mercoledì 19 marzo 2014

UT IUSTITIA INCONCUSSA VIGEAT





Suave, mari magno turbantibus aequora ventis, 
e terra magnum alterius spectare laborem; 
non quia vexari quemquamst iucunda voluptas, 
sed quibus ipse malis careas quia cernere suavest. 
Suave etiam belli certamina magna tueri 
per campos instructa tua sine parte pericli. 
Sed nihil dulcius est, bene quam munita tenere 
edita doctrina sapientum templa serena, 
despicere unde queas alios passimque videre 
errare atque viam palantis quaerere vitae, 
certare ingenio, contendere nobilitate, 
noctes atque dies niti praestante labore 
ad summas emergere opes rerumque potiri. 
O miseras hominum mentes, o pectora caeca! 
qualibus in tenebris vitae quantisque periclis 
degitur hoc aevi quodcumquest! 

domenica 9 marzo 2014

ASINI IN CATTEDRA.



UN MINUTO DI SILENZIO PER LA GRAMMATICA ITALIANA CHE OGNI GIORNO MUORE.



Egregio Gianluca Garotto, mi sia concesso, una volta tanto, di replicare agli articoli, che ospiti quasi quotidianamente su Acrinrete, del cronista tuttologo dell’Ora della Calabria Roberto Saporito il quale conduce, per delega ricevuta ma forse scaduta, la sua guerra intrepida, come un Hiroo Onada nella giungla, contro l’Amministrazione comunale ed alcuni assessori in particolare.
Le emergenze che incombono sul nostro territorio ci occupano e preoccupano giorno e notte, e ci danno raramente il tempo di comunicare alla cittadinanza il nostro operato, figurarsi poi di replicare a questo detrattore che chiude ogni suo pezzo con la solita tiritera che capovolge la realtà: gli assessori lo insultano, lo imbavagliano, lo odiano...

Colgo l’occasione di un fastidioso raffreddore che mi costringe a casa, oggi domenica 9 marzo, per mettermi i guanti e difendermi da questa mosca cocchiera.
Una sola volta mi è capitato, spazientito dal suo sotterraneo passaparola diffamatorio, di definirlo meritatamente lustrascarpe ed ho spiegato anche il perché ai 20 lettori del mio blog, ma lui imperterrito insiste nel suo florilegio di contumelie ed insulti.

Continui pure, non sarà querelato. Anche perchè siamo in buona compagnia. Infatti parallelamente alla battaglia forsennata che conduce contro la  nostra Amministrazione, tiene aperto, da sempre, un altro fronte in una sua personalissima guerra alla grammatica italiana, che flagella senza ritegno.
Asino in cattedra,  nemico giurato del congiuntivo (sebbene fin’ora (figurarsi poi pretendere che sappia cosa sia un apocope) non hanno mai ricoperto) o (sebbene la loro estrazione politica è diversa.), vuole poi accreditarsi come martire (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=6883) dando del meschino all’Assessore alla Cultura, che si sarebbe comportata con lui come il senatore Gentile nei confronti del direttore del suo giornale. Boom!

Lasciamo perdere questo suo pallino fisso di voler affiliare gli esponenti della nostra Amministrazione all’NCD.  Sebbene io sono (per farmi capire da lui) lontano da qualsiasi partito, si prende la licenza di collocarmi nell’area Scopelliti, così come non perde occasione in ogni scritto, di snocciolare la provenienza politica del sindaco o di dare la notizia scoop che Tenuta ha aderito o aderirà a quel partito. Ha anche queste straordinarie capacità divinatorie.

Ero presente quando l’Assessore alla Cultura, il giorno prima della conferenza stampa di cui trattasi, lo chiamò, nonostante qualche giorno prima avesse scritto che “la Capalbo sta distruggendo la cultura”, e si sentì rispondere che era fuori Acri e non poteva intervenire. L’Assessore allora chiamò il suo direttore chiedendogli se potesse mandare un altro cronista, non senza far riferimento alle attenzioni riservatele dal suo corrispondente acrese.
Dopo un mese e mezzo, questo intemerato novello Peppino Impastato che non è protetto da nessuno (tranne da quelli con le scarpe lustre), se ne esce che l’assessore lo voleva imbavagliare ed impaurire. Da morire dal ridere!

Non per voler difendere un Gentile, che fa parte della classe politica del magna magna che ho sempre aborrito, e che in questa vicenda è vittima di una vendetta di Berlusconi, ma sarebbe bene ricordare per quale testata lavora il nostro perseguitato.

Il quotidiano «L'Ora della Calabria, prima Calabria Ora, è fallito due volte. Il suo editore, Piero Citrigno, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per usura, condanna che sta scontando ai domiciliari. E’oggetto di una confisca di 100 milioni di euro da parte della Dda che ha riguardato anche i beni di suo figlio Alfredo, attuale editore de L'Ora di Calabria.
Questo editore - cosa che fanno finta di non sapere tutti quelli che hanno parlato di bavaglio a livello nazionale - è stato rinviato a giudizio per violenza privata nei confronti del povero Alessandro Bozzo, un giornalista che si è tolto la vita dopo che lo stesso Citrigno lo aveva obbligato, secondo la Procura della Repubblica di Cosenza, a firmare un contratto capestro di 800 euro mensili, nonostante fosse redattore ordinario  http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/30/giornalista-suicida-in-calabria-editore-accusato-di-violenza-privata/796247/  .
Insomma, scopriamo che le meschine (queste sì) storie di sfruttamento e caporalato vengono vissute anche nelle direzioni dei giornali. Chissà quanto percepiscono gli altri cronisti che lavorano all’Ora di Calabria e se vengono pagati i loro contributi… Comprendiamo quanto questa contingenza lavorativa possa essere motivo di frustrazione. 
Anche se, per quelli che scrivono in dipietrese stretto, 600 euro sono caropagati.




sabato 1 marzo 2014

EMERGENZA NELL'EMERGENZA.

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QUANTA DIOSSINA ABBIAMO RESPIRATO STAMATTINA?


Le accuse di immobilismo e negligenza non  solo sono ingiuste nei confronti di chi opera costantemente per limitare i danni dell’emergenza rifiuti che, da quasi un mese, investe tutta la Calabria, ma generano disinformazione e di conseguenza possono provocare reazioni violente che aggiungono danno a danno.
Questa notte è stato dato fuoco a cumuli di spazzatura in numerosi punti della nostra città. Ringraziamo i Volontari della Protezione Civile che, con il loro tempestivo intervento, hanno evitato gravi conseguenze.
Ricordiamo alle persone disinformate e sprovvedute che incendiare i rifiuti costituisce un crimine ambientale. Nella scala di gravità il reato è perseguito, a giusta ragione, più pesantemente che quello di provocare l’incendio di un bosco. Infatti dalla combustione dei rifiuti si sprigiona la temibile diossina che oltre ad essere un potente tossico è anche cancerogeno. Sul nostro territorio sono già presenti diversi fattori nocivi molto pericolosi per la nostra salute e che non sarà facile bonificare. Della diossina se ne può fare proprio a meno.
Vogliamo ricordare alla cittadinanza che l’emergenza rifiuti che stiamo vivendo è causata in parte da errori di valutazione da parte degli organismi regionali, che riappropriandosi della gestione del sistema rifiuti nell’aprile 2013, dopo 18 anni di commissariamento, hanno chiuso quasi tutte le discariche non a norma, fra cui la nostra, prima ancora di avviare il piano di completamento e ammodernamento degli impianti programmati. Creando così un'emergenza senza precedenti.
Questa è la sola accusa che il PD regionale muove alla giunta Scopelliti , in difesa dei Comuni che stanno subendo il disastro.
Ma è doveroso ricordare che l’Assessore all’Ambiente della Regione Calabria non sbaglia quando afferma che una parte delle responsabilità è da ricondurre al mancato avvio o potenziamento da parte di quasi tutti i Comuni, della raccolta differenziata,  che permette prima di tutto la riduzione dei rifiuti che vanno in discarica.
Per il PD locale, per non parlare di SEL, invece, le responsabilità vanno ricondotte esclusivamente alla negligenza e all’incapacità degli Amministratori di Acri nel fronteggiare il problema.
Con tutto il rispetto ricordiamo che da quando sono iniziate le difficoltà di conferimento nella discarica di Pianopoli, abbiamo avuto contatti serrati con il Dipartimento Regionale Ambiente, con il Prefetto e con altre autorità, con la richiesta di una riapertura della nostra discarica, trovando sempre un netto rifiuto autorizzativo.
In subordine, il 27/01/2014, avevamo ottenuto la concessione di conferire 50 tonnellate al giorno nella discarica di Pianopoli. Ma dopo quattro giorni, questa discarica è stata chiusa per lavori, e nessun Comune calabrese ha potuto più lì conferire fino ad oggi.
Intanto non siamo stati con le mani in mano, perché con ostinazione, abbiamo perseverato sulla strada della richiesta di utilizzare la nostra discarica come sito di accantonamento temporaneo dei rifiuti. In seguito ad un incontro in prefettura con l’assessore regionale Pugliano ed il Prefetto, avvenuto il 12 febbraio, il Sindaco Tenuta, dopo aver acquisito i pareri (tecnico, tecnico-sanitario e tecnico-ambientale), ha emesso l’ordinanza contingibile e urgente di stoccaggio provvisorio, il 24 febbraio, ma su un sito diverso dalla discarica: l’isola ecologica.
Soluzione provvisoria che ci sta permettendo di svuotare i cassonetti che si trovano in prossimità di scuole, ospedale, mercati, ecc., ma non sufficiente per eliminare l’enorme massa di spazzatura presente sul territorio.
In quest’ultima settimana siamo ripartiti alla carica con la richiesta di apertura della discarica comunale e dopo due incontri con il Direttore Generale del Dipartimento Ambiente, Ing. Gualtieri, giovedì 27 è stata presentata e accettata la richiesta di autorizzazione all’abbanco dei volumi già autorizzati nella discarica comunale in variante al provvedimento n 194864 dell’11/06/2013, corredata da una dettagliata relazione tecnica sulla sua idoneità. L’autorizzazione potrà essere concessa solo dopo il sopralluogo ed il parere favorevole dell’Arpacal.
La discarica, contrariamente a quanto affermato nel comunicato PD, è ancora capiente di oltre 2.500 MC e, in caso di completamento del progetto di ampliamento sospeso con la chiusura, potrebbe essere ricettiva per altri due anni.
Ieri, venerdì 28, a Lamezia Terme abbiamo partecipato ad un’Assemblea urgente convocata dall’ANCI regionale, che aveva come oggetto proprio l’emergenza rifiuti. L’assessore Pugliano, invitato, non si è presentato. E’ stato stabilito, da parte di tutti i sindaci, di chiedere un incontro, massimo entro tre giorni, con il Presidente Scopelliti per trovare delle soluzioni immediate al caos rifiuti.
Intanto, pur non avendo discariche ove conferire da quasi un mese, questa Amministrazione, grazie alle disposizioni dell’ordinanza sindacale del 12/12/2013 sulla raccolta del cartone, del vetro e degli ingombranti, ha fatto sì che l’emergenza fosse meno drammatica che in altri Comuni, dove sono state chiuse persino le scuole.
Gli operatori continuano a ritirare il cartone presso gli esercenti e a sottrarlo ai cumuli di spazzatura.
In venti giorni sono stati raccolti decine di tonnellate di ingombranti presenti sul territorio. Ancora molti cittadini non sanno che possono evitare di scomodarsi per abbandonare per strada questi materiali, chiamando al Comune (0984.921413) per il ritiro gratuito a domicilio.
Da pochi giorni è iniziata la vigilanza delle Guardie Ambientali che stanno svolgendo anche un meritorio lavoro di informazione e sensibilizzazione.
Rinnoviamo la richiesta alla cittadinanza di pazientare e collaborare attenendosi alle disposizioni ed a cercare, quanto più possibile, di concorrere a ridurre i volumi di spazzatura.
Raccomandiamo invece ai malaccorti incendiari di desistere da atti sconsiderati che arrecano solo gravi danni alla salute di tutti, anche alla loro.
Beh, onestamente, non pensiamo che tutto quello che stiamo facendo in merito alla questione emergenza rifiuti possa definirsi immobilismo, o che in esso si possa ravvisare negligenza.

Comunicato Stampa Amministrazione Comunale - ACRI