mercoledì 27 marzo 2013

MAFIA E POLITICA. STESSI METODI.

http://youtu.be/HIuy3_tI7k8

"Don Gino ha un nipote..." "Capisciu, capisciu, e voi ci dovete dare il posto mio..."

Don Gino (ma potrebbe chiamarsi anche don Michele, come si dice:  figl'e gatta surici piglia...), all'apice della sua arrogante carriera di politicante dispotico da sceneggiata napoletana, riesce ad ottenere dal Presidente di una "Libera (ma non tanto visto quanto coraggio ha saputo opporre alla prevaricazione) Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, il licenziamento del medico che da anni arrecava tanto disturbo alla sua organizzazione di potere. A niente è valso al Presidente cacasotto e autolesionista che quel medico per vent'anni abbia servito la medesima Associazione con impegno e dedizione nel delicato compito di tutela dei diritti degli invalidi. E al suo posto vengono imposti due medici fedeli al boss, ma non certamente ai principi di tutela delle persone portatrici di malattie invalidanti. Il Presidente della benefica Associazione, non avendo ricevuto i favori promessi dal boss, dopo un anno è costretto, a sua volta, a esonerare i due medici che nessun beneficio avevano apportato nè all'Associazione nè agli invalidi.

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