Il consigliere regionale del PD Pino Aieta, durante il suo intervento al secondo convegno sull'Amianto, tenuto ad Acri sabato scorso, ha definito balordo chi abbandona rifiuti pericolosi.
Se è vero il vecchio detto che la legge non ammette ignoranza, non possiamo definirli balordi soltanto.
I rifiuti pericolosi comprendono i rifiuti che rappresentano un pericolo immediato, o nel lungo termine, per la salute dell'uomo e della vita animale e vegetale. In prevalenza si tratta di rifiuti di origine industriale, e l'amianto, messo al bando nel 1992, non è il solo. L'elenco è lunghissimo: vernici, solventi, oli esausti, accumulatori e pile elettriche, toner, farmaci, prodotti fitosanitari, acidi, ecc. (vedere, se interessa, l'elenco completo con i relativi codici CER: http://www2.unibas.it/spp/files/Download/cer_pericolosi.pdf
Il loro abbandono rappresenta un crimine ambientale punito penalmente. E' in via di definizione legislativa l'assimilazione ad illecito penale anche l'abbandono di rifiuti solidi urbani e di rifiuti speciali. E se andiamo sul penale, la responsabilità è personale.
E se alla maggioranza dei cittadini poco importa dell'inquinamento ambientale e di rispettare le norme per ridurre i rifiuti e per tutelare salute e ambiente, dovrebbe interessare - visto che si sveglia solo se gli si tocca la tasca - il costo elevato che le amministrazioni devono sopportare per lo smaltimento, costo che si rifletterà sui cittadini stessi.
E la ditta di giorno non fa in tempo a smaltire le tonnellate di rifiuti presenti, per esempio sul sito di Gastia, che di notte arriva qualche sciagurato a scaricare rifiuti ingombranti e pericolosi.
Non sarà difficile per le autorità risalire al meccanico che ha abbandonato questi rifiuti pericolosi, il quale anzichè utilizzare le normali e obbligatorie procedure di smaltimento ne ha caricato le spese sulle spalle della collettività.
Lo stesso discorso vale per tutti quei cittadini che continuano a depositare dappertutto rifiuti ingombranti - per i quali è previsto il ritiro gratuito a domicilio - o altri rifiuti in contravvenzione alle ordinanze sindacali che prevedono tempi e modalità di conferimento.
Per una serie di motivi già altrove indicati, la ditta E-Log è in leggero ritardo sui tempi previsti per la distribuzione delle pattumelle alle utenze domestiche di Acri Centro e La Mucone, e per avviare finalmente su tutto il territorio la raccolta differenziata.
Ma la consapevolezza e la sensibilità ambientale che ogni cittadino dovrebbe avere, potrebbero essere sufficienti per mantenere un territorio pulito e salubre, e per ridurre notevolmente i costi dello smaltimento dei rifiuti.
La legislazione europea, alla quale si dovrà adeguare quella italiana, sostenuta anche dalle associazioni ambientaliste, stabilisce un criterio molto chiaro, giusto e condivisibile: chi inquina paga, chi riduce la produzione di rifiuti viene premiato. E allora tocca ad ogni singolo cittadino adeguarsi e fare la propria parte in questa battaglia di civiltà.
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