Il governo però, nella stessa seduta, gli ha dato un
contentino, rinunciando ad impugnare una legge regionale che è la prova
dell’incapacità cronica della classe politica calabrese di affrontare,
figuriamoci di risolvere, una delle tante emergenze che funestano la Calabria.
Si tratta della Legge Regionale n° 5 del 20/01/2015:
“Proroga del termine di cui all’art. 2-bis della legge regionale 12 aprile
2013, n. 18 (cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti.
Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti
operativi)”.
Traducendo dal burocratese significa
che la data che poneva fine all’emergenza rifiuti è stata spostata dal 31
dicembre 2014 al 30 settembre 2015.
Gli “impresari” che gestiscono le poche discariche ancora attive hanno
stappato lo champagne. Pioggia di milioni ancora per loro fino alla fine di
settembre, e poi chi lo sa, magari… un’altra proroga Oliverio gliela concederà.
Nel caos rifiuti, nemmeno la
nuova giunta regionale vuole metterci mano, tanto che Oliverio, dopo quattro
mesi di vacatio, ancora non ha nominato l’assessore all’Ambiente. Eppure aveva
promesso in campagna elettorale che avrebbe affrontato di petto e
immediatamente la situazione. Si vede che questi “impresari” fanno proprio…
impressione.
In 16 anni, durante i quali si
sono succeduti 12 Commissari esperti, e dal 2013 un assessore veterinario, la macchina dei rifiuti è costata alla
nostra Regione 2 miliardi di euro.
Un fiume di danaro che è passato
dalle mani di quei gestori pubblici
nelle tasche dei gestori delle discariche private e in quelle di esperti
collaboratori e consulenti (120 milioni di euro solo per consulenze d’oro).
E questo affollato team di
esperti non solo non è riuscito a trovare una soluzione al problema rifiuti ma
ha fatto sprofondare la Calabria nell’emergenza più devastante.
E così il sistema rifiuti
continuerà a macinare milioni e la spazzatura continuerà a decorare le nostre città.
Ma proroga a parte c’è un’altra
importante novità partorita dalla nuova Amministrazione regionale.
La Regione bussa a soldi ai
portoni dei Comuni, con minacce di Commissariamento, dicendo di vantare un
credito di 121 milioni di euro. Non si sa quali esperti contabili abbiano
ottenuto questa cifra, visto che nell’elenco dei Comuni morosi inseriscono
anche Acri, la cui Amministrazione, il 15 novembre 2014, ha versato alla
Regione 1.700.00 euro per tariffe arretrate di 4 anni.
Nel mese di giugno dello scorso
anno molti sindaci della Regione, fra cui quello di Acri, dopo diverse
manifestazioni, hanno occupato la sede del consiglio regionale e costretto
l’assessore Pugliano, a ritirare il
raddoppio delle tariffe che il Dipartimento Ambiente aveva decretato con
decorrenza retroattiva al primo gennaio 2014. Provvedimento ritenuto iniquo e
vessatorio anche da alcuni consiglieri del PD, primo fra tutti l’attuale
assessore Guccione. Senza la mobilitazione dei sindaci la TARI 2014 sarebbe
stata molto più salata.
E allora ecco arrivare la
stangata della nuova amministrazione regionale.
Il 29 gennaio 2015 il presidente
della Regione Oliverio ha decretato i seguenti aumenti tariffari con decorrenza primo gennaio 2015:
Per ogni tonnellata di indifferenziato la tariffa passa dai 92 € ai 148 €. Per ogni
tonnellata di organico la tariffa
passa dai 42 € ai 92 €.
Questi aumenti sono
incomprensibili oggi perché il presidente Oliverio a Roma, davanti al Consiglio
dei ministri, ha tenuto a precisare che ha firmato il decreto di proroga
dell’emergenza rifiuti a patto che “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico
del bilancio regionale”.
E allora, signor Presidente, a
cosa serviranno questi aumenti?
Per limitare i danni in materia
di rifiuti a casa nostra concludo con l’ennesimo l’appello, che non sarà mai
ripetuto abbastanza, ai cittadini di Acri.
Fintanto che la raccolta
differenziata non sarà estesa su tutto il nostro territorio bisogna attenersi
alle disposizioni delle ordinanze sindacali che obbligano i cittadini a:
Non conferire nei cassonetti vetro, cartone e ingombranti.
Il lunedì sera il cartone vicino ai cassonetti, il vetro nei cassonetti
blu.
Per gli ingombranti telefonare al numero verde 800.014.715 per il ritiro gratuito a
domicilio.
Domenica, lunedì, martedì, giovedì e venerdì si conferisce solo la
frazione umida. Il mercoledì la frazione inorganica.
Gli esercizi commerciali devono utilizzare solo i contenitori che la
ditta ha distribuito loro e non i cassonetti.
Il sabato non si conferisce assolutamente niente.
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