lunedì 16 marzo 2015

EMERGENZA RIFIUTI INFINITA




Giovedì 12 marzo si è riunito il Consiglio dei Ministri. Era presente il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che non è riuscito nemmeno in extremis a dissuadere Renzi, per cui dopo mesi di trattative estenuanti, è stato nominato un Commissario alla Sanità diverso da lui: Massimo Scura.

Il governo però, nella stessa seduta, gli ha dato un contentino, rinunciando ad impugnare una legge regionale che è la prova dell’incapacità cronica della classe politica calabrese di affrontare, figuriamoci di risolvere, una delle tante emergenze che funestano la Calabria.

Si tratta della Legge Regionale n° 5 del 20/01/2015: “Proroga del termine di cui all’art. 2-bis della legge regionale 12 aprile 2013, n. 18 (cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina  transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi)”.

Traducendo dal burocratese significa che la data che poneva fine all’emergenza rifiuti è stata spostata dal 31 dicembre 2014 al 30 settembre 2015.

Gli “impresari” che gestiscono le poche discariche ancora attive hanno stappato lo champagne. Pioggia di milioni ancora per loro fino alla fine di settembre, e poi chi lo sa, magari… un’altra proroga Oliverio gliela concederà.

Nel caos rifiuti, nemmeno la nuova giunta regionale vuole metterci mano, tanto che Oliverio, dopo quattro mesi di vacatio, ancora non ha nominato l’assessore all’Ambiente. Eppure aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe affrontato di petto e immediatamente la situazione. Si vede che questi “impresari” fanno proprio… impressione.

In 16 anni, durante i quali si sono succeduti 12 Commissari esperti, e dal 2013 un assessore veterinario, la macchina dei rifiuti è costata alla nostra Regione 2 miliardi di euro.

Un fiume di danaro che è passato dalle  mani di quei gestori pubblici nelle tasche dei gestori delle discariche private e in quelle di esperti collaboratori e consulenti (120 milioni di euro solo per consulenze d’oro).

E questo affollato team di esperti non solo non è riuscito a trovare una soluzione al problema rifiuti ma ha fatto sprofondare la Calabria nell’emergenza più devastante.

E così il sistema rifiuti continuerà a macinare milioni e la spazzatura continuerà a decorare le nostre città.

Ma proroga a parte c’è un’altra importante novità partorita dalla nuova Amministrazione regionale.

La Regione bussa a soldi ai portoni dei Comuni, con minacce di Commissariamento, dicendo di vantare un credito di 121 milioni di euro. Non si sa quali esperti contabili abbiano ottenuto questa cifra, visto che nell’elenco dei Comuni morosi inseriscono anche Acri, la cui Amministrazione, il 15 novembre 2014, ha versato alla Regione 1.700.00 euro per tariffe arretrate di 4 anni.

Nel mese di giugno dello scorso anno molti sindaci della Regione, fra cui quello di Acri, dopo diverse manifestazioni, hanno occupato la sede del consiglio regionale e costretto l’assessore Pugliano, a ritirare il raddoppio delle tariffe che il Dipartimento Ambiente aveva decretato con decorrenza retroattiva al primo gennaio 2014. Provvedimento ritenuto iniquo e vessatorio anche da alcuni consiglieri del PD, primo fra tutti l’attuale assessore Guccione. Senza la mobilitazione dei sindaci la TARI 2014 sarebbe stata molto più salata.

E allora ecco arrivare la stangata della nuova amministrazione regionale.

Il 29 gennaio 2015 il presidente della Regione Oliverio ha decretato i seguenti aumenti tariffari con decorrenza primo gennaio 2015:

Per ogni tonnellata di indifferenziato la tariffa passa dai 92 € ai 148 €.          Per ogni tonnellata di organico la tariffa passa dai 42 € ai 92 €.

Questi aumenti sono incomprensibili oggi perché il presidente Oliverio a Roma, davanti al Consiglio dei ministri, ha tenuto a precisare che ha firmato il decreto di proroga dell’emergenza rifiuti a patto che “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”.

E allora, signor Presidente, a cosa serviranno questi aumenti?

Per limitare i danni in materia di rifiuti a casa nostra concludo con l’ennesimo l’appello, che non sarà mai ripetuto abbastanza, ai cittadini di Acri.

Fintanto che la raccolta differenziata non sarà estesa su tutto il nostro territorio bisogna attenersi alle disposizioni delle ordinanze sindacali che obbligano i cittadini a:

Non conferire nei cassonetti vetro, cartone e ingombranti.

Il lunedì sera il cartone vicino ai cassonetti, il vetro nei cassonetti blu.

Per gli ingombranti telefonare al numero verde  800.014.715 per il ritiro gratuito a domicilio.

Domenica, lunedì, martedì, giovedì e venerdì si conferisce solo la frazione umida. Il mercoledì la frazione inorganica.

Gli esercizi commerciali devono utilizzare solo i contenitori che la ditta ha distribuito loro e non i cassonetti.

Il sabato non si conferisce assolutamente niente.











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