La conoscenza della storia della nostra città, delle nostre radici, della nostra identità, possono costituire una risorsa di sicuro valore culturale, economico, turistico e anche uno strumento di promozione dell’immagine della città di Acri.
Da più di un anno è attiva nella nostra città l’Associazione Acri Antica Pandosia che sta portando avanti studi e ricerche sulla protostoria e sulla storia di Acri, che anticamente, secondo molti studiosi, era la sede di una delle città più forti e ricche del territorio della provincia di Cosenza: Pandosia.
E’ una tesi molto affascinante di cui si sono occupati anche alcuni nostri concittadini in passato. Il Prof. Palermo, nel suo libro “ Atlantide degli Italiani”. Il prof. Fiamma e il Prof. Abruzzo nei Quaderni “Acricultura”. Riprendevano a loro volta l’argomento da storici e studiosi francesi e inglesi dell’ottocento e del novecento, che ritenevano che Pandosia si trovasse proprio dove ci troviamo noi ora.
Uno di questi grandi studiosi del nostro passato fu proprio Norman Douglas, che più di cento anni fa percorse a piedi, in lungo e in largo la Calabria, affascinato dai suoi straordinari paesaggi naturali, e che visitò proprio la nostra città.
Nel 1915, cento anni fa, Norman Douglas pubblicò il suo libro più famoso, OLD CALABRIA, La Vecchia Calabria.
Old Calabria non è solo una descrizione incantata delle bellezze selvagge della Calabria di cento anni fa, ma è un prezioso studio antropologico delle persone, delle condizioni di vita, dei costumi, della società di quei tempi.
Tra i tanti episodi storici contenuti in questo libro, vi è quello che vide Alessandro il Molosso, re d’Epiro, che nel 326 a.C., dopo aver conquistato quasi tutta la Calabria Citeriore, si diresse verso la roccaforte di Pandosia, ma sotto le sue mura, lungo il fiume Acheronte, l’attuale Mucone, Alessandro il Molosso fu sconfitto e vi trovò la morte.
Non mi dilungo oltre, di Old Calabria e di Norman Douglas vi parlerà certamente meglio di me il Presidente dell’Associazione Acri Antica Pandosia, il Prof. Vaccaro. Noi oggi vogliamo ricordare, con una targa commemorativa, questo grande personaggio che in qualche modo, consegnò Acri alla Storia.
Così come abbiamo intenzione in futuro di far conoscere, attraverso diverse iniziative, i tanti scrittori, poeti, letterati, soprattutto acresi, di grande valore ma dimenticati, che hanno dato ma possono dare lustro alla nostra città.
Per concludere voglio ricordare che in Calabria abbiamo un grande scrittore vivente, anche lui come Douglas, grande viaggiatore, camminatore, narratore dei meravigliosi paesaggi che abbiamo intorno a noi e che conosciamo poco.
Si chiama Francesco Bevilacqua, che fra i tanti libri ne ha scritto uno intitolato “Sulle tracce di Norman Douglas” nel quale dice “Leggo e rileggo il suo Old Calabria (Vecchia Calabria) da una trentina d’anni e da quel libro il vecchio Douglas continua a dirmi cose nuove”.
Ecco, voglio concludere dicendo questo: camminare (visitare luoghi) e leggere (soprattutto libri di viaggiatori come Douglas) è più o meno la stessa cosa. Sia camminare che leggere sono due attività che concorrono ad accrescere la nostra conoscenza.
Lo dico soprattutto ai giovanissimi qui presenti che sono naturalmente dotati di curiosità, di sete di sapere.
E finisco, davvero, con un motto di un altro grande scrittore e camminatore calabrese. Giustino Fortunato: Camminare per conoscere. Conoscere per amare.
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