1975. Peppe mi portò con lui a Cinecittà. Davanti ai cancelli eravamo un centinaio.
Uscirono due tizi e ne scelsero la metà, Peppe compreso.
Gli altri, riprovare domani che forse ne serviranno di più.
Per fare le comparse ti pagavano dalle 50 alle 80 mila lire al giorno. Meglio che il cameriere in pizzeria la sera. 25 mila, pizza compresa..
Me ne ritornai a casa... la casa dello studente Civis.
Quando tornò Peppe, compagno di studi, mi disse che aveva parlato con lo sceneggiatore e il giorno dopo mi avrebbe preso, anche perchè mi aveva notato, ma quando uscì per chiamarmi, ero già andato via.
Il giorno dopo, alle 8 del mattino ci presentammo davanti ai cancelli in massa. Fui preso fra i primi insieme a Peppe.
Era un film sull'antica Roma e ci diedero delle tuniche e dei sandali. Un centinaio di comparse nei panni della plebe. Orologi, occhiali, ecc. nelle tasche dei pantaloncini sotto la tunica.
Una caciara indescrivibile. Regista, aiutoregista, attori e attrici in costume, comprimari vestiti da centurioni, uno con il megafono, secondo Peppe era lo sceneggiatore, dava ordini soprattutto alla plebe, con voce e gestualità effeminate (si può dire oggi?).
Alle 12:30 pausa pranzo. Lo sceneggiatore si avvicinò a me e a Peppe, e, fra le altre cose, mi disse che dal viso gli ricordavo Clark Gable, disse, "ancora più grintoso, un Clark Gable de noandri". E rideva, rideva... come mia cugina Assuntina. Mi consigliò di fare dei provini. Mi diede numero di telefono e indirizzo, Via Tritone, dopo la galleria.
Al ritorno, sul 451, Peppe non la smetteva di prendermi per il culo, per come avevo fatto colpo e che il destino mi stava allungando una mano... Lo fermai esponendo il mio pensiero sulla... vabbè sì, se lo ha detto papoglio perchè non lo posso dire io... ma a quel tempo non c'era il political correct e se dicevi frociaggine non si risentiva nessuno.
E cmq per farla breve, quando avevo bisogno di soldi la sera andavo in pizzeria.