giovedì 27 agosto 2015

CAFFE' LETTERARIO 2

Gli anatemi di Giacinto sulla “cosiddetta Istituzione” e sulla “società fantasma”.


Fresco di nomina all’Assessorato alla Cultura, mi sono ritrovato ad affrontare la grana del Caffè Letterario.
Come già narrato in un precedente comunicato (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8090) di risposta al giovane imprenditore Giacinto Le Pera, l’Amministrazione Comunale in questa vicenda ha seguito un iter limpido consistente in una serie di atti documentali richiesti dalla Regione che hanno portato la Oesum Digital Exhibition s.a.s. della signora Gambino a partecipare ad un bando e aggiudicarsi un contributo regionale finalizzato ad avviare attività imprenditoriali “connesse alla promozione, alla gestione ed alla fruizione di servizi culturali sul nostro territorio”. Il Le Pera riparte alla carica, con il terzo articolo della serie (http://www.acrinrete.info/News.asp?id=8174) ravvisando nella risposta dell'amministrazionela sfacciata volontà di insabbiare quanto invece risulta oggi un grave problema venuto alla luce” e che fra quelle scartoffie si “annidava un abuso istituzionale firmato tra una cosiddetta Istituzione ed una Società atta a valorizzare i propri interessi con soldi pubblici”.
Lasciamo stare per il momento i complimenti che il nostro concittadino nel suo articolo dispensa a questa “cosiddetta Istituzione” come quello che ci vede delegati dai cittadini al “banditismo”. Ma vediamo in sintesi a cosa si riferisce.
Secondo una sua personale investigazione, da una visura camerale risulta che la O.D.E. s.a.s. si è costituita nel 2015  e perciò non poteva partecipare e vincere un bando del 2014. La Regione, come scrive qualcun altro, avrebbe fatto vincere un bando a una “Società fantasma”.

Ci tocca ribadire quanto già fatto notare in precedenza al nostro estimatore. E cioè, che un lavoro di ricerca meno superficiale e una lettura più attenta ed approfondita delle “scartoffie”, avrebbe risparmiato un’altra gaffe a lui e perdita di tempo a noi.
Infatti il Bando Regionale di cui trattasi all’art. 5 (Soggetti beneficiari e condizioni di ammissibilità) recita che sono ammissibili “anche imprese che si impegnino a costituirsi entro i termini di sottoscrizione dell’Atto di Adesione e Obbligo”. (Allegato)
In data 09/01/2015 la Regione approvava la graduatoria delle imprese risultate ammesse al finanziamento e comunicava alle imprese stesse che sarebbe seguito l’invio dello specifico Atto di Adesione e Obbligo.
Atto di Adesione che è stato inviato e sottoscritto nei termini previsti, secondo quanto affermato telefonicamente dal Dirigente del Settore del Dipartimento Turismo e Beni Culturali, al quale, per non lasciare nulla di intentato,  ho fatto formale richiesta di copia dell’Atto sottoscritto fra Regione e Oesum. (Allegato).

Pertanto, ad un’Amministrazione che si dimostra tanto vigile sugli atti e che si prefigge obiettivi di legalità e di trasparenza, che non permettono “insabbiamenti” o “abusi” che saremmo i primi a denunciare, caro concittadino, a questa Amministrazione dovresti chiedere scusa per i tuoi attacchi tanto virulenti quanto gratuiti.
Fermo restando la linearità e la trasparenza manifestata in questa vicenda dalla nostra Amministrazione, ma anche dalla Regione (che ha svolto il ruolo principale), riteniamo che anche la Oesum abbia in piena legittimità vinto un bando e ottenuto un finanziamento che staremo a vedere come sarà speso sul nostro territorio.
E a dimostrazione del fatto che non sono qui a far da avvocato difensore della signora Gambino o del compagno (e mi chiedo come mai non intervengano con dei chiarimenti), voglio esprimere un mio personale giudizio sul Maca, visto che il nostro Le Pera sposta adesso l’attenzione dal Caffè Letterario su tutto il Palazzo Falcone Sanseverino, non risparmiando invettive limacciose al Maestro Vigliaturo, e chiamando in correità ancora la nostra Amministrazione.

Breve cronistoria. Nel 2005, sotto l’Amministrazione Coschignano, il Consiglio Comunale, approvò all’unanimità un regolamento che già per l’intestazione scatenò un mare di polemiche. Per il “Museo Civico Silvio Vigliaturo”, il primo museo intitolato ad un vivente in Italia, veniva confezionato un regolamento “personalizzato” che, fra le tante singolarità,   prevedeva un Comitato di Gestione e un Comitato Artistico-Scientifico con blocchi di componenti nominati dallo stesso Vigliaturo, la nomina del Direttore Artistico appannaggio del medesimo o del figlio Valerio, per concludere alle disposizioni finali ove si affermava che per quanto riguarda gli atti di competenza del Direttore Artistico, nel caso di dipartita del Maestro, passavano al figlio Valerio finchè questo fosse rimasto in vita, e poi al figlio di Valerio, secondo una visione dinastica contemplata dal sistema partitico della politica italiana ma che non si era mai osato mettere nero su bianco.  

Il nuovo regolamento del Museo Maca, predisposto dall’Assessore Capalbo (alla quale va gran parte del merito) e approvato all’unanimità in Consiglio Comunale in data 27/06/2014,  ha, diciamo così, “democratizzato” le norme che lo regolavano, depennando tutta quella serie di disposizioni feudali e assegnando all’Amministrazione e al Consiglio Comunale, e perciò alla cittadinanza acrese, un ruolo determinante, nelle scelte e nella conduzione del Museo.
Ora ai cittadini come Le Pera Giacinto e tutti quelli che muovono critiche aspre nei confronti del Maestro Vigliaturo, dovrebbe essere chiara l’opera portata avanti dalla nostra Amministrazione, che pur riconoscendo gli indiscussi meriti dell'artista, ne ha ridimensionato la personalità ipertrofica ed pervasiva, con una riformulazione che ha abolito i privilegi e la posizione di favore che il vecchio regolamento gli assegnava.


Ritengo, nella mia azione amministrativa in seno all’assessorato alla Cultura, di portare avanti il discorso già avviato dalla prof.ssa Capalbo e sostenuto da più parti, di trasformare il magnifico Palazzo Falcone Sanseverino, da sede esclusiva e monotematica del Maca, in un centro culturale di tutela, valorizzazione e recupero di tutto il nostro patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale. Un Museo Archeologico, una Mostra Permanente degli Artisti Acresi, Un Museo Storico del Risorgimento, Il Caffè Letterario arricchiranno le innumerevoli sale che potrebbero contenere ancora altre attività promozionali,  di modo che il Palazzo possa divenire non solo uno straordinario centro di attrazione turistica, ma anche un vero luogo di socialità, di arte e di cultura per i giovani e per tutta la cittadinanza.





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