domenica 23 aprile 2017

WAITING FOR BETTER TIMES




A Tutti Noi, forse, è data la possibilità di tracciare dei sentieri in cui l'umanità possa condividere il sogno di giustizia che ciascuno si porta dentro, di creare una comunità critica e dissidente nei confronti dello status quo e di fronte al persistente comportamento antidemocratico delle nostre Istituzioni... Possibilità non colta ancora nè da elettori né da candidati. Waiting for better times.

ACRITANI

di Giacinto Le Pera

Ad Acri non c'è una mafia organizzata, quella che spara o chiede il pizzo. Ad Acri c'è un intreccio complesso di complicità e di soggezione psicologica che sono frutto di pura ignoranza. 
Esiste un diffuso solidarismo sociale che si esprime in pieno attraverso uno dei fondanti elementi della cultura mafiosa: l'omertà
Questo elemento è capace di determinare conseguenze come la condizione nella quale si ritrova oggi Acri. Per il quieto vivere di ciascuno, e per salvaguardare spiccioli interessi personali, si alimenta involontariamente la cultura mafiosa. Tutti indignati per questo, pochi però hanno il coraggio di contrastare. E contrastare significa semplicemente far valere i propri diritti. Niente di più.

Questa premessa per dire che un cambiamento può essere possibile solo se si ha la consapevolezza di esistere, di essere parte di una collettività. Una società migliore dipende dai singoli che evolvono e che si oppongono alla servitù volontaria. Non sono i cambi di guardia allo pseudo-potere a determinare soluzioni. Il cambio deve avvenire dal basso, per poi poter riflettere come in uno specchio. Chi governa altro non è che quello che siamo.
Sono circa tre anni che mi sto interessando di quanto accade ad Acri, con particolare attenzione ai pubblici spazi. Quegli spazi che dovrebbero essere punti di incontro spontaneo tra persone, ma che invece altro non sono che vacche da mungere a servizio di privati affari. 

Ed ecco che, nonostante tanti si lamentino di ciò, entra in campo quell'elemento che fa sì che nulla cambi. Il silenzio. Lo spazio del Caffè Letterario di Palazzo Sanseverino Falcone è stato l'esempio più chiaro di come vengono calpestati i diritti degli Acresi. Il Non Museo Maca è l'esempio ancora più chiaro di come leggi e senso civico vanno a farsi fottere. 
In molti hanno creduto che il sottoscritto avesse personali interessi: e prima col Caffè Letterario, e dopo col Maca. Agli stessi ricordo che non vivo ad Acri, che non voto ad Acri e che, transito di tanto in tanto perché qui vive la mia famiglia. E mi auguro di non morirci. Agli stessi ricordo che si possono fare lotte per semplice senso civico. Mio malgrado mi sono trovato infischiato in questa melma putrida, e l'ho denunciato. 
Coloro che hanno da difendere i loro ruoli dipendenti dalla pubblica pecunia attraverso l'omertà dei più, mi hanno avvicinato (durante la battaglia del Caffè Letterario) invitandomi a mollare il colpo in cambio di altro. Ho tenuto fede a me stesso, e a cacare li ho invitati ad andare. 
Qualcuno, sempre di Acri, pensa che mi necessitava tutto ciò per farmi conoscere, mettermi in mostra. Agli stessi domando: per quale fine? Ora, sempre a costoro dico quanto segue: tirate fuori il tanto vostro senso civico/rivoluzionario e denunciate. Denunciate che i vostri soldi alimentano un Museo falso, denunciate che i vostri figli non hanno spazi ricreativi, denunciate che la politica ad Acri è come la neve al sole e che mai si potrà sperare in una condizione migliore se mai si avranno possibilità di stare assieme, di confrontarsi, discutere e fare "politica" col vero nobile senso che la stessa richiede. 
Agli stessi dico di passare nottate a leggere documenti ministeriali, regolamenti (falsi) comunali, e tutta una serie di scartoffie per poter poi essere capaci di chiudere feisbuq e sentirsi vivi nel reale mondo. Agli stessi dico, anche, di tenersi tutto com'è, ma di non frantumare i coglioni a chi non è come Voi. 
Agli stessi dico che il sottoscritto toglie il disturbo. 
Agli stessi dico che la cosa più difficile da fare è quella di essere se stessi. 
Agli stessi dico che se vi necessitano i documenti che puzzano di merda e che contengono anche la vostra indifferenza, contattatemi e ve li giro con piacere: avrete possibilità di fare il lavoro di fino, conseguente al lavoro sporco che in tre anni il coglione sottoscritto a fatto senza nulla in cambio pretendere.
Buon Sonno!
PS: alle Famiglie che detengono i cosiddetti pacchetti di voto dico che oltre ad essere trogloditi e ridicoli, siete la causa (oltre l'omertà) che fa del MIO PAESE l'espressione più nitida del SOTTOSVILUPPO.

lunedì 10 aprile 2017

PUTTANATE A STRAFOTTERE INTORNO A UNA TRAGEDIA.



IL REGISTRO TUMORI DELLA PROVINCIA DI COSENZA.



La più grande presa per il culo (continuo con i francesismi a motivo dell’alto grado di indignazione) a discapito di una popolazione che vive in un territorio funestato da un nemico sempre più invasivo e spietato: il cancro.

Non è bastato il danno creato dalle cosche criminali che hanno utilizzato la nostra provincia – e tutto il Meridione - come una immensa discarica di rifiuti tossici e radioattivi.
Non è bastata l’inerzia omertosa degli amministratori locali e regionali che sono stati avvisati a suo tempo (1997) e che potevano e dovevano prendere provvedimenti in materia di bonifica e prevenzione.
Dobbiamo assistere anche, da quasi 10 anni, alla grande presa per il culo degli annunci sfacciatamente ipocriti, sull’accreditamento del Registro Tumori della Provincia di Cosenza.

Piccola premessa per i pochi che non sanno di cosa stiamo parlando, anche se ne abbiamo parlato e come.
A livello nazionale opera l’AIRTUM, un’Associazione Onlus diretta da ricercatori ed esperti, che raccoglie tutti i dati epidemiologici e statistici riguardanti i tumori provenienti da tutti i Registri dei Tumori Provinciali, istituiti dalle Regioni.
L’AIRTUM possiede una grande banca dati, un grande archivio in cui confluiscono tutti i dati sui tumori raccolti dai singoli Registri.
La raccolta delle informazioni sui malati oncologici, i tassi di incidenza, di sopravvivenza e di mortalità, nelle diverse zone del territorio nazionale, rappresentano la premessa indispensabile per poter indirizzare le successive azioni socio-sanitarie e gli interventi di prevenzione e bonifica ambientale.

Ma veniamo a noi.
Nel 2008 la Regione Calabria ha dato il via all’istituzione dei Registri Tumori delle 5 province. Con tanto di assegnazione di strutture e di nomine di responsabili e collaboratori ben remunerati.
A tutt’oggi l’unico Registro Provinciale della Calabria accreditato presso l’AIRTUM, nel 2010, è quello di Catanzaro. Bravi rispetto agli altri, ma che non si sono ammazzati di fatica, visto che i dati forniti riguardano solo gli anni 2006-2009. Con questa andatura per conoscere i dati più recenti e più interessanti, arriveremo al 2030, terza guerra mondiale permettendo.
Per quanto riguarda il Registro di Cosenza, una provincia dove dal riscontro empirico quotidiano, non solo percepito, ma reale, i casi di tumore raddoppiano di anno in anno, è dal 2009 che appaiono annunci di accreditamento sensazionali sulla stampa. Spesso strumentalizzati, come loro costume, dai politici che si trovano a governare Regione e Provincia.

ALCUNI ESEMPI.

Il 20 aprile 2009, nella Sala degli Specchi della Provincia, presenti Presidente Regione, Presidente Provincia, Sindaco di Cosenza, e altri irresponsabili incompetenti, viene presentato lo staff del Registro. Buon lavoro!

http://www.comitatodegrazia.org/Blog/registro-tumori-ecco-perche-quello-di-cosenza-crotone-stenta-a-partire.html

27 novembre 2013. Lo staff annuncia che è tutto pronto per la richiesta di accreditamento con l’AIRTUM, manca qualche piccolo ritocco sulle tre annualità raccolte (2006-2007-2008!!! Si sono ammazzati di lavoro pure questi!) e poi ci siamo.

10 ottobre 2014. Il consigliere regionale Pacenza, giusto per dimostrare che non sa di cosa sta parlando, annuncia che il Registro tumori Regionale è operativo (!?!). Cosa voglia dire lo sa solo lui.

12 febbraio 2016. TELESPAZIO TV Calabria.. “Dopo dieci anni di attesa la Regione Calabria, grazie a Oliverio, ha istituito il registro tumori”, lo annunciano il Direttore dell’ASP di Cosenza e il Direttore dello staff del Registro Tumori Cosenza. Di accreditamento non se ne parla.

19 febbraio 2016. “Oggi abbiamo portato a casa un enorme risultato per tutti i calabresi. Siamo orgogliosi di aver istituito il Registro Tumori della Regione Calabria. Lo annuncia il consigliere  Orgoglioso Giudiceandrea, che ne capisce meno di Pacenza, ma fanno a gara a chi spara le puttanate più grosse. Non sanno che quello che bisogna fare è accreditare i Registri Provinciali a livello nazionale e non annunciare qualcosa che è stata già fatta 8 anni prima.

http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/multimedia/ContentItem-f03c4a86-e235-4472-b7e6-76bfd180d30b.html
Avantieri, 7 aprile 2017, RAI TRE Calabria, ore 14:00. Minuto 13’12”.
Fonti della Regione Calabria e la Direttrice dello staff annunciano che stanno per accreditare il Registro con l’Airtum perché i dati dal 2006 al 2008 sono “quasi” pronti.

Ecco. Questo è uno dei tanti esempi dei danni che ha fatto e continua a fare la politica da quando è entrata nella Sanità. La vostra salute è in mano a incapaci perditempo, sia politici, che tecnici (ma collocati sempre dai politici).

Se volete vivere con la tegola del tumore sospesa sulla vostra testa continuate a tenerveli cari, se no, oltre a sfogare la vostra incazzatura con francesismi liberatori, le occasioni per sbarazzarvene, se solo ci pensate un po', non mancano.