“Un’anima delicata è angustiata dal sapere
qualcuno obbligato a ringraziarla; un’anima gretta, dal sapersi obbligata a
ringraziare qualcuno.” Friedrich W. Nietzsche
Quella sorta di
cenacolo culturale e laboratorio di conoscenze tecnico-amministrative che è
magistralmente rappresentato dai Consiglieri di Maggioranza del Comune di Acri,
finalmente si è deciso a rispondere alle mie “esternazioni”, dopo decine di
articoli che li riguardavano, il più significativo quello dell'8 aprile 2016
La pregevole risposta, all'unico scritto autocritico che mi era riuscito, ha il tono del paternalismo allisciatorio
di chi giustamente ha a che fare con un bambino discolo al quale hanno provato
a spiegare più volte le auree regole delle relazioni interpersonali in politica e della
buona amministrazione, ma con scarso risultato. Evitano prudentemente di
rispondere ai fatti (che loro chiamano "fantasmi") con i fatti. Continuerò a farlo io appena ne avrò il tempo.
Dopo una settimana di serrato
dibattito di alto profilo, con il contributo di tutte le sopraffine intelligenze
di ogni singolo componente, (s)concludono con un aforisma di Baltazar Gracian, suggerito,
ne sono sicuro, dai due più eruditi ed arguti intellettuali presenti nella
compagine: Bruno e Fabbricatore (è inutile che poi venite a negarlo, perché si
vede che è farina del vostro sacco).
“Chi si è dissetato ed
è sazio volge le spalle alla sorgente, (e l’arancia spremuta, cade dal vassoio
d’oro in mezzo al fango.) Finita che sia la dipendenza, finisce anche la
gratitudine e con essa la stima”
Mi sono abbeverato,
soprattutto al loro sapere, e quando è arrivata la crisi idrica, ho girato le
spalle senza nemmeno ringraziare.
Brutta bestia - direbbe
un altro loro politico affine – l’ingratitudine.
Mia nonna diceva: “Se
non sopporti il male, non fare bene”
Ecco, in anteprima, l’articolo
che apparirà domani sulla Provincia e, il giorno dopo su altri giornali
cartacei e on line.
COMUNE DI ACRI
COMUNICATO STAMPA CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA
Le esternazioni dell’ex vice
sindaco, Salvatore Ferraro, dimessosi qualche mese fa, non sono piaciute ai
consiglieri di maggioranza che sostengono il sindaco Nicola Tenuta. In
sostanza, Ferraro ha ripercorso le tappe che hanno portato alla vittoria
elettorale di giugno 2013 ed alla composizione della giunta, non senza svelare
aneddoti e retroscena. “Siamo costretti a rispondere al fuoco, una volta amico,
dell’ex vice sindaco Ferraro, si legge in una nota, che ha sempre avuto la
penna facile, già al tempo dei suoi impegni in seno a questa maggioranza.
Adesso che si è sottratto, come i finti obiettori di coscienza quando la leva
militare era obbligatoria, al fardello politico-morale dell’impegno civico, è
diventato monaco amanuense. Ci siamo trovati spesso in disaccordo con il suo
modo sferzante di rivolgersi a chi aveva idee diverse dalle sue, che in alcuni
casi coincidevano anche con le nostre, ma Ferraro ha sempre fatto presente che
le sue stoccate avevano un valore puramente personale e privato. Abbiamo
provato, senza grandi risultati, a spiegare come le questioni personali degli
amministratori si sovrappongano, purtroppo, quasi sempre alle questioni
pubbliche.
Siamo stati sempre d’accordo, però,
su una questione precisa, l’altra faccia della medaglia, quella relativa al
confine tra il moralmente lecito e l’offesa fine a sé stessa, come esercizio di
una presunta superiorità di intenti e di giudizio. Ferraro veste i panni di
Michelangelo e spennella un nuovo “Giudizio Universale”; tutti sporchi, brutti,
cattivi e colpevoli. Tranne lui, ovviamente. Ferraro vede fantasmi ovunque,
anche se il quadro è semplice: gli è stato proposto il posto di assessore e di
vice Sindaco ed ha accettato senza fare una piega, forte dei consensi della
moglie; ha lavorato per anni a fianco di persone per bene senza mai
esprimere nessuna riserva ed ora li definisce affaristi; non ha mai manifestato
nessun tipo di dissenso, tranne che in occasione della vicenda Mab (sulla quale
tra l'altro dovrebbe riflettere visto che su 66 comuni che fanno parte
dell'area, tra cui il nostro, solo in 16 hanno aderito alla Fondazione), ed ora
sbraita. Ferraro non sa che i consiglieri comunali hanno diritti e funzioni riconosciuti
dal Testo Unico sugli Enti locali, mentre tutti gli atti della giunta sono
stati adottati sempre all’unanimità ( non esiste una sola delibera in cui vi
sia stato il dissenso dell’ex vice sindaco), sa benissimo, invece, che tutti i
candidati si sono impegnati per la elezione del Sindaco Tenuta, profondendo
impegno, serietà e passione che lo stesso Sindaco in più occasioni ha
sottolineato. Quello che è successo nel dopo elezione fa parte del naturale
dibattito politico, caratterizzato, nel nostro caso, da una situazione
finanziaria non semplice e sulla quale ognuno aveva espresso una propria
opinione. Nessuno, però, è stato cacciato né sfiduciato. Qualcuno si è dimesso per motivi personali,
altri perché non condividendo l’azione amministrativa. Vogliamo ricordare al
Dott. Ferraro che il comune è in dissesto non da oggi ma dal 2013 e
l’amministrazione sta tentando utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla
normativa vigente per farlo uscire dal dissesto finanziario. Questi ultimi mesi
della vita di Ferraro, che potremmo definire periodo Andreottiano (il potere
logora chi non ce l’ha), Ferraro sembra stia procedendo alla stesura delle sue
memorie politiche, come se avesse deciso di abbandonare l’agone. Chi lo conosce
un po' come noi, sa che bluffa. Quando più sembra allontanarsi, disprezzare,
schernire ed esorcizzare il potere politico è proprio in quel momento che
prepara, affilando con cura e nell’ombra le armi, la sua discesa (o salita) in
campo (sul prossimo carro). Il nostro ex vice ricorda quei bambini che, dopo
essersi accordati per ore sulle regole del gioco, una volta iniziato, per
capriccio per inadeguatezza per noia per allergia al confronto, decidono di
abbandonarlo e di tornare a casa. Molte volte insultando gli amici. Alcune
volte addirittura rubando loro la palla. Il nostro augurio a Ferraro è quello
di crescere ancora un po', dal punto di vista dei suoi follower, ovviamente.
Ed infine gli ricordiamo un massima
di Baltasar Gracian y Morales; “chi è dissetato ed è sazio volge le spalle alla
sorgente. Finita che sia la dipendenza, finisce anche la gratitudine, e con
essa la stima”.
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