mercoledì 18 febbraio 2015

GABELLE MUNICIPALI



L’Amministrazione TENUTA per salvare il Comune dal FALLIMENTO, è stata costretta ad aumentare le tariffe e i tributi comunali. Per uscire dal dissesto, intimato dalla Corte dei Conti che ne ha attribuito la causa alla sciagurata giunta Trematerra, la nostra Amministrazione ha pagato i debiti pregressi, di cui più di 8 milioni fuori bilancio, e sta ottemperando a tutte le disposizioni intimate dalla Corte stessa.
Il legittimo malcontento dei cittadini per l’aumento delle tasse comunali - comprensibile perché l’aumento  arriva in un periodo di grave crisi economica - viene oggi cavalcato e strumentalizzato irresponsabilmente anche da chi, come l’UDC, ne è stato l’artefice.
Vediamo allora perché la richiesta di alcuni cittadini e commercianti di ridurre la TARI (Tassa Rifiuti) 2014, per il disservizio causato dall’emergenza rifiuti, non può essere accettata.
L’emergenza rifiuti, con i conseguenti gravi disagi, registrata in alcuni periodi del 2014 è stata causata dalla chiusura delle discariche regionali e ha visto coinvolti tutti i Comuni della Calabria.
L’aumento della TARI, determinato anche da indirizzi generali di governo, si è registrato in tutti i Comuni calabresi, anche in quelli che non hanno problemi di dissesto, e in alcuni di essi il caro bollette è stato più pesante che ad ACRI. Questo risulta da informazioni pervenute da Corigliano, Castrovillari, Rossano, Cariati, facilmente verificabili.
In nessun Comune della Calabria è stata fatta formale richiesta al sindaco, da parte di gruppi di cittadini o partiti politici, di una riduzione dell’80% della TARI per i disservizi verificatisi nel 2014 in conseguenza dell’emergenza rifiuti, anzi alcune Amministrazioni comunali, come quella di Cosenza, hanno fatto richiesta di risarcimento danni alla Regione e al Governo.
La polemica innescata, soprattutto da chi cerca di ostacolare l’Amministrazione Tenuta, per le COMUNICAZIONI dell’Azienda Sanitaria Provinciale che avrebbero certificato il danno alla salute dei cittadini e all’ambiente, è stata confutata dall’Azienda stessa, che  con un Comunicato di un suo Dirigente, ha scritto chiaramente che quelle comunicazioni non certificavano un danno alla salute e all’ambiente, in quanto il compito di rilevare e certificare il pericolo per la salute spetta all’ARPACAL, che nel  caso di ACRI, non lo ha né rilevato né certificato.
E allora non si può utilizzare quello che scrive l’Azienda Sanitaria quando si suppone che vada contro l’Amministrazione Tenuta e negarne la veridicità quando va a suo favore.
In seguito ai solleciti dell’ASP, mai negati dal Sindaco Tenuta – ascoltare bene la prova tv tanto falsamente pubblicizzata dai detrattori - che segnalavano la presenza di cumuli di rifiuti sul territorio, l’Amministrazione ha sempre preso provvedimenti per la riduzione dei rifiuti, come l’utilizzo, autorizzato dall’ASP e dall’ARPACAL,  dell’isola ecologica quale sito di stoccaggio provvisorio, provvedimenti resi poco efficaci dalla serrata delle discariche regionali.
Inoltre l’Amministrazione TENUTA, pagando 1.700.000 € di tributi regionali, mai versati dal 2010 dalla morosa giunta Trematerra, e avviando la raccolta differenziata, si è messa in regola con la legislazione vigente, e sicuramente nel prossimo anno potrà abbassare la TARI.
E allora manifestate pure per richiedere un abbassamento di tariffa che il Comune, fra l’altro, giuridicamente non può attuare, ma sappiate che l’Amministrazione Tenuta ha salvato Acri da un nefasto commissariamento e che, contrariamente a quanto avvenuto nel passato, si sta preoccupando ed occupando concretamente della salute dei cittadini.


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