Si tratta del secondo convegno sui rischi per la salute causati dall’amianto
che si tiene ad Acri, dopo quello svolto nel dicembre 2013.
L’evento del prossimo 30 aprile è stato organizzato dall'ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) di Cosenza in collaborazione con l’Istituto Tecnico Commerciale “Giambattista
Falcone”, l’ARPACAL ed il Comune di Acri, con l'obiettivo di
rivolgere verso le giovani generazioni quell'attenzione necessaria
all'acquisizione di una sensibilità e di una cultura ambientale che oggi è carente
nella società. Una carenza che porta a considerare come inevitabili le
conseguenze dei danni alla salute e alla vita umana.
L'intenzione è quella di affidare ai
giovani il compito di riappropriarsi del proprio territorio sotto l'aspetto
della tutela ambientale, tenendo presente l'equazione AMBIENTE PULITO =
SALUTE.
Il Comune di Acri ha aderito circa un anno
fa, con delibera di giunta, all’ONA di Cosenza che rappresenta ormai una struttura di riferimento, in Calabria, per Istituzioni,
Associazioni, Enti Locali, Aziende e Cittadini che denuncino od evidenzino
problematiche legate alla presenza di amianto e di inquinanti ambientali, in
genere, al fine di concorrere alla salvaguardia della salute dei cittadini e
alla tutela e valorizzazione dell’ambiente.
In questi giorni la ditta E-log, che svolge il servizio di raccolta
rifiuti nel Comune di Acri, sta provvedendo alla bonifica dei siti ove diversi
manufatti di amianto sono stati abbandonati e allo smaltimento delle coperture
in amianto delle scuole di Guglielmo e Cutura.
Restano sul territorio ancora 234
coperture in eternit di abitazioni di privati cittadini. Il Comune, con la
collaborazione di ONA e Arpacal, sta avviando le procedure per ottenere una riduzione dei costi,
a carico dei cittadini, per lo smaltimento o la messa in sicurezza.
Che cos’è l’amianto: L’asbesto,
o amianto, in natura è un materiale molto comune. La sua resistenza al calore e
la sua struttura fibrosa lo hanno reso adatto come materiale per costruzioni e manufatti, per indumenti e
tessuti da arredamento a prova di fuoco, ma la sua accertata nocività per
la salute ha portato a vietarne l’uso dal 1992. Le polveri di amianto,
respirate, provocano infatti l’asbestosi, nonché tumori della pleura, ovvero il
mesotelioma pleurico e dei bronchi, e il carcinoma polmonare.
I danni dell’amianto: L’amianto provoca
la morte di migliaia di persone ogni anno; i siti da bonificare sono oltre
27mila, solo tra le province di Alessandria e Vercelli più di 74mila ettari di
terreno sono inquinati. Si prevede che il picco massimo di morti causati
dall’esposizione all’Eternit si avrà tra il 2015 e il 2020.
A Casale Monferrato, sede dello stabilimento più
grande d’Italia che fu chiuso nel 1986, la dispersione delle polveri sottilissime
di amianto causarono migliaia di morti. In molti casi, donne si sono ammalate e
sono decedute semplicemente per aver lavato le tute usate dai loro mariti o
compagni che lavoravano negli stabilimenti Eternit.
Avendo
la malattia un periodo di incubazione di circa 30 anni, coloro i quali risiedevano nelle zone
intorno alla fabbrica negli anni ’80 corrono tutt'oggi rischi per la salute: ad
esempio, tra il 2009 e il 2011 sono stati registrati 328 nuovi casi di persone
ammalate.
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