domenica 29 marzo 2015

GIORNALISTI NOSTRANI: SVOLGIMENTO DI UN SERVIZIO O ESERCIZIO DI POTERE.


 
Nel recinto dell’agone politico locale gli spazi lasciati liberi dai partiti di opposizione vengono mano a mano occupati da nuovi soggetti. Visto il “successo” ottenuto dai Comitati, è arrivato a piantare le tende un altro Gruppo di Salute Pubblica formato da cronisti e giornalisti nostrani che, in quattro e quattr’otto,  hanno organizzato una conferenza stampa di 2 ore in diretta tv e a reti unificate. Due ore di interviste vicendevolmente scambiate e rilasciate con tutta la competenza e le conoscenze di chi ogni giorno tratta temi spinosi e delicati con il supporto di documenti e video. Il portavoce del quarto potere che buca lo schermo e ambisce a diventare il primo in un articolo apparso qualche giorno dopo http://www.acrinrete.info/News.asp?id=7866, è raggiante nel tirare le somme del capolavoro mediatico che probabilmente farà scuola. E mette in fila le ottime cose interessanti partorite  nella conferenza stampa e lo fa con splendida e raffinata ironia. Dai tempi dello Scudiscio di Angelo Feraco non si toccavano cime così alte di giornalismo graffiante. Una gragnuola di sferzate sulla malcapitata Amministrazione Tenuta in cinque punti.

. L’acqua. Grande successo della LICA, che ha portato in piazza 5000 persone e costretto l’Amministrazione a rivedere la tariffa fissa.
Vediamo cosa hanno richiesto quel memorabile 19 febbraio, con l’aiuto dei video, i delegati del Comitato che hanno incontrato gli assessori nella sede comunale.

Interviene il Presidente: “… io non parlo di costo della munnizza, TARES, TARI, TARSU, acqua o quello che è…”
 
Altro componente del Comitato che fa una richiesta pro domo sua: volete mettere l'importanza di aprire al traffico l'unica isola pedonale della città. Richiesta mai fatta alle precedenti giunte Coschignano e Trematerra. Di acqua non si parla, solo una pioggia di… insulti.

 

Poi tocca all’imprenditore artigianale del Comitato che dà lavoro a un sacco di gente. Non una parola su TARI, ACQUA, munnizza o quello che è. "Pensate solo ai propri interessi". "Siamo stati minacciati dall'Amministrazione comunale".




Un'altra colonna del Comitato. “Una domanda semplice semplice… Ma vi rendete conto che la cricca è finita?". Il simpaticissimo Divine Follie enumera una serie di incompiute, ma non fa riferimento alla tariffa dell’acqua.

 

Potremmo continuare, ma vediamo da chi proviene la proposta della riduzione della quota fissa della bolletta dell’acqua.



 
E la proposta della riduzione della quota fissa dell’acqua viene poi trasformata dall’Amministrazione comunale nella sua eliminazione totale.
Già da un anno alcuni consiglieri di maggioranza (e non altri) la mettevano in discussione perché non presente nel regolamento, anche se dal 2006 era stata applicata, per consuetudine, da tutte le amministrazioni che si sono susseguite (pur non essendo in dissesto…) senza che mai nessun cittadino o scaltro giornalista se ne fosse accorto. Forse perché allora era vietato disturbare il manovratore. Mentre oggi, improvvisamente e inaspettatamente, sono usciti tutti dal lungo letargo.

E l'arguto portavoce, a nome dei suoi competenti compagni di viaggio, diventa sempre più splendido, accusando l’Amministrazione di aver fornito dati falsi sul numero di bollette che non sono 500 ma forse sono 5/6000 e attribuendo ad essa giustificazioni mai addotte, quali disguidi di programmi informatici. E allora, per completezza d’informazione – regola deontologica sconosciuta a molti cronisti/portavoce – diciamo che le bollette che riguardano la tassazione minima dell’acqua sono più di 7.000. Qui sì che ci vuole uno splendido Accipicchia! Per essere più precisi 1.170 sono le bollette a consumo zero e circa 6.000 quelle con consumo inferiore ai 140 metri cubi. Gli Uffici stanno provvedendo a notificare ai cittadini interessati che possono compensare questo credito con altri tributi da pagare al Comune. E non si tratta di bollette pazze, bensì di variazione in corso d'opera per il motivo di cui sopra. Il Comune avrà circa 400.000 € di introiti in meno con qualche problemino di quadratura di bilancio. Cosa importa se si rischia di far arrivare il Commissario ad acta... Faremo felici gli splendidi detentori del quarto potere, che potranno dire e scrivere che Tenuta non è riuscito nel suo intento di tirarci fuori dal dissesto.

. Se non dovesse bastare questo a farci ripiombare nel dissesto… "non può essere disatteso lo sconto dell’80% della TARI previsto dal fatidico art. 35 del regolamento comunale. Sarebbe un abuso! C’è il certificato dell’ARPACAL." Dei giornalisti di cotanto spessore potrebbero andare alla fonte e chiedere al direttore scientifico dell’Agenzia quale importanza possa avere quel certificato. L’Amministrazione lo ha fatto. Per decenza non possiamo riferire cosa ci hanno risposto su come possa essere utilizzato... quel certificato. Per far contenti cittadini e portavoce potremmo sforbiciare un buon 80% di TARI (relativamente a quanti mesi poi?), se non fossimo coscienti che i responsabili del settore tributi (dimenticano i giornalisti che la gestione non appartiene a sindaco e giunta) rischiano di essere incolpati di danno erariale per ingiustificata riduzione di tariffe previste dai regolamenti. Intanto sono giunti al Comune già i procedimenti di cittadini che tramite avvocati chiedono la riduzione dell’80% e il Comitato ha già deciso in questo senso e sta procedendo alla raccolta di firme per una class action contro il Comune. Insomma quante cose l’informatissimo portavoce non sa.

. La differenziata non decolla, hippy, hippy, urrah! La gioia diventa giubilo. Grande tifo e preghiere affinchè, con l’intercessione dei santi locali, questo nuovo sistema di raccolta rifiuti possa naufragare. Affezionatissimi ai cassonetti stradali stracolmi di indifferenziato, insofferenti a regole ed ordinanze volte alla riduzione dei rifiuti che vanno in discarica, insensibili alla necessità di tutelare l’ambiente, vanno controcorrente. L’Amministrazione Tenuta non ha avviato la differenziata perché è un obbligo di legge o perché è volta a migliorare la qualità della vita, a ridurre gli sprechi e l’inquinamento o ad abbassare i tributi, no, niente di tutto questo. L’Amministrazione Tenuta ha avviato la raccolta differenziata per un solo motivo: per far assumere i propri familiari. Ebbene sì, Illustrissimo giudice Cantone, invece di perdere tempo appresso a sciocchezzuole quali la lotta alla mafia, venga a tenere una lezione di ripetizione a questi esperti di diritto sulle Finalità del Piano di Prevenzione della Corruzione ai sensi dell’art. 7 comma 5 del Regolamento per la Prevenzione e la Repressione della Corruzione e dell’Illegalità nel Comune di Acri. Per loro l'interpretazione è molto ardua. E poi, erano abituati in passato a girare la faccia dall'altra parte o a mantenere il silenzio stampa davanti a Sindaci che assegnavano lautissimi incarichi ai propri figli (capperi! che sbadati, che distratti, che smemorati s'ti giornalisti!). E però potrebbero approfittare della venuta di Cantone per chiedergli se nell'articolo 415 del codice penale che individua come reato l'istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato rientri anche l'istigazione a non pagare le tasse...
 Purtroppo la magistratura non indaga, anche perché in pochi parlano e quasi nessuno denuncia, a meno che non si tratti di querelare chi denuncia. Viva l’omertà.
. L’Associazione Trasparenza prende 35.000 €. Beh, lasciatemelo dire. Se fossi stato io al posto del Professor Iorio, avrei preteso almeno 350.000 € dal Comune di Acri e solo per la supervisione offerta a Sindaco, Segretario Comunale e Uffici (altro che non è mai iniziata la formazione) per uscire dal dissesto. Ma lui, forse perché professore universitario e, al contrario di me, di sinistra, si è accontentato di pochi spiccioli e nel pacchetto ha messo anche la formazione del personale. Le saremo per sempre grati Professore per la sua generosità, a dispetto di chi ha chiuso occhi e bocca e aveva la tastiera bloccata davanti a chi per tre anni ha sperperato decine di milioni di euro, di cui appresso si allega un documento.
. Siamo all’apoteosi. Lo splendore pervade ogni rigo e ogni parola del testo. Tutto ruota intorno alla domanda cruciale che ogni giornalista di fama vorrebbe porre: a quale Amministrazione si deve imputare l’uso disinvolto del denaro pubblico?
Allora ripubblichiamo a mo’ d’esempio l’elenco dei debiti fuori bilancio riconosciuti dal Consiglio Comunale e pagati, insieme a quelli in bilancio, dall’Amministrazione il 15 novembre 2014 chissà che questo possa dare l’idea ai maghi Otelma del giornalismo nostrano su quale pista indirizzare le loro ricerche.
Su 34 voci, per un cifra totale di 7.648.689 € (debito accumulato in 20 anni, dal 1994) 27 di esse, per una cifra di 7.066.258, riguardano i 3 anni dell’amministrazione Trematerra-Maiorano. Capito bene. Si tratta del 92,4%. Mentre il 7,6% è stato creato dalle amministrazioni che si sono succedute nei 17 anni precedenti.
 
Una domanda semplice semplice... Ma vi rendete conto che la cricca è finita?!

 
 
 
 
 

 
 
 

lunedì 16 marzo 2015

EMERGENZA RIFIUTI INFINITA




Giovedì 12 marzo si è riunito il Consiglio dei Ministri. Era presente il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che non è riuscito nemmeno in extremis a dissuadere Renzi, per cui dopo mesi di trattative estenuanti, è stato nominato un Commissario alla Sanità diverso da lui: Massimo Scura.

Il governo però, nella stessa seduta, gli ha dato un contentino, rinunciando ad impugnare una legge regionale che è la prova dell’incapacità cronica della classe politica calabrese di affrontare, figuriamoci di risolvere, una delle tante emergenze che funestano la Calabria.

Si tratta della Legge Regionale n° 5 del 20/01/2015: “Proroga del termine di cui all’art. 2-bis della legge regionale 12 aprile 2013, n. 18 (cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina  transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi)”.

Traducendo dal burocratese significa che la data che poneva fine all’emergenza rifiuti è stata spostata dal 31 dicembre 2014 al 30 settembre 2015.

Gli “impresari” che gestiscono le poche discariche ancora attive hanno stappato lo champagne. Pioggia di milioni ancora per loro fino alla fine di settembre, e poi chi lo sa, magari… un’altra proroga Oliverio gliela concederà.

Nel caos rifiuti, nemmeno la nuova giunta regionale vuole metterci mano, tanto che Oliverio, dopo quattro mesi di vacatio, ancora non ha nominato l’assessore all’Ambiente. Eppure aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe affrontato di petto e immediatamente la situazione. Si vede che questi “impresari” fanno proprio… impressione.

In 16 anni, durante i quali si sono succeduti 12 Commissari esperti, e dal 2013 un assessore veterinario, la macchina dei rifiuti è costata alla nostra Regione 2 miliardi di euro.

Un fiume di danaro che è passato dalle  mani di quei gestori pubblici nelle tasche dei gestori delle discariche private e in quelle di esperti collaboratori e consulenti (120 milioni di euro solo per consulenze d’oro).

E questo affollato team di esperti non solo non è riuscito a trovare una soluzione al problema rifiuti ma ha fatto sprofondare la Calabria nell’emergenza più devastante.

E così il sistema rifiuti continuerà a macinare milioni e la spazzatura continuerà a decorare le nostre città.

Ma proroga a parte c’è un’altra importante novità partorita dalla nuova Amministrazione regionale.

La Regione bussa a soldi ai portoni dei Comuni, con minacce di Commissariamento, dicendo di vantare un credito di 121 milioni di euro. Non si sa quali esperti contabili abbiano ottenuto questa cifra, visto che nell’elenco dei Comuni morosi inseriscono anche Acri, la cui Amministrazione, il 15 novembre 2014, ha versato alla Regione 1.700.00 euro per tariffe arretrate di 4 anni.

Nel mese di giugno dello scorso anno molti sindaci della Regione, fra cui quello di Acri, dopo diverse manifestazioni, hanno occupato la sede del consiglio regionale e costretto l’assessore Pugliano, a ritirare il raddoppio delle tariffe che il Dipartimento Ambiente aveva decretato con decorrenza retroattiva al primo gennaio 2014. Provvedimento ritenuto iniquo e vessatorio anche da alcuni consiglieri del PD, primo fra tutti l’attuale assessore Guccione. Senza la mobilitazione dei sindaci la TARI 2014 sarebbe stata molto più salata.

E allora ecco arrivare la stangata della nuova amministrazione regionale.

Il 29 gennaio 2015 il presidente della Regione Oliverio ha decretato i seguenti aumenti tariffari con decorrenza primo gennaio 2015:

Per ogni tonnellata di indifferenziato la tariffa passa dai 92 € ai 148 €.          Per ogni tonnellata di organico la tariffa passa dai 42 € ai 92 €.

Questi aumenti sono incomprensibili oggi perché il presidente Oliverio a Roma, davanti al Consiglio dei ministri, ha tenuto a precisare che ha firmato il decreto di proroga dell’emergenza rifiuti a patto che “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”.

E allora, signor Presidente, a cosa serviranno questi aumenti?

Per limitare i danni in materia di rifiuti a casa nostra concludo con l’ennesimo l’appello, che non sarà mai ripetuto abbastanza, ai cittadini di Acri.

Fintanto che la raccolta differenziata non sarà estesa su tutto il nostro territorio bisogna attenersi alle disposizioni delle ordinanze sindacali che obbligano i cittadini a:

Non conferire nei cassonetti vetro, cartone e ingombranti.

Il lunedì sera il cartone vicino ai cassonetti, il vetro nei cassonetti blu.

Per gli ingombranti telefonare al numero verde  800.014.715 per il ritiro gratuito a domicilio.

Domenica, lunedì, martedì, giovedì e venerdì si conferisce solo la frazione umida. Il mercoledì la frazione inorganica.

Gli esercizi commerciali devono utilizzare solo i contenitori che la ditta ha distribuito loro e non i cassonetti.

Il sabato non si conferisce assolutamente niente.











domenica 8 marzo 2015

QUANDO SALTA OMINIELLO

 
 
 
Quando non esce acqua dai vostri rubinetti pensate a Ominiello.
Quasi sempre è lui l’artefice del maleficio.
L’acqua che attraverso le condutture arriva alle abitazione del centro urbano di Acri proviene in gran parte da un posto misterioso che si chiama Ominiello.
Da Croce di Greca per un lungo e sterrato sentiero di tortuosi tornanti si scende fino alle rive del fiume Mucone. Colà si trova Ominiello, incantevole luogo, dove dei tecnici geniali, su proposta di amministratori illuminati del passato, hanno costruito una grande vasca di raccolta delle acque, provenienti anche da un altrettanto misterioso posto chiamato Bocca di Latte.
Gli stessi tecnici hanno realizzato una cabina elettrica ed un impianto di sollevamento che attraverso delle tubazioni portano l’acqua da Ominiello (730 metri/slm) a Croce di Greca (1.110 metri/slm), e da qui, per caduta, l’acqua raggiunge il serbatoio di Colle Logna.
L’impianto di Ominiello presenta molte criticità e va incontro a continui black-out, specie in condizioni atmosferiche avverse.
Per cui, oltre al costo di 250.000 € annui di energia elettrica per l’impianto di sollevamento, circa 100.000 se ne vanno per la manutenzione.
Ieri, sabato 7 marzo, è saltato Ominiello. A causa dell’abbondante nevicata, la squadra del temerario tecnico Pasquale Cirino, con l’aiuto di trattori e spalaneve, ha impiegato 4 ore, per raggiungere la meta e l’impianto è stato riavviato.  
Oggi, alle 12:00 nuovo black out. Sul posto è continuato a nevicare senza sosta. La squadra è partita alle 13:00, e dopo 5 ore di peripezie, è riuscita a riparare il guasto. Avremo l’acqua anche stanotte.
Il racconto di Ominiello l’abbiamo già narrato  http://www.comuneacri.gov.it/web/comune-acri/assessorato-lavori-pubblici/-/asset_publisher/3JnT/content/300345350?redirect=%2Fweb%2Fcomune-acri%2Fassessorato-lavori-pubblici e la morale è che in questo paese ci sono sempre stati geni specializzati in opere ingarbugliate per complicare il più possibile la vita ai contemporanei e ai posteri.
 
 


sabato 7 marzo 2015

FABIO CURTO. IDEE CHIARE A 17 ANNI.



Gennaio 2005, sulla rivista d’informazione, cultura e dibattito politico dell’Associazione “Acri Nostra”, in un’intervista, Fabio Curto esponeva delle idee originali e delle proposte concrete, rivolgendosi ai suoi coetanei appassionati di musica.

Messaggi chiari ed entusiasmanti, come se fosse un artista navigato e ispirato, un comunicatore che con competenza trasmette motivazione per dar vita a nuovi modelli creativi, ma con la mente fresca ed agile di un diciassettenne.
Lucide analisi sociologiche della nostra realtà: “Ci sono ad Acri diversi gruppi cosiddetti “emergenti” e fra loro ci sono ragazzi davvero bravi, giovani che hanno davvero talento e che magari si sono dati all’alcoolismo perché non hanno avuto fortuna o meglio un aiuto”.
La mia principale aspirazione nella vita è quella di riuscire musicalmente. Le strade sono tante, i luoghi sono pochi. Ci potrebbe essere il colpo di fortuna. Il produttore al quale potrebbe piacere il tuo modo di far musica. O mandare una demo ad una casa discografica o a riviste Metal che ti fanno la recensione. E poi magari le case discografiche ti telefonano.”
Dieci anni fa ancora erano quelle le strade. Poi sono stati tracciati nuovi percorsi, forse, o senza forse, meno romantici: i Got Talent, i The Voice, e  tutti quei format che gli americani sono così bravi a piazzare in tutto il mondo.
Nel rileggere quell’intervista oggi, dopo che Fabio ha ottenuto un riconoscimento straordinario delle sue capacità e delle sue tecniche artistiche, sembra scontato che il successo sarebbe arrivato perché… era scritto.
Dopo i grossi sacrifici, Fabio ha realizzato il suo sogno. Senza aiuto. Né per colpo di fortuna. Semplicemente grazie al suo talento e alle sue competenze artistiche.
E nel caso ce ne dovesse essere bisogno adesso: Buona Fortuna Fabio.

 

domenica 1 marzo 2015

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO


MONITORAGGIO CONTINUO DELLA QUALITA’  DELL’ARIA AD ACRI.

Entra nella fase di piena operatività la stazione di background urbano, con una completa dotazione di analizzatori ambientali, istallata sul Belvedere di Viale Beato Angelo.

Il territorio del Comune di Acri, peraltro già studiato negli anni passati con campagne di misurazione stagionali, attraverso laboratori mobili di cui l’ARPACAL (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) è dotata, sarà adesso monitorato in continuo per un triennio.

Si tratta di un progetto finanziato dall’Europa per mezzo del POR FERS Calabria 2007-2013 ed affidato dalla Regione all’ARPACAL.

Il Progetto prevede  la strutturazione di una Rete Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria che, in stretta conformità a quanto previsto dal D.Lgs 155/2010 e dalle Linee Guida Tecniche emanate dal Ministero dell’Ambiente, interessa lo studio e la tutela di zone con significative ricadute ambientali.

Acri purtroppo rientra in una di queste, visto che dalle precedenti misurazione è risultato presente nell’aria del centro urbano un tasso elevato di benzene.

Sul sito dell’ARPACAL sono presenti le diverse campagne di misurazione della Qualità dell’Aria, effettuate nei Comuni calabresi con laboratori mobili. In particolare quella effettuata ad Acri -  http://www.arpacal.it/allegati/Acri.pdf - ha presentato il valore elevato di benzene nella stagione invernale, dato che risulta ancor più preoccupante se raffrontato a quello di Cosenza, dove i rilevamenti sono stati effettuati in prossimità dello svincolo autostradale ad alta densità di traffico, con i risultato di un tasso di benzene inferiore alla soglia consentita.

Il benzene è un composto chimico che ha effetti anche molto gravi sulla salute. E’ presente nei gas di scarico delle macchine, nel fumo delle sigarette, ma è prodotto anche dalla combustione di diversi materiali.

L’esposizione al benzene, che avviene essenzialmente per inalazione, ma anche per contatto cutaneo o ingestione, provoca effetti tossici che possono determinare malattie infiammatorie acute e croniche a carico di diversi organi e apparati, e patologie oncologiche, prima fra tutte la leucemia mieloide, tumori del polmone, tumori della pelle. Sull’argomento abbiamo in programma un convegno scientifico per informare compiutamente, senza allarmismi, la popolazione.

Le possibilità che abbiamo di incidere sulle cause del fenomeno con azioni che possano ridurre il tasso di questa sostanza tossica nell’aria della nostra città, sono state dibattute con gli esperti dell’ARPACAL.

Partendo dalla considerazione che l’elevato tasso di benzene è stato registrato in inverno e che ad Acri, paese di montagna, la gran parte dei cittadini utilizzano i caminetti per il riscaldamento, si è giunti alla ipotesi che nella nostra città si bruci qualcosa di sospetto.

La responsabilità dovrebbe ricadere sull’utilizzo di pellet non a norma e di dubbia provenienza, la combustione di vecchi manufatti di legno trattati o verniciati, i prodotti facilmente infiammabili, tipo diavolina, utilizzati per rendere agevole l'accensione di combustibili come legna e carbone.

Avvieremo una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla necessità di ridurre la combustione di questi materiali, chiedendo la collaborazione dei cittadini, e se in questi tre anni di monitoraggio continuo si verificherà un abbassamento del benzene nell’aria di Acri, avremo ottenuto il risultato di migliorare la qualità dell’aria e di incidere favorevolmente sull’epidemiologia ambientale di alcune malattie.

Mi assumo personalmente la responsabilità di indicare certi prodotti come la Diavolina, la cui combustione sprigiona una carica impressionante di benzene, per l’eventuale danno alla vendita di questo prodotto, ma la salute pubblica - la salute nostra e dei nostri figli - ha un valore preminente rispetto a qualsiasi interesse economico privato.

Un vivo ringraziamento va ai tecnici e agli esperti scientifici dell’ARPACAL che, nello spirito di collaborazione fra Enti che lavorano nell’interesse della collettività, hanno messo a disposizione della nostra città le loro conoscenze  e la logistica per l' istallazione della stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria.

Intanto continua l’attenzione sempre maggiore che la nostra Amministrazione pone nei confronti dei temi ambientali e della salute dei nostri concittadini.