mercoledì 29 gennaio 2014

ARRIVANO GLI APOLOGETI A SOSTEGNO DEL SENATORE




Ricevo e pubblico malvolentieri la lettera di un anonimo ed entusiasta sostenitore del Senatore, a dimostrazione che accetto di ascoltare anche le campane che non concordano con il mio pensiero.
Anche se l’ammirazione per l’uomo e per  il politico superano quelle dell’addetto stampa di “papà”, mi sembra che l’anonimo estimatore sia molto più informato.
Nella missiva vengono rivelati fatti e retroscena della vita e della carriera del Parlamentare Europeo finora sconosciuti che mi spingono a rivedere i miei pregiudizi nei suoi confronti, dovuti probabilmente ad una mia superficiale conoscenza del personaggio.
Resta il fatto che mi sembrano esagerate al limite dell’apologetica certe notizie, tutte da verificare.
Ad esempio che tutti i suoi discorsi parlamentari siano raccolti in due volumi per complessive 2528 pagine.
Oppure che l’Agenzia di rating Moody’s abbia riconosciuto alla sua Amministrazione la tripa A.
O ancora che sotto la sua gestione milioni di visitatori sono arrivati ad Acri per visitare il Museo Vigliaturo.
Insomma, ragazzi, io avrò anche qualche risentimento fuorviante nei confronti del Parlamentare che tutto il mondo ci invidia, ma queste mi sembrano le esagerazioni di chi è probabilmente animato da infatuazione o fanatismo, rasentando il culto della personalità.
Certo fra le mie posizioni e quelle del simpatico anonimo c’è di mezzo il mare.
Sarebbe utile il contributo di qualcuno che potesse offrire informazioni più equilibrate.
Buona lettura.






martedì 28 gennaio 2014

FIRMATO IL PROTOCOLLO D'INTESA CON L'ARPACAL


CAMPAGNA PROTEZIONE AMBIENTE


Entra nella fase di piena operatività l’attività dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) per la Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria, progetto finanziato dall’Europa per mezzo del POR FESR Calabria 2007-2013 ed affidato dalla Regione Calabria all’Agenzia ambientale calabrese. 
Il Progetto prevede  la strutturazione di una Rete Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria che, in stretta conformità a quanto previsto dal D.Lgs 155/2010 e dalle Linee Guida Tecniche emanate dal Ministero dell’Ambiente, non interessa solo i più grandi centri urbani regionali (Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria, Cosenza e Rende, Vibo Valentia) o zone a specifica pressione di impianti, con significative ricadute ambientali, ma è anche a tutela di zone del territorio, in linea di principio, senza grandi pressioni.
Il territorio del Comune di Acri in provincia di Cosenza, peraltro già studiato con campagne di misura stagionali attraverso laboratori mobili di cui l’ARPACAL è dotata, sarà adesso monitorato in continuo, per un triennio, da una specifica stazione di background urbano che sarà installata, con una completa dotazione di analizzatori ambientali, nella zona del Belvedere  di Viale Beato Angelo.
Questa mattina, nel sede municipale del Comune di Acri, il Sindaco, Dott. Nicola Tenuta, presente il Vicesindaco ed Assessore all’Ambiente, Dott. Salvatore Ferraro, ed il Direttore Scientifico dell’ARPACAL, Dott. Oscar Ielacqua, hanno formalizzato il protocollo  d’intesa che autorizza l’Agenzia ambientale calabrese all’installazione del laboratorio che costituirà uno dei venti nodi regionali per il controllo della qualità dell’aria.
Il Sindaco di Acri, il Vicesindaco ed il Direttore scientifico dell’Arpacal hanno colto l’occasione per confrontarsi anche su altri temi ambientali, oltre quelli della qualità dell’aria, quali quelli dell’epidemiologia ambientale e per il quale lo stesso Ielacqua ha garantito la massima collaborazione istituzionale all’Ente locale, vista anche l’alta densità demografica della popolazione (oltre i ventimila abitanti) e la vastità del territorio di competenza, che conta numerosissime frazioni.
Alla stipula dell’intesa hanno anche assistito per il Comune di Acri l’Arch. Tina Ranaldi e per l’ARPACAL il Dirigente Tecnico Ing. Domenico Vottari, Responsabile Unico del Procedimento per il progetto della Rete Regionale, la Dott.ssa Claudia Tuoto, Direttore dell’Esecuzione del contratto di appalto per l’Arpacal, e la Dott.ssa Marianna Caravita, tecnico del Servizio Tematico Aria del Dipartimento Provinciale di Cosenza.
Il Sindaco Dott. Tenuta ed il Dott. Ielacqua hanno ringraziato la Regione Calabria ed in particolare il Dipartimento Politiche dell’Ambiente, nelle persone del Dirigente Generale Ing. Bruno Gualtieri e del Dirigente di Settore Ing. Salvatore Epifanio, “per l’attenzione sempre maggiore posta ai problemi ambientali di interesse istituzionale degli Enti firmatari l’accordo e per l’importante delega, nell’ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, concessa all’ARPACAL come soggetto attuatore della Rete Regionale della Qualità dell’Aria”.

domenica 26 gennaio 2014

QUAQUARAQUA' E ANIME NERE





Scriveva Dagoberto (mio maestro) il I maggio 1878(*):” Acri è il Comune dei grandi fenomeni. La politica e l’etica in Acri non hanno comunemente il significato che si dà nel resto dell’Europa. La libertà di parola assume colà il massimo sviluppo della recriminazione contro Dio, contro il Re, contro il Ministero, ma si spegne innanzi alle autorità locali. E’ opinione comune, ad Acri, che  il Re, il Ministero e le due Camere dipendano dal Senatore Sprovieri”.  Anche oggi ci ritroviamo nel nostro Comune un Senatore che si accredita come onnipotente e non tollera assolutamente la critica, pur non avendo la statura politica ed intellettuale di uno Sprovieri. Chiedo alla Redazione del giornale on line Acrinrete di pubblicare la seguente lettera, in risposta all’articolo del Senatore Gino Trematerra  “Non mi intimoriscono i quaquaraquà della diffamazione
Poco onorevole don Gino,
in merito ai miei due ultimi articoli apparsi sul mio modesto blog,  il primo dal titolo “Un parlamentare con i “curriculumhttp://www.ferrarosalvatore54.com/2014/01/toto-e-lonorevole-trombetta.html e il secondo “Mentalità mafiosahttp://www.ferrarosalvatore54.com/2014/01/mentalita-mafiosa.html che ti hanno indotto finalmente a querelarmi, tengo a precisare quanto segue.
L’ho detto altre volte, ogni tua uscita è un continuo tirarsi la zappa sui piedi. Ma santoddio, tu sei nella bufera perché sui giornali sono riportate notizie di collusioni mafiose riprese da indagini delle DDA di mezz’Italia, ed invece di dimostrare che sei un galantuomo e tenere un comportamento che possa fugare ogni ragionevole dubbio che fai?
Prima organizzi uno show televisivo, che viene replicato ogni sera su ACRI-TV, in cui ti lanci in minacce di “distruzione personale e della famiglia” dei tuoi avversari, secondo un linguaggio che non può non definirsi mafioso.
Poi te ne esci con un articolo, pubblicato su questo giornale on line, che è un’ulteriore prova che la tua mentalità è quella e non riesci a liberartene.
Lo so, il pezzo non l’hai scritto tu, ma se l’avvocato che ti assisterà nella causa di diffamazione contro di me, ha la scaltrezza del ghostwriter autore dell’articolo, rischio di vedermi assolto. E magari il giudice condanna te.
Tu (diciamo tu) citi Sciascia senza sapere chi sia, ma il tuo ghostwreiter dovrebbe sapere che fa riferimento al famoso romanzo “Il giorno della civetta”, da cui è stato tratto il film omonimo.
In questo romanzo/film, che svela per la prima volta la drammaticità del fenomeno mafioso, il padrino don Mariano Arena pronuncia la frase contenente l’espressione idiomatica quaquaraquà, destinata a divenire celeberrima e collegata, nella cultura popolare, al mondo mafioso e ai concetti che lo governano.
E così dandomi, con la spocchia di sempre, del quaquaraquà riproduci il linguaggio dei padrini, continui ad atteggiarti, o meglio, a recitare la parte del boss.
Ora se riascoltiamo le parole che tu hai pronunciato nello show televisivo, non puoi dire che racconto frottole perché  io le ho riportate fra virgolette nel mio articolo e tutti le hanno ascoltate.
Se riporto quanto è scritto sul sito del Parlamento europeo, e lo metto fra virgolette, non ti diffamo. Anche perché quello spazio e tutto quello che vi è scritto è sotto la tua responsabilità.
Se scrivo quello che tutti pensano e pochi dicono sottovoce, significa che non ho paura della tua onnipotenza e che sono uno che, diversamente da quello che affermi, ama la cose dette alla luce del sole.
E non avrei nessun problema ad affrontarti in un pubblico confronto, anche domani sera, anzi ti darei la possibilità di farti assistere da avvocati, prompters e traduttore simultaneo. Io mi farò assistere solo dalla mia coscienza pulita e dalle mie conoscenze.
E poi, che tu (diciamo tu) potessi scrivere che io ti ho minacciato per farti “impaurire”(!?) o “a chi (sempre Dagoberto) ha pensato che io mi sottomettessi per quieto vivere…” suscita davvero ilarità.
Ma come, tu minacci la distruzione mia personale e della mia famiglia, prometti che non mi farai più dormire la notte; poi dici che io sono impotente della politica mentre tu sei invece un padreterno con “una storia lunga e luminosa” e pensi che un giudice, o i nostri concittadini,  possano credere che io voglia farti “impaurire”?
Suvvia don Gino, finchè si scherza si scherza, ma come fai a vestire i panni dell’agnellino, dopo aver digrignato i denti di lupo durante tutto il tuo spettacolo televisivo? E’ possibile intimorire un mammasantissima del tuo calibro con delle critiche che per quanto aspre e ironiche sono supportate da testimonianze e documentazioni?
E ancora, ammesso che in quelle critiche tu veda delle diffamazioni, hai cominciato prima tu. Da anni passi parola ai tuoi tirapiedi, come il tuo lustrascarpe addetto stampa, che diffondono sul mio conto la calunnia del “si dice, quello si è pagato di là, si dice, ma non so chi siano..
Tu inoltre  - te lo ricordo ancora – che sei il parlamentare primatista assenteista che ha votato la depenalizzazione del reato di diffamazione (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+OQ+O-2013-000070+0+DOC+XML+V0//IT&language=it)  una di quelle rare volte che ti sei affacciato al Parlamento Europeo, continui ancora con le querele a raffica per diffamazione. Bella coerenza!
O nel delirio di onnipotenza pensi di essere in possesso di un lasciapassare per dire e fare tutto e il contrario di tutto, in barba a qualsivoglia logica?
O pensi che solo quando querelano te perché chiami avvocaticchio un serio professionista, (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=6598&p=4)  il giudice archivia perché “rientra in una diatriba di carattere politico in ordine ad un titolo ben preciso sia pure con toni aspri, ironici e irridenti dell’altro”?
Infine è inutile che fai finta di non capire. Le mie critiche erano, sono e saranno rivolte alle perversioni del sistema partitocratico che genera mostri, o anime nere (a proposito delle parole che usi impropriamente, guarda che anima nera significa burattinaio, manovratore, per cui ti calza a pennello), anime nere, appunto, che per autoalimentarsi vivono di menzogne.
A fronte delle tue (diciamo tue) dotte citazioni, ti saluto con una frase di un altro mio maestro. “Non potranno mentire in eterno. Dovranno pur rispondere, prima o poi, alla ragione con la ragione, alle idee con le idee, al sentimento col sentimento. E allora taceranno: il loro castello di ricatti, di violenze, di menzogne crollerà”. P.P.P.


(*) “Galantuomini e clienti” Carlo M. Padula Editore.

giovedì 23 gennaio 2014

MENTALITA' MAFIOSA


IL SILENZIO E' MAFIA.


Il parlamentare primatista assenteista, nel suo show televisivo, ci propina un condensato di patetiche menzogne ed invenzioni calunniose rivolte a chi, a suo dire, nutre odio nei suoi riguardi, primo fra tutti me sottoscritto, colpevole, fra l’altro, di lesa maestà per degli articoli scritti sul mio blog.
Il parlamentare primatista assenteista confonde l’esercizio del diritto di critica e di cronaca e di satira (ma figuriamoci quanto può capire il senso dell’humor chi ama il potere) con la manifestazione di odio (un odio spaventoso dice lui). E minaccia vendette, ritorsioni e rappresaglie, nel più classico stile mafioso.
Personalmente non lo odio - non ho mai odiato nessuno - anzi devo ammettere che le sue caricature mi fanno ridere di gusto e gliene sono grato, e se mi occupo di lui, senza badare al politicamente corretto,  è perchè rappresenta l’incarnazione, il modello delle mezze tacche che hanno fatto fortuna grazie all’aberrante sistema partitocratico tutto italiano che seleziona alla rovescia. Gli imbecilli senza merito vanno avanti, le persone capaci, competenti restano indietro.
E poi appartiene a pieno titolo a quella categoria di politicanti che devono la propria fortuna ai tanti servi sciocchi che per ignoranza, per viltà o per basso tornaconto personale, non fanno altro che alimentare il loro potere.
E’ la ripulsa verso questo sistema di potere che mi costringe a perdere del tempo per scrivere di un personaggio, foraggiato dalla partitocrazia, che deve la propria fortuna (che non invidio, perché io non invidio le ricchezze materiali, semmai l’elevatura intellettuale, ed in questo caso siamo rasoterra) ad essere stato un furbo arrampicatore su per i lerci ma comodi (se hai faccia tosta e sei senza scrupoli come lui) sentieri del magna magna.
Consiglio agli altri destinatari delle sue minacce di non seguire il mio esempio, in quanto “papà” quando s’industria a perseguitare qualcuno ci mette tutta la sua determinazione.

Da quando lo conosco nei miei confronti ricorre sistematicamente a puntuali e spregevoli ritorsioni  nel campo delle mie attività. Soprattutto in occasione di competizioni elettorali, che mi hanno visto schierato dalla parte opposta alla sua. Di una tenacia unica è stato il suo impegno nel farmi defenestrare da un posto di lavoro.
Ciononostante non lo odio. Né lo invidio. Né medito vendette. Questa mentalità mafiosa non appartiene al mio modo di vivere i rapporti umani. Per educazione, per formazione, per cultura.
Lo stesso non si può dire del parlamentare assenteista primatista, che si permette il lusso ormai di lanciare minacce di stampo mafioso anche in diretta TV. Non preoccupandosi di fugare dubbi sulle voci di un collegamento della sua passata Amministrazione Comunale con le cosche.
Nello show serale televisivo, al giornalista che gli chiedeva lumi sull’interessamento della DDA per i collegamenti della sua Amministrazione con le cosche ha risposto: “non posso darti risposta perchè non essendo stato in Italia e in Calabria non ne so niente”. 
Ma, fra parentesi: se non è stato in Calabria o in Italia e se al Parlamento Europeo il nostro assenteista lo vedono come il sole d’inverno, non per farci gli affari suoi, ma la domanda sorge spontanea: dove cavolo era?
Sul Corriere della Calabria, ci sono due articoli in cui si parla di lui e della sua Amministrazione (numero del 25 dicembre 2013  “I clan cosentini puntano alle biomasse” e del 3 gennaio 2014 “Acri, i legami perversi tra politica e clan”). Con nomi e cognomi, fra cui quello dell’allora sindaco Gino Trematerra. Tutto virgolettato. Gli investigatori della DDA parlano di “gestione illecità di appalti e servizi pubblici, con palese favoreggiamento di ditte appartenenti a famiglie mafiose.
E ancora che “la svolta è rappresentata dagli incarichi assunti dall’attuale (2011) sindaco Gino Trematerra, al parlamento europeo”.
E i clan non vedono l’ora perchè hanno “dei progetti nell’immediato, basta soltanto che il primo cittadino si trasferisca a Strasburgo.”
Per la presunzione di innocenza lasciamo che la giustizia faccia il suo corso prima di prendere posizione.
E non teniamo conto di altre indagini di altre DDA in cui è coinvolto Gino Trematerra. Come ad esempio l’Operazione Minotuaro
“Quel GARCEA che opera anche oltre i confini della Liguria, come ha evidenziato l'indagine “MINOTAURO” della DDA di Torino... In questi, come avevamo già evidenziato, si legge che è il boss GARCEA Onofrio (“l'amico” di Gino TREMATERRA, europarlamentare dell'UDC e dal febbraio 2012 segretario regionale dell'UDC in Calabria) che accompagna da Genova l'onorevole TREMATERRA ad una riunione con esponenti della 'Ndrangheta in Piemonte…” Il servizio ha permesso di identificare la persona di rilievo politico attesa dai prevenuti in TREMATERRA Gino, il cui nome era sulla lista passeggeri del volo aereo proveniente da Roma con destinazione Genova del 19 gennaio (...). Il predetto veniva riconosciuto dal militare che ha effettuato il servizio di osservazione, nel passeggero dell'autovettura MASERATI targata DD432TX  (appunto, onorevole assessore, Maserati non Audi) condotta dal GARCEA, ovvero "l'amico di Genova" ("che avrebbe portato un politico") a favore del quale i membri della consorteria avrebbero dovuto "muoversi".
Certo, per il codice penale, è prevista la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Ma se uno è accusato di collusioni con la mafia e continua a lanciare avvertimenti intimidatori, minacce di stampo mafioso, qualche ragionevole dubbio sulla sua innocenza lo fa sorgere.
Infatti, sempre nello show televisivo che spopola su Acri-TV, si lascia andare ad intimidazioni rancorose che nessuna persona seria ed equilibrata, per quanto offesa, possa lanciare.
questi qualcuno, io dico, stessero attenti a non parlare troppo che ci sono documenti in giro che sarebbe la distruzione personale e della famiglia”! (sic!).
E l’applauso degli astanti la dice lunga sulla sanità mentale dei  suoi seguaci. Nessuno dovrebbe desiderare la distruzione personale e dei familiari di chicchessia. E’ un costume mafioso.
oppure “se qualcuno mi stuzzica troppo la fantasia, non dormirà più la notte”.
Forse nel senso che viene a suonare ai nostri citofoni e scappa...
E da calunniatore professionista ha l’improntitudine di affermare che si è costruito la villain 25 anni di lavoro documentato, certificato con una denuncia di reddito. Sarebbe strano che chi non ha una denuncia di reddito fa palazzi. E poi c’è quello che fa illazioni perchè quello si è pagato di là, si dice, ma non so chi siano, si dice…”
Avvertimenti mafiosi e subdoli, come dire, guardate che voi (e la Guardia di Finanza) non lo sapete, ma questo qualcuno non “ha la denuncia dei redditi”, è un evasore.
Miserabili meschinità che appartengono alle strategie piccine di un parassita allattato alle greppie del potere che cerca di inventare calunnie sperando di cogliere nel segno e di far capire agli astanti che lui sa.
Lui, Ippolito Mandelli di Altopiano (*), che 35 anni fa ha avviato la sua carriera di sfruttamento del clientelismo in un ente assistenziale come l’ex INAM, continuando nella politica con la vendita di posti di lavoro (si dice, ma non so chi siano, si dice…) ANAS, IAS SCURA, ecc. ecc. Per poi salire su per le cariche di partito, facendo il portaborse a Forlani, in piena tangentopoli, quando nelle borse non c’erano carte ma mazzette. 
Lui vuol tirare nel fango chi ha scelto nella vita di stare dalla parte dell’onestà e della legalità, pagando un prezzo altissimo per aver sempre rifiutato le lusinghe e i privilegi del potere.
Ippolito Mandelli che non ha mai svolto un lavoro vero, che non ha mai affrontato i rischi dell’imprenditorialità, si permette il lusso di infangare chi ha sempre sudato e guadagnato onestamente ogni lira e ogni centesimo.
Posso esibire tutte le mie dichiarazioni dei redditi degli ultimi 28 anni. Quella del 2012 in particolare, mi è costata solo di tasse dirette circa 20.000 euro. Quante il signor Mandelli non ne ha mai pagate in vita sua. E l’indignazione ti fa sbroccare quando pensi di essere tassato e tartassato dallo Stato, non per avere servizi decenti, ma per pagare  i vitalizi e le prebende agli sbafatori del magna magna.



E allora che tirasse fuori queste carte (tanto lo sappiamo che è un bluff) e vediamo se è con quelle che desidera distruggere le famiglie dei suoi avversari politici, o è solo perché l’onestà dei suoi avversari lo mette davanti allo specchio della sua miseria morale.
Spero di aver stuzzicato abbastanza la sua fantasia.


(*) Fortunata Piselli “PARENTELA ED EMIGRAZIONE. Mutamenti  continuità in una comunità calabrese”. Einaudi Editore. Pagina 302.

mercoledì 22 gennaio 2014

Pianopoli sempre più a rischio.


Dopo questi arresti ci avvieremo al collasso totale del sistema rifiuti in Calabria.


http://www.corrieredellacalabria.it/stories/cronaca/20675_traffico_di_rifiuti_arrestati_i_vertici_della_daneco/

Traffico di rifiuti, arrestati i vertici della Daneco

Operazione del Noe dei carabinieri con il coordinamento della Dda di MIlano. In carcere amministratore e presidente della società che gestisce gli impianti di Pianopoli e Alli e un funzionario catanzarese del ministero dell'Ambiente

discarica di PianopoliTerremoto giudiziario a Milano: in manette i vertici della società Daneco con le pesanti accuse di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione e attività finalizzata al traffico illecito di rifiuti. Il Tribunale di Milano ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per Francesco Colucci, presidente del consiglio di amministrazione della società Daneco Impianti srl e Bernardino Filipponi, amministratore dell'azienda che in Calabria gestisce la discarica di Pianopoli e l'impianto di Alli. In cella è finito anche il catanzarese Luigi Pelaggi, dirigente del ministero dell’Ambiente. L'indagine denominata “Black Smoke” eseguita questa mattina dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano, congiuntamente ai gruppi di Treviso, Roma e Napoli e con il supporto dei Comandi provinciali di Milano, Roma e Napoli, giunge a conclusione dell’attività investigativa avviata nel 2011 che ha interessato il sito di bonifica di interesse nazionale di Pioltello e Rodano - polo chimico industriale - dove, nel 2004, il ministero dell’Ambiente aveva autorizzato in via provvisoria e con urgenza l’avvio dei lavori relativi al progetto di bonifica con lo smaltimento in impianti autorizzati di tutto il nero fumo contenuto nella discarica denominata ex Sisas. In particolare, da quanto emerso, la società Sadi Servizi Industriali spa, aggiudicataria del primo appalto da 143 milioni di euro, ha presentato inizialmente agli enti competenti il piano attuativo della bonifica in cui ha copnfermato la classificazione dei rifiuti e la presenza del nerofumo. A seguito di procedura d’infrazione avviata dall’Unione europea nei confronti dell’Italia per la mancata bonifica del sito, la presidenza del consiglio dei ministri ha nominato quale commissario delegato per l’esecuzione di ogni necessaria iniziativa finalizzata alla prosecuzione e al completamento delle attività di Luigi Pelaggi, il quale ha redatto una relazione in cui era illustarto lo stato dell’area e delle operazioni di bonifica da far svolgere alla nuova società aggiudicatrice dell’appalto, una volta ritiratasi la Sadi, ossia la Daneco.   Le indagini condotte dalla Dda di Milano avrebbero dimostrato come i titolari della Daneco, Colucci e Filipponi, corrompendo il commissario delegato con la somma di 700mila euro, avrebbero ottenuto illegittimamente l’aggiudicazione della bonifica del sito pur non avendo i necessari requisiti e la declassificazione dei rifiuti da pericolosi a non pericolosi, agevolando lo smaltimento dei materiali in siti di proprietà. Tali condotte sarebbero state condotte con l'apporto di Fausto Melli e Luciano Capobianco, responsabili della Stazione appaltante – Sogesid spa, società partecipata dal Ministero dell’Ambiente, nonché del consulente Claudio Tedesi, che omettevano le opportune verifiche sulla regolarità delle operazioni di smaltimento. Agli arresti domiciliari sono finiti: Fausto Melli, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore dei lavori e responsabile per la sicurezza del cantiere realizzato nel sito; Luciano Capobianco, membro del Cda della Sogesid spa, all’epoca dei fatti direttore operativo del cantiere; Claudio Tedesi, all’epoca dei fatti consulente tecnico del commissario straordinario, nonché il deferimento in stato di libertà di ulteriori 38 persone per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti: tra questi, funzionari pubblici e titolari di società operanti nel settore del movimento terra e del ciclo dei rifiuti. L’attività, coordinata dalla Dda di Milano ha portato gli inquirenti anche nelle sedi Arpa di Brescia e Milano, l’Istituto superiore di Sanità ed il ministero dell’Ambiente a Roma. 
LE RIPERCUSSIONI IN CALABRIA Le indagini del Noe sembrano tutt'altro che terminate, si cerca di verificare se i rifiuti pericolosi dell'ex area Sisas siano finiti anche negli altri impianti della Daneco come quelli calabresi. Nell'ordinanza c'è un unico riferimento alla discarica di Pianopoli, pronta per essere nuovamente ampliata. E' l'amministratore della Daneco a parlarne al telefono. Ma a preoccupare ancora di più è la notizia contenuta nel provvedimento del gip che la Prefettura di Milano avrebbe emesso da tempo una segnalazione sulla Daneco impianti e su alcune ditte socie già raggiunte da interdittiva antimafia. Attualmente gli impianti di Pianopoli e di Alli reggono in piedi il sistema di smaltimento di rifiuti in Calabria. Dopo gli arresti di oggi il rischio di un "collasso" si fa sempre più concreto. 

venerdì 17 gennaio 2014

UN PARLAMENTARE CON I "CURRICULUM"...

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"... e gli onorevoli veri, quelli buoni, cosa dicono?"




Durante lo spettacolo di cabaret, che a grande richiesta va in onda ogni sera e ormai spopola su ACRI TV: "Dissesto acrese: discutiamone insieme", le gags più esilaranti sono state quelle offerte dal capocomico Gino Trematerra.
Mentre in patria il suo talento da qualcuno non viene riconosciuto… In Europa, si rinnovano le Commissioni, attraverso i curriculum (a proposito, gli errori grammaticali e sintattici di cui sono imbastite le sue performances sono volutamente buttati lì per una migliore resa dell’effetto comico). Mi hanno insistito, lei ha un buon curriculum, deve accettare la vicepresidenza della Commissione mercato interno e concorrenza”, e dai, se non lo fai tu chi lo può fare… alla fine, dopo stringenti corteggiamenti,  l’onorevole Trombetta, pardon, Trematerra, è costretto ad accettare.
Insomma siamo di fronte all’ennesimo caso di fuga di cervelli

In effetti si tratta di un curriculum vitae di tutto rispetto per chi dovesse accettare un posto di… magazziniere.
Per prenderne visione basta entrare nel sito del Parlamento Europeo:   


Diploma ragioneria. Azz.. E poi:  Membro della Commissione per il riconoscimento delle malattie professionali dei lavoratori addetti al servizio navale, in rappresentanza del ministero della Marina mercantile. Incarico solitamente assegnato ai ragionieri…

Ma, curriculum a parte, lo spessore politico e culturale e l’attaccamento alla terra natia, si evidenzia nelle sue attività parlamentari. Ha apposto la sua firma su cinque interrogazioni scritte da altri e tutte riguardanti temi che stanno a cuore ai calabresi o a noi acresi.


 Poi ben sei interrogazioni parlamentari, di grande attenzione per il nostro territorio: di cui la più interessante è: 
Progettazione e costruzione della tangente nord ad alta velocità di Sofia (Bulgaria) con fondi europei 12/09/2013

E ce n'è una altrettanto interessante, ma forse non aveva capito bene l’oggetto dell’interrogazione e per questo l’ha firmata: Depenalizzazione del reato di diffamazione. 18/06/2013.

Di fatti e con coerenza, di recente ha querelato l’Amministrazione Comunale per diffamazione.

Comprensibilmente non poteva fare di più, se si tiene conto che è titolare di un record, ma vi rendete conto, proprio lui, un acrese!


Come ogni anno in questo periodo torna l’appuntamento con la classifica dei più assenti al Parlamento Europeo
Quest’anno notiamo che dopo quattro anni dalle elezioni nessuno è riuscito a mantenere il 100% di presenze mentre spicca per assenteismo Gino Trematerra (Udc) che nonostante sia a Strasburgo da meno di due anni è subito stato capace di scendere all’ultimo posto in classifica con appena il 35% di presenze alle votazioni vincendo quest’anno la palma dell’assenteista d’oro.”

“Subito dopo di lui sul podio degli assenteisti l’argento va ad un altro Udc: Ciriaco De Mita (57,09%)”, quello che l’estate scorsa provocò una visione mistica al giornalistucolo lustrascarpe di Trematerra.


E, qualcuno, invece di organizzare festeggiamenti o intitolare un museo al parlamentare che tutta l’Europa ci invidia, qualcuno nutre per lui un odio spaventoso. (Continua)


Marra e Sgarbi contro il Signoraggio Bancario

lunedì 13 gennaio 2014

Discarica di Pianopoli, manca qualsiasi programmazione della giunta regionale.

IL SISTEMA PER METTERE IN CRISI I COMUNI NON ALLINEATI.


In una settimana la discarica di Pianopoli è stata inibita per 4 giorni alla ditta Marchese di Tarsia che opera per conto del Comune di Acri.
Martedì 7 gennaio gli autocompattatori sono tornati indietro senza scaricare e la notizia della chiusura era arrivata tramite la stampa:


mentre venerdì 10 è arrivata la comunicazione della Regione che per tre giorni era disposto il fermo




Intanto per domani 13 gennaio il responsabile del settore ha predisposto il seguente ordine di servizio che sarà reso noto, da oggi in poi, ai cittadini:


Intanto c’è da imputare alla Regione Calabria la gestione fallimentare del sistema rifiuti e le conseguenti emergenze presenti su tutto il territorio regionale. I continui blocchi, orchestrati dalla Regione, del conferimento dei rifiuti nella discarica di Pianopoli, unico impianto di smaltimento che serve i Comuni dell'intera Calabria, stanno mettendo in ginocchio tutto l’apparato organizzativo dei Comuni e bloccando sul nascere l’avviamento della nostra raccolta differenziata. Non accettiamo di assistere a scelte scellerate che, per motivi che ci sfuggono agevolano lo stato emergenziale di Reggio Calabria, e si creano disagi altrove e in particolare nella provincia di Cosenza.