lunedì 30 settembre 2013

HANNO PERSO LE PECORE MA VENDONO LANA...


I primi cento giorni di Tenuta




Lo strampalato e rancoroso manifesto/volantino a firma UDC che è stato fatto circolare in occasione della festicciola di partito, con le ricorrenti menzogne, è la dimostrazione che questi signori sono alla canna del gas.

Dopo la batosta elettorale delle politiche, che li ha visti – loro, strateghi geniali della politica – vampirizzati nell’abbraccio suicida da un dilettante di nome Monti, ridotti all'1,7% in Calabria, e dopo essere stati polverizzati alle elezioni comunali dagli Acresi, testimoni e giudici severi della loro miseria culturale, civica e politico-amministrativa, loro, anziché andarsene in giro con occhiali, naso e baffi finti, continuano a mostrare il volto spocchioso e arrogante di chi crede di comandare per diritto dinastico, infischiandosene delle regole della democrazia.

E poiché il nostro sindaco Tenuta fino ad oggi ha sempre evitato volutamente le polemiche e gli scontri personali, per non scendere al livello di chi calunnia accusando gli altri di farlo, è giunto il momento di rispondere con gli atti e con i fatti alla loro ipocrisia.

L’allarmante situazione finanziaria del Comune con i 20 e passa milioni di euro di debiti (di cui 7 milioni fuori bilancio) è solo un aspetto di una gestione a dir poco scellerata. Questi principianti dell’amministrazione pubblica hanno raggiunto un record: -6% di capacità di indebitamento. Hanno acceso mutui fino al 2033 e  non c’è più possibilità di richiederne altri per almeno 3 anni, facendo così risultare virtuosa la pur mediocre amministrazione Coschignano che a fine mandato aveva lasciato un 55% di capacità di indebitamento.    
Questi improvvisatori della finanza si sono distinti per una delle più gravi irregolarità contabili, che è la distrazione di finanziamenti a destinazione vincolata non ricostituita e utilizzati in termini di cassa per il pagamento della spesa corrente
Potremmo farne un lungo elenco: 
1. L’avv. acrese-americano James Ferraro nel 2011 ha donato al Comune di Acri 100.000 dollari per la ristrutturazione della casa natale del Beato Angelo. La ditta ha finito i lavori ma sono spariti i soldi. 
2. Per l’acquisto del palazzo Sprovieri sono arrivati 200.000 € dalla Regione e 450.000 € con mutuo. Gli eredi Sprovieri non possono aspettare più per definire l’atto, ma i soldi sono spariti e si rischia di perdere palazzo. 
3. La prima tranche di 250.000 € per il Museo Vigliaturo è sparita. Adesso risulta difficile redigere e trasmettere la rendicontazione per avere le altre tranche e se non viene trasmessa bisogna restituire addirittura la prima tranche. 
Potremmo continuare a lungo nell’elencazione, ma, per chi sia interessato, gli atti sono al Comune a disposizione di chiunque voglia prenderne visione, grazie alla legge sulla trasparenza. 
Così come possiamo documentare l’inesistenza assoluta delle supposte decine di milioni di finanziamenti millantati dalla passata amministrazione. 
Possiamo mostrare le  innumerevoli determine finalizzate ad elargire regalie a familiari di esponenti di maggioranza.
        
Una su tutte. Ultimo lotto Palazzetto dello Sport, per intenderci quello assegnato dalla giunta Trematerra alla ditta non aggiudicataria della gara. Dopo il ricorso della ditta legittimamente vincitrice, il Tar, il 18.7.2013, ha condannato il Comune che, incredibilmente, si era costituito a fianco della ditta perdente ma prediletta. 
Ebbene, possiamo mostrare la determina dei compensi tecnici per questa opera, già liquidati a gennaio scorso e, fra gli altri, ad un architetto di nome Angelo Trematerra, importo 41.097,67 €.  
Possiamo esibire le prove che la quasi totalità dei candidati delle liste di Maiorano ha ricevuto compensi o incarichi durante il triennio 2010-2013, per cui non si fa peccato a pensare che quelle candidature non siano state tanto spontanee.  
Una quantità di danaro pubblico elargita secondo principi clientelari contrari a ogni morale. E, mentre la Corte dei Conti invitava alla prudenza, fornitori, dipendenti e cittadini soccombevano e subivano mortificazioni e soprusi di ogni genere. 
Ma il tempo è galantuomo e il popolo è sovrano. Una dinastia si avvia verso un rapido declino che la condurrà all’estinzione e con essa spariranno servi e cortigiani. 

E il galantuomo Tenuta non solo ha impiegato due mesi, con l’aiuto del dott. Cosentino e di due consiglieri commercialisti, per dipanare l’ingarbugliata matassa del debito stratosferico. Ma ha anche preparato la delibera di risposta ai 19 rilievi riscontrati dalla Corte dei Conti “artatamente e dolosamente” messi in atto dai redattori del bilancio comunale 2011. E Tenuta lo ha fatto anche per salvare la faccia e qualcos’altro agli amministratori che, se riconosciuti responsabili di dissesto – egregi Trematerra, Maiorano, Vigliaturo, ecc. –, non potrebbero più candidarsi a nessuna elezione. 

Il ringraziamento è stato l’astensione sul voto della delibera in Consiglio Comunale.

Se questo è il livello sotto il quale l’Udc ritiene che ci si debba misurare in politica, eccoli accontentati. Ma, in ogni caso, loro con le chiacchiere e le calunnie, noi con gli atti e i fatti.


E ancora, se questi avvelenatori di pozzi vogliono continuare a boicottare l’azione amministrativa comunale, dall’alto delle loro postazioni, per esempio ritirando dalla nostra città gli operai Afor o causando la chiusura della discarica e avviando Acri all’emergenza rifiuti, per poi compiacersi sciacallescamente dei problemi creati ai cittadini, continuino pure. Riusciremo a farcela anche senza e contro di loro.

Cento giorni non sono bastati per spazzare le macerie che l’amministrazione Tenuta ha ereditato. E sulle macerie non è facile costruire.

Sì, costruire. Trovare soluzioni. Questo è il nostro impegno. Realizzare una visione di futuro responsabile, consapevole e sostenibile, costruendo modelli di crescita intelligenti e positivi, con la collaborazione dei cittadini e nelle Commissioni Consiliari appena istituite. 
Promuovere un processo continuo di sensibilizzazione e formazione culturale in ogni settore della vita pubblica, per la rinascita della nostra città e per liberarla dalle devastazioni causate dalla povertà culturale, civica, e politica.



domenica 29 settembre 2013

... LE MACERIE

IL DEGRADO DEL NOSTRO CENTRO STORICO
SPECCHIO FEDELE DEL MISERIA CULTURALE, CIVICA E POLITICA DI CI HA PRECEDUTO.

SENZA PAROLE.





























mercoledì 25 settembre 2013

COSTRUIRE SULLE MACERIE...


RELAZIONE SU CONSUMI, COSTI 
E STATO DEGLI IMPIANTI NEL NOSTRO COMUNE

Impianti Elettrici

Abbiamo completato il lavoro di riordino delle forniture di energia elettrica dell’anno solare 2012 con relativi consumi e costi, i dati presenti sul report (relativi ai costi, per singole forniture e totali) sono stati confrontati con quelli registrati nell’Ufficio Ragioneria e risultano corrispondenti e corretti.     
 Il lavoro è iniziato con la numerazione degli impianti esistenti al fine di individuarli con facilità e in modo univoco, base per la costruzione del “Fascicolo Impianti” e successiva catalogazione cartacea ed informatica.

Gli impianti risultano in numero di 274 di cui: 168 impianti di pubblica illuminazione
e 106 impianti per altri usi. La potenza contrattuale totale risulta di 3.345 KW,
inoltre 271 impianti sono in BT (bassa tensione) e solo 3 in MT (media tensione) (Ominiello, Depuratore Acri Centro e Discarica Manzi).

Dato molto rilevante è che il 73% dei consumi è da attribuire solo a 53 impianti,
di questi 29 sono di pubblica illuminazione, 11 per acqua, 7 per depurazione,  2 per campi sportivi, 3 edifici e la discarica Manzi.
Inoltre il settore dell’illuminazione pubblica rappresenta il 49,15%, segue quello delle acque al 28,38%, quello della depurazione al 12,47%, ecc.

Anche fino al 30.06.2013 è stato ultimato l’inserimento dei dati dei consumi e dei costi, fino al 31.05.2013 i consumi sono in linea con l’anno 2012, per giugno si è verificato un abbattimento di circa il 10%, i costi sono diminuiti di circa il 35% di cui il 25% circa a seguito del ritorno di quasi tutte le forniture (numero 271) nel mercato libero dell’energia, provenienti dal mercato di salvaguardia avvenuto alla data del 01.12.2012.

I pur apprezzabili risultati già ottenuti sono da considerare l’inizio di un percorso virtuoso  che riguarderà l’utilizzo delle fonti rinnovabili, l’impiego di materiali con tecnologie innovative e il monitoraggio dati.

Il risultato finale sarà un abbattimento dei costi di circa del 80% riferiti all’anno 2012 (circa 400.000,00 euro a fronte di 2.132.797,62 euro), per i consumi si stabilizzerà attorno al 70% (circa 2.000.000 KW/H), mentre la produzione di energia elettrica è stimata in 2.500.000 KW/H.

Risultati che otterremo senza spese aggiuntive, con l’impiego delle stesse risorse umane, con una efficace razionalizzazione, con l’azzeramento degli sprechi,  con la manutenzione ed  il monitoraggio continuo, senza ridurre i servizi per la collettività.

 Il rilevante risparmio ottenuto potrebbe essere utilizzato prioritariamente per estinguere le eventuali rate che l’ENEL potrebbe concederci per estinguere l’esorbitante debito accumulato negli ultimi 5 anni: 4.081.930 €. 


Abbiamo iniziato l’adeguamento normativo e la manutenzione straordinaria di diversi impianti che allo stato rappresentavano un pericolo per persone e animali.



A tale adeguamento, peraltro, è dovuto l’oscuramento dell’illuminazione pubblica nel centro di S. Giacomo, imposto dalla Magistratura dopo la tragica fine del giovane elettricista coriglianese nel luglio scorso.

Stiamo preparando un piano di organizzazione delle risorse umane e materiali,      per questi ultimi la documentazione fotografica che segue è testimonianza inconfondibile di sprechi, di cattiva gestione, di irresponsabilità totale. Capannoni e magazzini stracolmi di materiali, macchinari ed utensili lasciati nell’abbandono più assoluto.

Impianti Idrici

L’impianto di Ominiello, sollevamento acqua Ominiello-Bocca di Latte costa
annualmente alla nostra collettività circa 250.000 euro per la sola energia elettrica.
Inoltre l’impianto di alimentazione elettrica in MT (20.000 Volts) è di proprietà del nostro Comune e sono a carico del Comune la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’adeguamento normativo sia della linea aerea che della cabina di trasformazione MT/BT.

Gli impianti prima descritti non sono stati interessati da adeguamenti e manutenzioni straordinarie da decenni.  Lasciamo immaginare lo stato attuale di efficienza.  

L’acqua di Ominiello arriva alla vasca di Colle Logna e da lì alimenta circa il 60% del centro urbano della nostra Città. Per quanto riguarda questo impianto è doverosa un po’ di storia al fine di valutare il rapporto costo/benefici delle opere pubbliche nel nostro Comune realizzate dalle amministrazioni di sinistra negli anni passati.

L’istallazione dell’impianto di Ominiello risale ai primi anni 70 ed era caratterizzato da un tracciato di tubazioni da vasca Ominiello (720  metri/slm) fino a bivio Montagnola (950 metri/slm) con un dislivello di 230 metri. Veniva utilizzata una fornitura di energia elettrica adeguata alla pompa gestita direttamente da Enel.      
                                                                                                                                                        Verso la metà degli Anni Novanta si è pensato bene di potenziare l’impianto con l’aggiunta dell’acqua proveniente dalla sorgente Bocca di Latte non molto distante e che arriva per caduta fino alla vasca di Ominiello, ma le condutture da quel momento risultarono insufficienti, cosi come l’energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe.

Vennero allora sostituite le tubazioni e portata la rete elettrica MT direttamente al sito (zona impervia per chi non la conosce). Per il tracciato della nuova tubazione i tecnici progettisti illuminati dai consigli delle imprese appaltatrici “partorirono” un nuovo tracciato e cioè:
Vasca Ominiello (730 metri/slm) – Bivio Greca (1.110 metri/slm) – Bivio Montagnola – Vasca Logna per cui adesso il dislivello è passato da 230 a 380 metri, 150 metri in più di dislivello.
Enel non è più disponibile ha fornire le nuove necessarie potenze in BT e allora viene realizzata per conto del Comune una linea MT,  una cabina di trasformazione MT/BT e quindi manutenzione ordinaria e straordinaria a carico del Comune.
Risultato: 250.000 euro annui per la sola energia elettrica.

Ricordiamo che abbiamo perso anche un’altra opportunità. Durante lo scavo della Galleria Salici-Chianette è stata rinvenuta una grossa sorgente d‘acqua che poteva essere canalizzata nell’acquedotto comunale ed invece è stata convogliata nel cemento di base della galleria.

Depuratori

Il depuratore sarà oggetto di altro successivo documento che verrà stilato dopo aver incontrato il tecnico responsabile della Stigliano, Ditta appaltatrice della manutenzione, già convocato.


Fotovoltaico.

Gli amministratori del passato si sono lasciati sfuggire l’occasione business senza costi  per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici nel nostro Comune. Dal 2007 al 2012 chi ci ha preceduto è stato impegnato in altro, trascurando totalmente l’opportunità ed ignorando anche i continui solleciti.
Quindi niente è stato realizzato, con una eccezione.
Su quattro edifici scolastici comunali per iniziativa dei dirigenti scolastici - progetto “sole nelle scuole” -  sono stati realizzati 4 impianti fotovoltaici da 1,4 kWp cadauno. E’ sconcertante che in cinque anni nessun amministratore abbia trovato il tempo per inoltrare le richieste di connessione all’Enel.
Risultato: impianti ancora fermi. E al danno si aggiunge la beffa: dal 01.01.2012 parte del materiale utilizzato, gli inverter,  non è più adoperabile per cambio normativa, per cui occorrono altre spese per mettere in servizio gli impianti.

Comunque in considerazione degli abnormi consumi possiamo ancora pianificare
l’installazione di impianti fotovoltaici su 6/8 edifici comunali:
Depuratore Acri Centro, Capannone Seggio, Depuratore Duglia, Scuola Media di via Montessori, Scuola Elementare di via De vincenti, ecc.
Il recupero dell’investimento è stimato in quattro/cinque anni ed in seguito si avranno solo benefici a totale vantaggio degli utenti. L’impiego di materiali a tecnologia avanzata negli impianti completerà il processo di efficientamento energetico, consentirà di abbattere i consumi di energia elettrica di almeno un altro 50%  sulla pubblica illuminazione e riguarderà principalmente la sostituzione delle lampade con quelle a risparmio energetico.
Potrebbe superare il 60%  il risparmio per i combustibili adoperati per il riscaldamento invernale degli edifici (dati provvisori circa 100.000,00 euro/anno) e per le manutenzioni di questi impianti.
Naturalmente bisogna reperire i fondi.
Questi interventi sono assistiti da contributi pubblici di due tipologie e cioè:           titoli di efficienza energetica e conto energia termica.
Per questi interventi è possibile (quasi obbligati per volontà del legislatore) individuare partner privati (Esco) così il Comune potrebbe beneficiare della riduzione dei consumi e il partner delle agevolazioni.

E’ iniziata la ricognizione degli impianti idro-termo-elettrici interni negli edifici comunali, impianti di climatizzazione estiva, impianti di riscaldamento, ascensori, ecc. e a breve saranno elaborati singoli progetti di efficientamento energetico anche per queste categorie.

Questo studio sui consumi, sui costi e sullo stato degli impianti rappresenterà la base per le discussioni sugli argomenti trattati in sede di Commissioni Consiliari (finalmente istituite) e di Consigli Comunali anche aperti al contributo di tutti i cittadini e gli operatori che con le loro osservazioni potranno contribuire alla risoluzione delle innumerevoli inefficienze che oggi affliggono il settore.

Inefficienze portate alla luce in solo due mesi di lavoro.
Lavoro che è stato possibile soprattutto grazie all’impegno e alla competenza del consigliere Pietro Lupinacci e alla collaborazione del personale del settore.

Senza presunzione possiamo affermare che in due mesi è stato fatto quello che non era stato fatto nemmeno in venti anni.

                                                                          L’Assessore ai Lavori Pubblici    
                                                                          Dott. Salvatore Ferraro


martedì 24 settembre 2013

What (the Fuck) am I Doing in Calabria?


SCOPELLITI: "Come fa a vivere un Consigliere Regionale calabrese con 8.000 € al mese?"



Ha detto proprio così. E ha detto anche che ha fatto grossi tagli ai costi della politica.
Sono andato allora a vedere il bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2013 e bilancio per il triennio 2012-2014 e all'articolo 14 (erogazione al Consiglio regionale) si legge "I fondi iscritti all’UPB 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa, pari ad euro 70.000.000,00, sono messi a disposizione del bilancio del Consiglio regionale".
Capito. Uguale al bilancio 2012, 2011, ecc.
E allora, rispetto a quanto da me pubblicato il 23 luglio 2011 è cambiato ben poco. Per mantenere 50 consiglieri si  spendono 70.000.000 di € all'anno e nelle tasche di ogni singolo consigliere finiscono direttamente almeno 35.000 euro al mese.

 FORMIDABILI SBAFATORI. 23 luglio 2011

Il Presidente della Regione Calabria Scopelliti, insediatosi da più di un anno, è ospite in questi giorni di giornali e televisioni ed è additato come il presidente che ha iniziato a sforbiciare i costi della politica.

La giunta di centrosinistra che lo ha preceduto, in cinque anni ha moltiplicato le voci delle spese, molte delle quali frutto di una fervida fantasia.

Solo pochi addetti ai lavori conoscono l’entità dello sperpero di danaro pubblico del carrozzone Regione Calabria, un megasperpero che fa dei politici calabresi un branco di lupi affamati di prebende.

L’indennità netta di un semplice consigliere è di 11.316,80 euro. In assoluto, la più alta indennità d’Italia. Ma non è tutta qua.

La legge regionale consente a partiti ed eletti al consiglio regionale di percepire indennità di carica e gettoni di presenza.
Il fondo concesso ammonta a 444.497 euro per ogni gruppo, più 144.497 euro per l'attività di gruppo. 
Il risultato di tutto ciò è che, sotto la presidenza Loiero, i consiglieri dell'Ulivo, della Margherita e dell'UDEUR si sono costituiti in 12 sottogruppi, molti dei quali avevano un solo consigliere e hanno incamerato, oltre agli stipendi altissimi, anche un extra pari a 1 miliardo di vecchie lire per il loro «gruppo». 

Attualmente in consiglio regionale vi sono 9 gruppi consiliari. Ogni anno ad ogni gruppo consiliare toccano, per lo stesso motivo, 588.995 euro.
Vanno meglio i gruppi piccoli. Meglio di tutti il gruppo Insieme per la Calabria che è formato da 2 consiglieri. In questo caso il consigliere oltre agli 11.316 euro arraffa anche 14.724 euro al mese.
Tutti i 9 gruppi ogni anno divorano 7.067.940 di euro.
Su questa cifra, Scopelliti ha abbattuto la sua scure, sottraendo ai famelici il 10%. Che dolore! Il povero consigliere Serra anziché 26.040 euro percepirà solo 24.568 euro.
Ma siamo solo all’inizio. 
I Consiglieri regionali Calabresi percepiscono anche una cifra annuale che nel 2010 è stata di 6.000.000 di euro per rimborsi delle spese di trasporto sostenute per lo svolgimento dei compiti e delle funzioni correlati al loro mandato. 6 milioni di euro che divisi per i 50 consiglieri fanno 120.000 cocuzze a testa. Sarebbe a dire altri 10 mila euro al mese.
Su questa cifra altra sforbiciata di Scopelliti del 25%.
Per cui il povero consigliere calabrese deve aggiungere ai suoi 24.568 euro soltanto altri 7.500 euro.

Siamo solo all’inizio, ma il consigliere regionale calabrese ha superato abbondantemente i 30 mila euro mensili. 
E i “tagli” si sono fermati qui.

Ora c’è da considerare che:
Il bilancio calabrese per l’anno 2010 prevedeva un totale di spesa pari a 95.385.500,00 euro.
Epurando tale importo da partite di giro (17.410.500 euro) e spese compensative varie (475.000 euro), l’ammontare delle spese correnti risulta essere pari a 77.500.000 euro; un importo spropositato se confrontato con le spese correnti dell’Emilia-Romagna, regione simile per composizione dell’organo legislativo. Ecco i numeri.
Ogni anno per i 50 consiglieri regionali la Calabria spende 77.500.000; l’Emilia Romagna con lo stesso numero di consiglieri, cinquanta, (forse perchè meno efficienti?) 37.734.610,64, ovvero meno del 51 per cento di spesa.
E 77.500.000 diviso 50 fa 1.550.000 a testa all’anno. 
E diviso dodici, fa 129.166 a testa al mese. 
Ripeto. La Regione Calabria spende per ogni consigliere 129.166 euro al mese. 
Ma eravamo rimasti a 30.000 al mese per consigliere.
Scopelliti poteva operare un taglio più allargato sulle indennità di cui sopra ma, se avesse voluto frenare l'immoralità manifesta di questo gigantesco magna magna, poteva prendere in considerazione una lunga serie di sperperi:
Spese di rappresentanza 2.000.000 di euro all’anno
Per telefonare, documentarsi, resocontare 8.870.000
Per studi conoscitivi e ricerche: 6.910.000
Le voci relative a Irap 1.200.000 euro, Diaria 1.750.000 euro, Reversibilità assegno Vitalizio 1.063.000 euro sono presenti solo nel bilancio del consiglio calabrese.
Per gli stessi motivi dal bilancio dell’Emilia Romagna sono state eliminate le voci relative a: Indennità di funzione 611.500 euro e Formazione 25.000 euro.
la Calabria spende poi 600.000 euro per attività promozionali
e per il cerimoniale
Alcune figure che non esistono in nessun’altra regione, come quella dei collaboratori della rivista “Calabria” (40mila euro
e neanche ci sono i contratti con le società interinali (costo salatissimo, 450mila euro l’anno). 
La Calabria ha anche una convenzione con la Corte dei Conti (sic!!!) 350mila euro.
Certo ci sono dei costi di “base”, che probabilmene non si possono tagliare, come quello della manutenzione, della gestione e dell’ammodernamento della sede del consiglio regionale che è pari a 1.770mila euro,
a cui si aggiungono le spese di pulizia 850mila euro l’anno, 
quelle di vigilanza 800mila l’anno 
e c’è un’altra voce che indica gli uffici decentrati quelli che, sulla carta, sono in ogni capoluogo di provincia, ma in alcune realtà è difficile raggiungere, ebbene per mantenere in piedi tale strutture si spendono ogni anno 250mila euro.
Ma una spesa che sicuramente si poteva tagliare è quella esilarante che nel bilancio corrisponde alla voce data all’associazione degli ex consiglieri (sembra incredibile, ma è così!), ebbene per loro sono riversati 105mila euro l’anno.

mercoledì 11 settembre 2013

"Proprio un bel bisiniss.... okkei!"


           POVERI AMERICANI!



James Ferraro, uno dei più prestigiosi avvocati americani, figlio di Acresi, ha avuto la disavventura, 2 anni fa (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=4451), di essere ricevuto da Totò (non me ne voglia la buonanima per l'accostamento) ed insignito della cittadinanza onoraria. In quell'occasione, l'ignaro avvocato, ha donato al nostro Comune 100.000 dollari finalizzati al restauro della Casa del Beato Angelo.
La ditta che ha eseguito e concluso i lavori vanta un credito di 70.000 euro, ma i soldi della donazione sono spariti.
Dear Uncle James, non è che potresti donarci altri 100.000 dollari?!?


martedì 3 settembre 2013

UDC e SEL già dimissionati dal voto dei cittadini.




Scuola di giornalismo.


   


Il portavoce geologo dell’UDC si è assunto l’incarico – in mancanza d’altri - di curare anche i comunicati di SEL, che restano comunque sconclusionati nei contenuti e zoppicanti nelle argomentazioni. 
Il fine articolista ha proposto ai sellini, a suo parere inesperti di comunicazione, il titolo apparso sul quotidiano Calabria Ora: “Tenuta si dimetta, nessuno lo rimpiangerà” e, per dimostrarsi più graffiante, il sottotitolo: “Favoritismi in Comune”. Virgolettati non presenti nel comunicato degli ineleganti sellini, ma che suonano bene nell’offensiva mediatica che, con sinergia, UDC e SEL portano avanti a testa bassa contro la giunta Tenuta.
Intanto, con buona pace di questa associazione ibrida, la nuova Amministrazione, insediatasi i primi di luglio, lavora. 
In un solo mese, grazie all’impegno profuso dall’Assessore allo Spettacolo Maria F. Coschignano, ha organizzato una vivace Estate Acrese, pur con un budget da oratorio, conseguendo risultati sorprendenti. Basti pensare alla Notte Bianca che ha visto le strade del centro invase da una marea di gente mai vista prima.
Questa Amministrazione si sta facendo carico di avviare, in collaborazione con la cittadinanza, una grande operazione di alfabetizzazione e sensibilizzazione ambientale per affrontare i gravi problemi che minacciano la nostra salute e la nostra sicurezza e che son diventati ormai delle emergenze spaventose anche per il disinteresse assoluto mostrato verso i temi ambientali da parte di chi ha amministrato negli anni passati - soprattutto di chi si fregia abusivamente nel simbolo della parola “Ecologia”.
L’Amministrazione Tenuta sta lavorando ad un progetto serio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani visto che Acri è uno dei tre o quattro Comuni della Calabria che ancora non la effettua. L’Amministrazione Tenuta sta preparando un progetto realistico a basso costo per risolvere definitivamente il problema del randagismo, visto che esiste una convenzione con un canile (Cino Sport Mendicino) ove si trovano 87 cani al prezzo di 1.000 € all’anno. La ditta ha sospeso i ricoveri da circa 8 mesi perché vanta un credito di 120.000 € (per la serie debiti fuori bilancio). Con il risultato che 300 cani randagi circolano nella nostra città.
Ha tenuto, questa Amministrazione, due importanti riunioni per l’avvio della redazione del Piano Strutturale Comunale, indispensabile strumento urbanistico, chimera vagheggiata dalle passate (per fortuna) amministrazioni.
Il 2 settembre finalmente il Sindaco, in Consiglio Comunale, potrà illustrare alla cittadinanza, settore per settore, la lunga serie di problemi ereditati e tutte le proposte concrete avviate o da avviare per risolverli. 
Per carità di patria e per non scendere al livello da osteria raggiunto con le accuse gratuite di favoritismo lanciate dalla malmessa accoppiata UDC-SEL, questa Amministrazione rinuncia a elencare gli innumerevoli e documentati casi di familismo e favoritismo, peculiarità dei saggi e onesti predecessori, ai quali ricorda che i cittadini di Acri, con il loro voto, hanno scelto le liste civiche di Tenuta soprattutto per un’esigenza di pulizia e di legalità.