BASTA UNO SGUARDO E CI SIAMO CAPITI...
Da Wikipedia:
LORENZO CESA - UDC
Procedimenti giudiziari
Indagine sul patrimonio del Comune di Roma
Nel 1992 Cesa fu indagato dalla Procura di Roma per abuso
d'ufficio, insieme alla giunta del sindaco Franco
Carraro, per presunti illeciti riguardo l'emissione di un
finanziamento pari a 90 miliardi di lire destinato ad un incarico di censimento
del patrimonio immobiliare del Comune. Fu assolto.
Inchiesta
sull'Anas
A partire dal 1993 ha avuto un
processo intentato per concussione, accusato dai magistrati romani di
aver riscosso una tangente di trecentomila euro per conto del ministro dei lavori
pubblici Giovanni
Prandini, subendo per questo in quell'anno un periodo di carcerazione,
dopo alcuni giorni dall'ordinanza d'arresto.
Inizialmente Cesa si sottrasse all'arresto, dal 6 all'8 marzo 1993, rimanendo
due giorni in latitanza per poi consegnarsi spontaneamente al pubblico ministero.
Nelle fasi del processo ha ammesso il verificarsi del
fatto, dichiarandosene però estraneo, in quanto i soldi non sarebbero stati
destinati a lui ma a Prandini, all'epoca ministro dei lavori pubblici e
presidente dell'Anas e
all'ingegner Antonio Crespo, direttore
generale dell'ente.
Cesa dichiarò di aver ricevuto [...] delle
contropartite politiche da parte del ministro che sovvenzionava le nostre
iniziative politiche.": il GUP riconobbe l' "ampia
confessione dei fatti contestati".
Il 21 giugno 2001 è condannato in
primo grado, insieme ad altri responsabili, a 3 anni e 3 mesi di reclusione per corruzione aggravata.
Con lui, Prandini riceve unacondanna a 6 anni e 4 mesi e a Crespo vengono irrogati 4
anni e 6 mesi. Le imputazioni confermate riguardano 750 miliardi di lire in appalti truccati,
che hanno fruttato agli interessati 35 miliardi di lire in tangenti tra il 1986 e il 1993.
La Corte
d'Appello ha annullato l'anno seguente la sentenza per
aver riscontrato una incompatibilità del Gip: il Tribunale dei Ministri (assegnato per
via del coinvolgimento del ministro Prandini), non può sostenere il ruolo
accusatorio e deve restituire la causa al Gip di Roma, il quale dichiara gli
atti del 2005 come "inutilizzabili" e dispone il
"non luogo a procedere". Intanto, subentra la prescrizione del reato grazie alle
modifiche alla legislazione attuate dal Governo Berlusconi.
Indagine
"Poseidone"
Nel marzo 2006 è stato
nuovamente indagato dalla procura di Catanzaro per truffa e associazione per delinquere,
nell'inchiesta denominata "Poseidone": l'accusa riguarda cinque
miliardi di lire truffati all'Unione
Europea tramite una società fantasma, la Spb Optical Disk Srl,
di cui era comproprietario con il dirigente ANAS Giovanbattista Papello e Fabio
Schettini, capo della segreteria di Franco
Frattini.[2] La
sua posizione viene subito stralciata.
Nel novembre 2010 il GIP dell'inchiesta
dispone il sequestro di beni di Cesa per un valore di un milione di euro.
Il 3 febbraio 2011 il Gip di Roma Rosalba Liso
archivia definitivamente la posizione di Cesa, perché "gli elementi a
carico, pur rivestendo la qualità di indizi, non assurgono al rango della
gravità, precisione e concordanza tali da provare il di lui possibile
coinvolgimento nei fatti di cui all'imputazione e
rendendo in tal modo infausta la prognosi di condanna in un'eventuale sede
dibattimentale".
Cesa era pure quello che chiedeva finanziamenti extra per i parlamentari "trasfertisti". Per lui il parlamentare soffre la lontananza della famiglia. Lo manderei a 1000 km da casa sua a fare il minatore in galleria per 1800€ al mese. E tornare a casa un fine settimana si e uno no per restarci solo il sabato e la domenica
ReplyDeleteTroppo generoso, Angelo. 1,800 euro? Meglio bracciante agricolo, a Lagarò, a raccogliere patate a 40 euro al giorno, senza contributi. E prima però, confisca dei beni e restituzione del maltolto.
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