domenica 8 ottobre 2023

IL MONUMENTO CONTRO TUTTE LE GUERRE... MIMETIZZATO.


La scultura del maestro Gino Scarsi, di cui mi sono occupato in passato, dev’essere vittima probabilmente di una repulsa inconscia collettiva. E se no non è possibile che sia stata e continui ad essere così rinnegata, maltrattata, adombrata... mimetizzata.

In passato, dopo la donazione dell’artista, su suggerimento del nostro scrittore Angelo Gaccione, l’opera cambiò diverse collocazioni finchè finì... in una discarica. Le cose andarono così come scrissi in questo articolo.

https://www.blogger.com/blog/post/edit/5015885975348047306/4990206124359215766

Dopo il suo magnifico restauro, e diversi mesi di perplessità, tentennamenti e discussioni in mezzo alla non molto interessata comunità locale, Il monumento contro tutte le guerre ritorna ad Acri.

Dove lo mettiamo dove non lo mettiamo, in una piazza, al centro di una grande rotonda... no, non ci siamo capiti, va messo in un posto dove si possa dimenticare in fretta e possibilmente che sia non diciamo nascosto, ma almeno mimetizzato. E così fu.

Se siete allenati a trovare l’oggetto nascosto della Settimana Enigmistica, e avete una buona vista, ingrandite la foto, che lo vedrete.



A parte le vecchie argomentazioni che avevo trattato con il maestro Scarsi, riportate in quell’articolo, un altro motivo di rimozione inconscia di questo straordinario monumento contro tutte le guerre, penso che sia dovuto al fatto che l’opera monumentale sia in contraddizione con l’attuale partecipazione dell’Italia alla guerra che l’Ucraina conduce contro la Russia. Contraddizione che a sua volta contraddice la nostra Costituzione che stabilisce che l’Italia ripudia la guerra. Invece qui, adesso, tutti gli schieramenti politici sono a favore di questa guerra.

E in questa remota provincia di un impero americano che vive di guerre, un monumento contro tutte le guerre rappresenterebbe un atto di insubordinazione.

Non vi chiedete coma mai chiunque vada al governo, che sia un Andreotti, che sia un D’Alema o una Meloni, quando si tratta di armarsi per (far) partire sono tutti unanimemente d’accorso, governo e opposizione.

Molti, anzi quasi tutti ignorano che la politica estera e la politica militare dello Stato italiano la decidono Gran Bretagna e Stati Uniti.

Lo stabilisce un trattato, tenuto segreto agli Italiani (desecretato di recente in Inghilterra), scaturito dal “processo” o “armistizio di Cassibile”, del 3 settembre 1943, l’atto con il quale il governo Badoglio, decaduto Mussolini, firmò e fermò le ostilità contro le forze Alleate.

Da quel momento non iniziò la Liberazione, come vuole la vulgata ufficiale, ma, dopo quella nazi-fascista, ebbe iniziò una nuova occupazione, quella anglo-americana, che dura ancora oggi.

E, nonostante la nostra Costituzione stabilisca (ripetiamo) che l’Italia ripudia la guerra, negli ultimi 30 anni, finita la Guerra Fredda, ogni volta che gli imperialisti americani hanno portato guerra in qualche Paese del mondo, l’Italia, se richiamata, si è dovuta mettere sugli attenti, ed è dovuta intervenire.

Negli ultimi 30 anni i Presidenti Americani, democratici o repubblicani fa lo stesso, hanno avviato e spesso concluso, con centinaia di migliaia di morti, i seguenti conflitti:

Bombardamento della Libia (1987-88), Guerra del Golfo (1990-91) Guerra della Bosnia (1992-95), Guerra del Kosovo (1996-99), Guerra in Somalia (1993-95), Guerra in Afghanistan (2001-2021), Guerra in Libia (2011), Guerra in Iraq (2000-2013), Guerra in Siria (2014-ancora oggi), Guerra in Yemen (2015-ancora oggi).

Dopo la caduta del Muro di Berlino, gli Stati Uniti hanno iniziato una politica di accerchiamento nei confronti della Russia, accogliendo nella Nato quasi tutte le repubbliche che facevano parte del Patto di Varsavia.

Restava l’Ucraina, ma con un colpo di stato, americani ed elite finanziarie, hanno messo in piedi un governo fantoccio che nel 2014 ha iniziato a bombardare le regioni ucraine russofone, come il Donbass, massacrando quelle popolazioni, e nonostante i trattati di pace, hanno continuato fino a quando la Russia, nel febbraio 2022, è intervenuta.

E’ iniziata così la guerra di Ucraina, che per la narrazione americana, e dei vassalli e loro gazzettieri, deve essere chiamata “Invasione russa dell’Ucraina”.

E così l’Italia, al fischio degli Stati Uniti, è subito intervenuta con invio all’Ucraina di armamenti per alcuni miliardi di euro, inimicandosi la Russia dalla quale dipendeva la nostra economia non solo energetica.

 E ci è andata bene finora che la Russia non ci abbia scelto come bersaglio.

Ma Noi, che siamo contro tutte le guerre, e le psico-emergenze che le elite finanziarie si inventano, siamo renitenti, resistenti e disubbidienti.

E anche se tutti, Noi no!