sabato 24 maggio 2014

TRUFFE & FRODI.


FONDI EUROPEI - REGIONE CALABRIA


Intervista a un Esperto che per motivi di riservatezza chiede di non farsi riconoscere.




Domanda: Onorevole…. Pardon, Signor Esperto, innanzitutto la ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Passiamo alla prima. Secondo lei, perché dei 49,5 miliardi di euro dei fondi strutturali europei per il 2007-2013 destinati all'Italia, sono stati spesi solo 18,2 miliardi, cioè nemmeno il 40%. Mentre di quelli assegnati alla Calabria, 4,5 miliardi, ne sono stati utilizzati solo il 7%, cioè 315 milioni di euro. Più di 4 miliardi torneranno indietro perché non utilizzati proprio dalla regione che più ne avrebbe bisogno.

Risposta: Io penso che il primo responsabile sia il Ministero per la Coesione Territoriale che detta le linee guida e programma i piani operativi nazionali. Un esempio. Un miliardo di quei 4,5 che citava lei, erano destinati agli “attrattori culturali”. Non è stato speso neanche un centesimo. Tutti tornati indietro. La Calabria ha vocazioni agricole e turistiche. Cosa mi imponi un miliardo, peccateddio, per la cultura?! Con gli imprenditori agricoli ci si mette d’accordo più facilmente, voglio dire è gente che capisce a volo. Con i professori è dura, molto dura… non so se mi capisci?     

Domanda: Poco. Ma vada avanti…    
                                                                            
Risposta: Altro problema è che chi propone dei progetti si mantiene troppo basso… Mi spiego. Migliaia di microprogetti, sui quali si suddivide un’enorme massa di denaro, peccateddio, come fai a seguirli tutti? E sui grossi progetti che si guadagna qualcosina. Ad esempio: i 9.994,70 euro andati alla «Giostra del castrato» di Longobucco del 2009. Ma manco le spese della benzina per mandare qualcuno a recuperare le spettanze. Non ci sono solo i politici. Ci sono funzionari, impiegati, portaborse, che non si accontentano di poco.

Domanda: Mi scusi, ma ci sono molte cose che non ho ben capito…

Risposta: Come sarebbe a dire che non ha capito… la selezione deve avvenire su grossi progetti. Almeno devono partire dal milione in su. E ci deve essere un filtro. Passano solo i progetti che si ci guadagna qualcosa. Almeno il 30 - 40%, tu che vuoi realizzare un grosso capannone per la tua azienda agricola, lo devi lasciare.

Domanda: Ma io come faccio a realizzare il mio progetto se devo rendicontare poi le spese. Non ci rientro…

Risposta: Ti via fissa! Ti viene spiegato bene dal funzionario prima di approvare la pratica. Mettiamo che il tuo finanziamento ha un importo di 1 milione di € e tu devi costruire un capannone, fare recinzioni, costruire una serra, ecc.. Di questo milione il 70% è a fondo perduto. Il 30 lo dovrai restituire in 10 anni. In teoria, se parti da zero, e confidi solo nel finanziamento, hai poche possibilità di fare un affare. Devi fare conto che ti verranno assegnate 3 tranche di 330mila euro. La prima è destinata pari pari a chi ha seguito l’iter e ti ha fatto ottenere il finanziamento. Devi farcela con il resto. Se non ce la fai, i funzionari ti spiegheranno anche come rimediare. Realizzi con la seconda tranche il capannone che ti serve per la rendicontazione per ottenere la terza tranche. Ottenuta quella, la intaschi e lassi ‘u munnu com’è.

Domanda: Si ma poi non rivogliono i soldi indietro?

Risposta: Ho una laurea in giurisprudenza, se permetti. Con mio figlio …. Volevo dire, con una persona che conosco abbiamo fatto così.  Due miliardi di euro, mica noccioline! Sono 10 anni che la procura cerca di capire dove sono finiti quei soldi. Poi lasceranno perdere. Cadrà tutto in prescrizione e nel dimenticatoio. Male che va ti daranno un paio di anni con la condizionale. Ma intanto hai risolto i tuoi problemi economici per sempre.

Domanda: Ma dico, ma funziona ancora oggi così?

Risposta: Caspita! Più si va avanti e più ci si specializza. Fatti un giro nella zona industriale, che ne so, di Bisignano o Corigliano. E conta i capannoni abbandonati. Poi, il grosso problema per noi calabresi, è che ci sono un sacco di persone che presentano progetti e non si vogliono mettere d’accordo. E il progetto non viene approvato. Per cui, ritornando alla sua prima domanda, la principale responsabilità del dietrofront di questa massa di danaro che proviene dalla UE e da addebitare a tutta questa gente che non conosce o non accetta le procedure, ed è perciò… inaffidabile. I progetti che presentano il requisito dell’inaffidabilità, come prescrive l’Europa, non passano.

Domanda: Mille ringraziamenti, signor Esperto.

Risposta: Sempre a disposizione.

Nessun commento:

Posta un commento