letterario.
Come già narrato in un precedente comunicato (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8090)
di risposta al giovane imprenditore Giacinto Le Pera, l’Amministrazione
Comunale in questa vicenda ha seguito un iter limpido consistente in una serie
di atti documentali richiesti dalla Regione che hanno portato la Oesum Digital
Exhibition s.a.s. della signora Gambino a partecipare ad un bando e aggiudicarsi
un contributo regionale finalizzato ad avviare attività imprenditoriali “connesse
alla promozione, alla gestione ed alla fruizione di servizi culturali sul nostro
territorio”. Il Le Pera riparte alla carica, con il terzo articolo della serie (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8174) ravvisando nella risposta dell'amministrazione“la sfacciata volontà di insabbiare quanto invece risulta oggi un grave
problema venuto alla luce” e che fra quelle scartoffie si “annidava un abuso istituzionale firmato tra una cosiddetta Istituzione ed
una Società atta a valorizzare i propri interessi con soldi pubblici”.
Lasciamo stare per il momento i complimenti che il
nostro concittadino nel suo articolo dispensa a questa “cosiddetta Istituzione” come quello che ci vede delegati dai
cittadini al “banditismo”. Ma vediamo in sintesi a cosa si riferisce.
Secondo una sua personale investigazione, da una
visura camerale risulta che la O.D.E. s.a.s. si è costituita nel 2015 e perciò non poteva partecipare e vincere un
bando del 2014. La Regione, come
scrive qualcun altro, avrebbe fatto vincere un bando a una “Società fantasma”.
Ci tocca ribadire quanto già fatto notare in precedenza al nostro estimatore. E cioè, che un lavoro di ricerca meno superficiale e una lettura più attenta ed approfondita delle “scartoffie”, avrebbe risparmiato un’altra gaffe a lui e perdita di tempo a noi.
Infatti il Bando Regionale di cui trattasi all’art.
5 (Soggetti beneficiari e condizioni di
ammissibilità) recita che sono ammissibili “anche imprese che si impegnino a costituirsi entro
i termini di sottoscrizione dell’Atto di Adesione e Obbligo”. (Allegato)
In data 09/01/2015 la Regione approvava la
graduatoria delle imprese risultate ammesse al finanziamento e comunicava alle
imprese stesse che sarebbe seguito l’invio dello specifico Atto di Adesione e Obbligo.
Atto di Adesione che è stato inviato e sottoscritto
nei termini previsti, secondo quanto affermato telefonicamente dal Dirigente
del Settore del Dipartimento Turismo e Beni Culturali, al quale, per non
lasciare nulla di intentato, ho fatto formale
richiesta di copia dell’Atto sottoscritto fra Regione e Oesum. (Allegato).
Pertanto, ad un’Amministrazione che si dimostra tanto vigile sugli atti e che si prefigge obiettivi di legalità e di trasparenza, che non permettono “insabbiamenti” o “abusi” che saremmo i primi a denunciare, caro concittadino, a questa Amministrazione dovresti chiedere scusa per i tuoi attacchi tanto virulenti quanto gratuiti.
Fermo restando la linearità e la trasparenza
manifestata in questa vicenda dalla nostra Amministrazione, ma anche dalla
Regione (che ha svolto il ruolo principale), riteniamo che anche la Oesum abbia
in piena legittimità vinto un bando e ottenuto un finanziamento che staremo a vedere come sarà speso sul nostro territorio.
E a dimostrazione del fatto che non sono qui a far
da avvocato difensore della signora Gambino o del compagno (e mi chiedo come
mai non intervengano con dei chiarimenti), voglio esprimere un mio personale giudizio sul Maca, visto che il nostro Le Pera
sposta adesso l’attenzione dal Caffè Letterario su tutto il Palazzo Falcone
Sanseverino, non risparmiando invettive limacciose al Maestro Vigliaturo, e chiamando
in correità ancora la nostra Amministrazione.
Breve cronistoria. Nel 2005, sotto l’Amministrazione
Coschignano, il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità un regolamento che
già per l’intestazione scatenò un mare di polemiche. Per il “Museo Civico Silvio Vigliaturo”, il
primo museo intitolato ad un vivente in Italia, veniva confezionato un regolamento
“personalizzato” che, fra le tante singolarità, prevedeva un Comitato di Gestione e un
Comitato Artistico-Scientifico con blocchi di componenti nominati dallo stesso
Vigliaturo, la nomina del Direttore Artistico appannaggio del medesimo o del
figlio Valerio, per concludere alle disposizioni finali ove si affermava che
per quanto riguarda gli atti di competenza del Direttore Artistico, nel caso di
dipartita del Maestro, passavano al figlio Valerio finchè questo fosse rimasto
in vita, e poi al figlio di Valerio, secondo una visione dinastica contemplata
dal sistema partitico della politica italiana ma che non si era mai osato
mettere nero su bianco.
Il nuovo regolamento del Museo Maca, predisposto dall’Assessore Capalbo (alla quale va gran parte del merito) e approvato all’unanimità in Consiglio Comunale in data 27/06/2014, ha, diciamo così, “democratizzato” le norme che lo regolavano, depennando tutta quella serie di disposizioni feudali e assegnando all’Amministrazione e al Consiglio Comunale, e perciò alla cittadinanza acrese, un ruolo determinante, nelle scelte e nella conduzione del Museo.
Ora ai cittadini come Le Pera Giacinto e tutti
quelli che muovono critiche aspre nei confronti del Maestro Vigliaturo,
dovrebbe essere chiara l’opera portata avanti dalla nostra Amministrazione, che
pur riconoscendo gli indiscussi meriti dell'artista, ne ha ridimensionato la personalità
ipertrofica ed pervasiva, con una riformulazione che ha abolito i privilegi e
la posizione di favore che il vecchio regolamento gli assegnava.
Ritengo, nella mia azione amministrativa in seno all’assessorato
alla Cultura, di portare avanti il discorso già avviato dalla prof.ssa Capalbo
e sostenuto da più parti, di trasformare il magnifico Palazzo Falcone Sanseverino, da sede esclusiva e monotematica del
Maca, in un centro culturale di tutela, valorizzazione e recupero di tutto il nostro patrimonio storico,
artistico, ambientale e culturale. Un Museo Archeologico, una Mostra Permanente
degli Artisti Acresi, Un Museo Storico del Risorgimento, Il Caffè Letterario arricchiranno
le innumerevoli sale che potrebbero contenere ancora altre attività
promozionali, di modo che il Palazzo
possa divenire non solo uno straordinario centro di attrazione turistica, ma
anche un vero luogo di socialità, di arte e di cultura per i giovani e per
tutta la cittadinanza.
domenica 23 agosto 2015
CONTRAPPOSIZIONI
Acri. Due ordinanze vietano il conferimento dei rifiuti nella giornata di sabato. Comprensibile il motivo: domenica non c'è il servizio e la spazzatura resterebbe in brutta mostra fino a domenica sera. Ma, ripeto, lo vietano due ordinanze, che da un anno e mezzo sono state portate a conoscenza della popolazione con ogni mezzo, fermo restando che la legge non ammette ignoranza.
Poichè ho molto tempo libero e non mi piace andare in vacanza, ieri sabato 22 agosto ho fatto un giro per controllare i cassonetti ancora esistenti nei quartieri dove non è attiva la raccolta differenziata. La mattina erano stati tutti svuotati dagli operatori del servizio raccolta.
Ieri pomeriggio, verso le 15;00 si presentavano così:
Via Europa. Cassonetti quasi vuoti. C'è sempre il solito imbecille che non solo ignora l'ordinanza, ma trova faticoso scendere dalla macchina e, comodamente, abbandona la busta fuori dal cassonetto.
Via Calamo. Cassonetti vuoti.
Ore 18:30. Sempre perchè non ho nulla da fare tutto il giorno, monto di guardia davanti ai cassonetti di via Calamo, che già a quell'ora sono quasi pieni. Mentre chi è tenuto a far rispettare le ordinanze probabilmente è occupatissimo a non fare niente altrove. E le guardie ambientali sono impegnate in un incontro con il loro presidente nazionale. Ha inizio un afflusso di paesani cadenti dalle nuvole che non sanno che il sabato non si conferisce, alcuni di essi provengono da quartieri dove si effettua la differenziata. Circa una trentina sono costretti a fare dietrofront.
Alle 20:30 rientro alla base per un impegno serale precedentemente preso, se no sarei rimasto fino a mezzanotte, figuriamoci, non mi pagano per questo.
Ore 11:00 di stamattina. Via Europa.
Via Calamo.
Allora grazie gentili paesani, grazie per l'impegno che ci mettete nel rendere bella e decorosa la nostra città, di modo che i turisti che transitano per quelle due vie trafficatissime, possono continuare a pensare e dire che questo paese è una bomboniera.
Tranquilli perchè in consiglio comunale ci sarà sempre chi vi difenderà - tanto può la demagogia - indicando l'amministrazione come sola responsabile, e sui social ci saranno i soliti indignati a fare altrettanto, pronti a postare foto come quelle del giorno dopo.
In attesa di avviare la videosorveglianza, ultimo rimedio per educare all'osservanza delle norme i riottosi, contiamo sull'intelligenza di quelle persone che possono capire che la contrapposizione non è fra amministratori ed amministrati, ma fra cittadini che non rispettano le regole e danneggiano sia l'ambiente che il prossimo, e cittadini dotati di senso civico che, pur con qualche sacrificio, hanno la consapevolezza e la sensibilità necessarie per dare il loro contributo alla civiltà, alla cultura e alla bellezza del nostro territorio.
domenica 9 agosto 2015
IL METODO "RREGGITANO" FUNZIONA DAVVERO...
Vi siete mai chiesti perché Scopelliti da
Commissario Straordinario per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del
settore sanitario in Calabria,
abbia chiuso e/o spoliato gli ospedali della Provincia di Cosenza e non abbia
nemmeno sfiorato gli ospedali di Reggio e Vibo? Anzi, durante i suoi 4 anni di
amministrazione filo-reggina, Scopelliti ha portato avanti la costruzione del Centro
Cuore (40 milioni di euro, con la piccola dimenticanza di non aver previsto le
spese per il personale http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/12/reggio-calabria-centro-cardiologico-realizzato-mai-aperto-danno-erariale-40-milioni/1419072/
), potenziato gli ospedali esistenti e progettato un altro ospedale
(http://www.cn24tv.it/news/108178/nuovo-ospedale-della-piana-di-gioia-tauro-firmato-contratto.html)
a Palmi, - il cui contratto è stato firmato a marzo da Oliverio (!!!) - nella
piana di Gioia Tauro, dove, in un territorio con una superficie pari a quella del
Comune di Acri vi erano già 5 ospedali. E se volete vi dico pure quali sono.
Gioia Tauro, Polistena, Cinquefrondi, Oppido Mamertina, Rosarno.
Vabbè, facciamo finta che non ve lo siete mai chiesto...
Sapete perché?
Sapete perché?
Perché i reggitani,
uomini che sanno farsi rispettare sono!
Approfittando della trasferta a Catanzaro, dopo
l’incontro con Scura, abbiamo deciso,
già che c’eravamo, di fare un salto alla sede regionale dell’ANAS.
E’ dal mese di marzo che sollecitiamo l’Ente perché
prenda provvedimenti e ponga rimedio alle pessime condizioni in cui è ridotto il fondo
stradale della 660 in prossimità della frana. Praticamente montagne russe.
“Buongiorno, signor usciere, sono il sindaco
di Acri con tutta la giunta, vorremmo per cortesia parlare con un dirigente.”
“Mi dispiace
ma al momento non c’è nessun dirigente, né ci sono tecnici”.
“Senta – alzando
la voce e battendo una mano sul bancone
- noi siamo venuti apposta per un grosso problema sulla statale 660 e non
andremo via di qua se non ci fa parlare con qualcuno”.
“Un
momento”.
“Pronto,
segretario, ci sono degli amministratori che vogliono parlare con un
dirigente…Sì gliel’ho già detto… sì ma… - sottovoce - sembrano reggitani”.
“Sta scendendo
subito il segretario generale”.
Buongiorno, buongiorno. Piacere, piacere.
“Sono il
sindaco di Acri, ecc. ecc.” “ Sì ma, sa com’è, siamo al 6 di agosto, non c’è
nessuno, dovreste tornare dopo ferragosto…”
“Senta, se lei
non ci fa parlare subito con un dirigente, chiamiamo i carabinieri!”-
Il supersegretario ci prova: “Intanto fatevi identificare e lasciate i vostri documenti all’usciere!”
“Lei non ha capito, noi possiamo stare
qui anche fino a stasera! E abbassi la voce perché io la so alzare più di lei!”.
“Aspettate qui
un momento, per cortesia”. Risale le scale.
Dopo 5 minuti “Prego
venite, è tornato proprio in questo momento l’ingegnere….”. Quando si dice il caso... E che combinazione, proprio l’ingegnere che ha ricevuto le nostre
comunicazioni e i nostri solleciti.
Comincia a prenderla per le lunghe.” Dobbiamo pubblicare il bando per le ditte.
Ci vorranno almeno 2 0 3 mesi. Un nostro tecnico che ha fatto il sopralluogo,
ha detto che non ci sono problemi e la strada è perfettamente transitabile…”.
“Senta lei deve venire personalmente a
vedere. La strada è ai limiti della transitabilità e noi non possiamo aspettare
che si chiuda. State creando seri problemi e gravi rischi alla nostra popolazione
e ve ne dovete assumere la responsabilità, e farvi carico del risarcimento degli
incidenti..." ecc. ecc. " E poi quale bando? Si tratta di interventi di manutenzione
ordinaria: scarifica dei dossi formatisi e bitumazione. Il nostro
interessamento per vie istituzionali finisce qui! Lunedì deve venire a rendersi
conto personalmente della situazione, se no...!” Va bene. Va bene. Saluti e tante scuse per l’incomprensione iniziale…
Altro salto all’Urbanistica. Altro problema risolto.
“Beh, sindaco,
sono le 13.30, un pranzo a base di pesce sulla costa ce lo siamo meritato.
Naturalmente non a spese dei cittadini come si usava nel triennio
trematerrestre…”
“Ok, avete
ragione, conosco un posticino… offro io.”
Azz, signor sindaco, oggi ti sei voluto proprio rovinare!!!
Si mangiava meglio, quando si amministrava peggio.
giovedì 6 agosto 2015
OSPEDALE. I FATTI DISTINTI DALLE CHIACCHIERE...
L'INCONTRO CON SCURA DOPO L'AUTOCONVOCAZIONE.
Questa mattina il sindaco di Acri Nicola Tenuta con la giunta al
completo, in seguito all’autoconvocazione comunicata nei giorni scorsi, è stato
ricevuto dal Commissario Straordinario Ing.
Massimo Scura presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie
di Catanzaro.
Il sindaco ha espresso le preoccupazioni dell’Amministrazione
e della cittadinanza acrese per il tempo che scorre senza vedere risvolti
positivi sulla questione Ospedale, dopo le rassicurazioni ribadite in più
occasioni dal Commissario. Ed ha consegnato all’Ing. Scura la bozza di proposta
dell’Amministrazione Comunale, esponendone i concetti basilari.
Il Commissario ha informato i presenti che in
giornata, dopo un incontro con i Commissari delle ASP per la rendicontazione, delibererà
sul budget del personale, e con loro metterà a punto lo schema di riorganizzazione
della rete ospedaliera.
Il Commissario ha affermato che il modello di
riorganizzazione sarà oggetto di un
decreto che modificherà il decreto 9, quest’ultimo redatto probabilmente da
gente con scarsa conoscenza delle specificità del territorio calabrese.
E si è impegnato prima di tutto a garantire la
massima attenzione alle esigenze e alle
proposte perorate dall’Amministrazione Comunale di Acri.
Inoltre ha assicurato che prima di prendere una decisione definitiva sugli ospedali,
consulterà nuovamente i sindaci ed in particolare i sindaci dei quattro Comuni
con Ospedali di Montagna: Acri, S.
Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra S. Bruno.
Il Commissario, infine, ha rassicurato il sindaco e
la giunta che intende chiudere la questione nel più breve tempo possibile.
Mentre gli Amministratori di Acri si trovavano sulla
strada del ritorno, il sindaco ha ricevuto una telefonata da parte della
segreteria del Commissario Scura che fissava l’appuntamento per martedì 11 alle ore 10:00 presso la
sede della Direzione Sanitaria dell’ASP di Cosenza.
(Continua)
mercoledì 5 agosto 2015
QUOUSQUE TANDEM...
Il Commissario Straordinario ASP CS Dott. Filippelli ad Acri.
Si è tenuto ieri pomeriggio il preannunciato
incontro promosso dall’Amministrazione Comunale con il Commissario Straordinario dell’ASP dott. Filippelli presso
l’Ospedale di Acri.
Oltre al Sindaco, al Vicesindaco, all’Assessore ai
Servizi Sociali e al Presidente del Consiglio, erano presenti consiglieri di
maggioranza e minoranza e molti operatori sanitari dell’Ospedale.
Durante la visita ai reparti e a tutte le strutture
del nostro nosocomio, il Commissario ha espresso dei giudizi molto positivi, apprezzando
in modo particolare l’ottimo livello delle due sale operatorie, non riscontrato
in altri ospedali della provincia.
E’ seguito un lungo e proficuo dibattito nei locali
della Direzione Sanitaria.
Il sindaco dopo aver rappresentato l’indignazione dell’intera cittadinanza per il continuo
depauperamento che l’ospedale ha subito negli anni, ha espresso grande preoccupazione
per le voci di possibili ulteriori tagli previsti nei decreti attuativi.
Ha affermato, fra l’altro, che si stanno esaurendo la
pazienza e la fiducia nei confronti di tutti quelli che, da Scura ad Oliverio,
finora hanno fatto promesse di potenziamento alle quali, però, non sono seguiti
quegli atti concreti indispensabili per restituire ai cittadini acresi tranquillità
sociale e tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.
Tutti i consiglieri presenti si sono associati al
discorso del sindaco. I medici e gli infermieri hanno formulato puntuali pareri
tecnici che se recepiti potrebbero dare l’indispensabile autonomia e
tranquillità nelle prestazioni degli operatori.
Il dott. Filippelli da parte sua si è dimostrato
rassicurante affermando che prima di tutto bisogna dare dignità a questo
ospedale perché ormai si è arrivati al fondo e non si può che risalire. Ha
dichiarato che il suo disegno di riorganizzazione previsto per Acri in una
bozza di decreto che presenterà al Commissario Scura contiene già dei punti
cardini basilari dai quali si deve ripartire.
Secondo questo modello l’Ospedale di Acri sarà
definito Ospedale di area disagiata i
cui cardini sono: un pronto soccorso
efficiente, che non deve essere un punto di pronto intervento, ma un pronto
soccorso con tutte le specialistiche che ruotano attorno alle attività di pronto
soccorso. Un reparto di medicina e
un reparto di chirurgia, da
potenziare sia con risorse umane che con attrezzature. Questo è il minimo da
cui ripartire per implementare poi delle branche specialistiche, ricordando
quelle che in passato erano punto di riferimento a livello regionale, come lo è
stato ad esempio la reumatologia. Saranno ristabiliti servizi come il Percorso Nascita e sarà potenziato il Polimbulatorio
sia in termini di ore di specialistica ambulatoriale sia di apparecchiature.
Alla fine dell’incontro il sindaco ha consegnato al
dott. Filippelli una copia della proposta di organizzazione dell’ospedale
elaborata dall’amministrazione comunale.
Il Sindaco con l’intera amministrazione e il
Commissario si sono dati appuntamento a domani, giovedì 6 agosto, a Catanzaro
presso il dipartimento della Salute dove il Commissario Filippelli dovrà
portare la rendicontazione richiesta da Commissario Scura, necessaria per
procedere alle assunzioni nella sanità, e dove la nostra amministrazione si è
autoconvocata, per definire con i due commissari il modello di riorganizzazione
del nostro ospedale.
Il sindaco ha esteso l’invito di partecipazione a
tutti i consiglieri comunali.
lunedì 3 agosto 2015
METAMORFOSI
Dopo mesi di latitanza il PD si fa vivo con un manifesto. Non sappiamo qual è il PD
che lo ha scritto. Certamente un PD a corto di argomenti che cerca così di
esorcizzare la situazione di paralisi causata dalla litigiosità interna a tutti i livelli: nazionale, regionale,
comunale. Demagoghi allo sbaraglio che
lanciano accuse che non si reggono in piedi nemmeno con le stampelle.
Giubilano per il passaggio nei banchi
dell’opposizione dei consiglieri di maggioranza Cavallotti e Viteritti, che ancora non ne hanno comunicato
l’intenzione. Ma in Consiglio il bilancio presentato da Tenuta è stato approvato con 9 voti a favore e 5 contro – assenti 2 consiglieri PD.
Forse troppo giovani, i nuovi dirigenti PD locali non
ricordano le disavventure rocambolesche che misero a dura prova le coronarie del
buon Coschignano e che riuscì a
governare per 5 anni sotto una gragnuola di imboscate e nonostante le
metamorfosi dei consiglieri della sua maggioranza. E le defezioni non
riguardarono il solito Cavallotti, che passò prima all’IDV e poi all’UDC. Dopo
due anni di amministrazione, in occasione dell’approvazione del bilancio, il
sindaco PD fu salvato dal voto dell’indipendente Barone e nessuno gli disse Game Over o parlò di farsa.
Tenuta, che ha portato il Comune fuori dal dissesto
causato dall’amministrazione precedente, ha presentato in Consiglio un
bilancio che abbasserà le tasse – Tasi,
Tari, Trasporto scolastico, servizio idrico, ecc. - fino al 30% rispetto allo
scorso anno. Ha relazionato sulle grandi opere avviate o da avviare, prima fra
tutte quella riguardante il completamento della rete fognaria e dei depuratori,
opera da 15 milioni di euro, il cui bando già pubblicato scadrà il 15
settembre.
Il paese è pulito ammetteva onestamente l’altro ieri
il consigliere Capalbo del PD, nel pubblico consesso. Il paese è pulito perché la
raccolta differenziata è partita benissimo, ed ha trovato l’altissimo
gradimento dei cittadini che ne hanno recepito la portata storica. La civiltà
avanza, e crea sconforto e disorientamento in chi la raccolta differenziata
l’ha affossata nel 2007, quando già la Regione ne imponeva l’avviamento. Loro
invece si muovevano in controtendenza sperperando soldi pubblici nel costruire
discariche.
Ma fra le tante amenità che si leggono sul
manifesto, l’accusa più ridicola è
quella riferita alla gestione della questione ospedale. Qualcuno faccia sapere
alla nuova classe dirigente PD di Acri che la gestione della Sanità è di
competenza del Governo e della Regione.
Nel novembre scorso si sono tenute le elezioni
regionali ed Oliverio (PD) promise
ai calabresi che in caso di vittoria avrebbe risolto personalmente tutti i problemi
della Sanità. Ospedali compresi. Gli Acresi gli prestarono fiducia.
Ma appena eletto Oliverio (PD) diede inizio ad uno
scontro istituzionale senza precedenti con il Governo Renzi (PD) che si risolse il 23 marzo con la nomina governativa
dell’ingegnere Massimo Scura a Commissario della sanità calabrese. Da
quella data fino ad oggi il presidente Oliverio (PD) e il Commissario Scura
(PD) sono andati avanti con quotidiane scazzottate, mentre la Sanità in
Calabria continua ad andare indietro.
Né può costituire un esimente per i ritardi il fatto
che quei pochi assessori che Oliverio (PD) era riuscito a nominare, un mese fa
sono stati o arrestati o costretti alle dimissioni per lo scandalo rimborsopoli.
Ora se c’è qualcuno che dovrebbe andare a battere i pugni
sulla scrivania di Oliverio (PD) per la questione Ospedale di Acri, sono
proprio quelli che ad Oliverio hanno portato 6.759 voti. Lo ha detto in
Consiglio una delle poche menti pensanti del PD, l’avv. Capalbo, in polemica
con i giovani dirigenti del PD acrese, che dimostrano scarsa conoscenza dei
ruoli istituzionali e delle responsabilità di partito.
Purtroppo l’ascolto ed il credito che Oliverio (PD) offre ai democratici locali del PD è stato
dimostrato dall’annuncio che il presidente sarebbe venuto ad Acri per la
questione ospedale il 5 giugno e… ancora lo stanno aspettando.
La nostra parte l’abbiamo fatta e continuiamo a
farla, per il momento, percorrendo le vie istituzionali. Abbiamo incontrato il
Commissario Scura per tre volte strappandogli la promessa che potenzierà
l’Ospedale di Acri.
Gli abbiamo chiesto un ultimo e definitivo incontro
per sottoporre alla sua attenzione una nostra proposta di riorganizzazione
dell’ospedale da lui stesso richiestaci.
Non avendo ricevuto risposta a tutt’oggi, il sindaco
Tenuta e tutta l’Amministrazione hanno deciso di autoconvocarsi presso il Dipartimento della Salute nell’Ufficio del
Commissario Scura per Giovedì 6 agosto.
Intanto il Commissario Straordinario dell’ASP
Cosenza Dott. Filippelli, al quale
l’Amministrazione aveva fatto richiesta di un incontro, sarà ad Acri martedì 4
alle 18:00 per discutere ed analizzare a fondo la questione Ospedale.
La nostra Amministrazione produce atti e fatti
concreti, la produzione di aria fritta la lasciamo ai dirigenti del PD di Acri.
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