lunedì 30 settembre 2013

HANNO PERSO LE PECORE MA VENDONO LANA...


I primi cento giorni di Tenuta




Lo strampalato e rancoroso manifesto/volantino a firma UDC che è stato fatto circolare in occasione della festicciola di partito, con le ricorrenti menzogne, è la dimostrazione che questi signori sono alla canna del gas.

Dopo la batosta elettorale delle politiche, che li ha visti – loro, strateghi geniali della politica – vampirizzati nell’abbraccio suicida da un dilettante di nome Monti, ridotti all'1,7% in Calabria, e dopo essere stati polverizzati alle elezioni comunali dagli Acresi, testimoni e giudici severi della loro miseria culturale, civica e politico-amministrativa, loro, anziché andarsene in giro con occhiali, naso e baffi finti, continuano a mostrare il volto spocchioso e arrogante di chi crede di comandare per diritto dinastico, infischiandosene delle regole della democrazia.

E poiché il nostro sindaco Tenuta fino ad oggi ha sempre evitato volutamente le polemiche e gli scontri personali, per non scendere al livello di chi calunnia accusando gli altri di farlo, è giunto il momento di rispondere con gli atti e con i fatti alla loro ipocrisia.

L’allarmante situazione finanziaria del Comune con i 20 e passa milioni di euro di debiti (di cui 7 milioni fuori bilancio) è solo un aspetto di una gestione a dir poco scellerata. Questi principianti dell’amministrazione pubblica hanno raggiunto un record: -6% di capacità di indebitamento. Hanno acceso mutui fino al 2033 e  non c’è più possibilità di richiederne altri per almeno 3 anni, facendo così risultare virtuosa la pur mediocre amministrazione Coschignano che a fine mandato aveva lasciato un 55% di capacità di indebitamento.    
Questi improvvisatori della finanza si sono distinti per una delle più gravi irregolarità contabili, che è la distrazione di finanziamenti a destinazione vincolata non ricostituita e utilizzati in termini di cassa per il pagamento della spesa corrente
Potremmo farne un lungo elenco: 
1. L’avv. acrese-americano James Ferraro nel 2011 ha donato al Comune di Acri 100.000 dollari per la ristrutturazione della casa natale del Beato Angelo. La ditta ha finito i lavori ma sono spariti i soldi. 
2. Per l’acquisto del palazzo Sprovieri sono arrivati 200.000 € dalla Regione e 450.000 € con mutuo. Gli eredi Sprovieri non possono aspettare più per definire l’atto, ma i soldi sono spariti e si rischia di perdere palazzo. 
3. La prima tranche di 250.000 € per il Museo Vigliaturo è sparita. Adesso risulta difficile redigere e trasmettere la rendicontazione per avere le altre tranche e se non viene trasmessa bisogna restituire addirittura la prima tranche. 
Potremmo continuare a lungo nell’elencazione, ma, per chi sia interessato, gli atti sono al Comune a disposizione di chiunque voglia prenderne visione, grazie alla legge sulla trasparenza. 
Così come possiamo documentare l’inesistenza assoluta delle supposte decine di milioni di finanziamenti millantati dalla passata amministrazione. 
Possiamo mostrare le  innumerevoli determine finalizzate ad elargire regalie a familiari di esponenti di maggioranza.
        
Una su tutte. Ultimo lotto Palazzetto dello Sport, per intenderci quello assegnato dalla giunta Trematerra alla ditta non aggiudicataria della gara. Dopo il ricorso della ditta legittimamente vincitrice, il Tar, il 18.7.2013, ha condannato il Comune che, incredibilmente, si era costituito a fianco della ditta perdente ma prediletta. 
Ebbene, possiamo mostrare la determina dei compensi tecnici per questa opera, già liquidati a gennaio scorso e, fra gli altri, ad un architetto di nome Angelo Trematerra, importo 41.097,67 €.  
Possiamo esibire le prove che la quasi totalità dei candidati delle liste di Maiorano ha ricevuto compensi o incarichi durante il triennio 2010-2013, per cui non si fa peccato a pensare che quelle candidature non siano state tanto spontanee.  
Una quantità di danaro pubblico elargita secondo principi clientelari contrari a ogni morale. E, mentre la Corte dei Conti invitava alla prudenza, fornitori, dipendenti e cittadini soccombevano e subivano mortificazioni e soprusi di ogni genere. 
Ma il tempo è galantuomo e il popolo è sovrano. Una dinastia si avvia verso un rapido declino che la condurrà all’estinzione e con essa spariranno servi e cortigiani. 

E il galantuomo Tenuta non solo ha impiegato due mesi, con l’aiuto del dott. Cosentino e di due consiglieri commercialisti, per dipanare l’ingarbugliata matassa del debito stratosferico. Ma ha anche preparato la delibera di risposta ai 19 rilievi riscontrati dalla Corte dei Conti “artatamente e dolosamente” messi in atto dai redattori del bilancio comunale 2011. E Tenuta lo ha fatto anche per salvare la faccia e qualcos’altro agli amministratori che, se riconosciuti responsabili di dissesto – egregi Trematerra, Maiorano, Vigliaturo, ecc. –, non potrebbero più candidarsi a nessuna elezione. 

Il ringraziamento è stato l’astensione sul voto della delibera in Consiglio Comunale.

Se questo è il livello sotto il quale l’Udc ritiene che ci si debba misurare in politica, eccoli accontentati. Ma, in ogni caso, loro con le chiacchiere e le calunnie, noi con gli atti e i fatti.


E ancora, se questi avvelenatori di pozzi vogliono continuare a boicottare l’azione amministrativa comunale, dall’alto delle loro postazioni, per esempio ritirando dalla nostra città gli operai Afor o causando la chiusura della discarica e avviando Acri all’emergenza rifiuti, per poi compiacersi sciacallescamente dei problemi creati ai cittadini, continuino pure. Riusciremo a farcela anche senza e contro di loro.

Cento giorni non sono bastati per spazzare le macerie che l’amministrazione Tenuta ha ereditato. E sulle macerie non è facile costruire.

Sì, costruire. Trovare soluzioni. Questo è il nostro impegno. Realizzare una visione di futuro responsabile, consapevole e sostenibile, costruendo modelli di crescita intelligenti e positivi, con la collaborazione dei cittadini e nelle Commissioni Consiliari appena istituite. 
Promuovere un processo continuo di sensibilizzazione e formazione culturale in ogni settore della vita pubblica, per la rinascita della nostra città e per liberarla dalle devastazioni causate dalla povertà culturale, civica, e politica.



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