sabato 3 settembre 2016

IL CEMENTO AVANZA E IL VERDE ARRETRA.


CONDANNA A MORTE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO.


E’ proprio un genio poliedrico e gagliardo quel gran simpaticone del maestro Gino Scarsi.
Lo trovi nel suo laboratorio, armato di martello e fiamma ossidrica, a restaurare la nostra scultura contro tutte le guerre, ma lo puoi trovare sulle colline della Valle Grana al Roumiage di Sancto Lucio de Coumboscuro con la banda a suonare il sax con i suoi nipotini intorno.
Lo trovi poi Presidente del Forum “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”
Cosè il Forum?  Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori” è un aggregato di associazioni (circa 100 associazioni nazionali, fra cui il WWF e Legambiente, e più di 800 comitati locali) che mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio. 
Negli ultimi 30 anni è stato cementificato un quinto dell'Italia, circa 6 milioni di ettari.
In Italia ci sono 10 milioni di case vuote e di edifici non ultimati e/o inutilizzati, eppure si continua a costruire.
I suoli fertili sono una risorsa preziosissima ma non più riproducibile e rinnovabile. E li stiamo perdendo per sempre.

Sono oltre 7 milioni le case vuote in Italia, più di un'abitazione su cinque non ha inquilini, pari al 22,5% del totale, con una concentrazione maggiore nelle regioni del Sud per effetto dell'emigrazione. (Analisi elaborata da “Solo Affitti”, franchising immobiliare specializzato in locazione)

Cosa sta facendo il Forum?

In tutt’Italia, specie al Nord, l’impegno dell’ambientalismo più serio ormai si è concentrato sulla battaglia di arginamento del consumo del suolo, contro il suo sfruttamento eccessivo e sconsiderato, per porre freno allo stato di degrado ed all’eccessiva cementificazione.

Il maestro Scarsi che mi onora con la sua amicizia, mi ha detto: “In Calabria siamo scoperti, e una tua collaborazione per quel che si può fare sarebbe cosa ottima.”
E già, in Calabria siamo scoperti. Chissà perché? Forse perché qui il cemento arretra rispetto al resto d’Italia o non vi sono case sfitte o edifici inutilizzati o incompiuti?


No, anzi. In vetta a quella classifica nazionale delle case vuote troviamo proprio la Calabria (con il 38,7% e 481.741 case). Siamo anche al primo posto per quanto riguarda opere incompiute: ecomostri, edifici in stato di abbandono, teatri, caserme, viadotti, gallerie, ospedali mai entrati in servizio, insomma, colate di cemento ovunque.
E allora perché? Forse perché in Calabria il cemento e le costruzioni sono monopolio delle mafie (e/o dei politici che sono la stessa cosa) e sono regolati dalla legge delle mazzette?
Nemmeno questo. In tutt’Italia dietro al cemento e alle costruzioni vi sono mafia&politica e mazzette. Sul cemento, chi più chi meno, mangiano tutti, per cui alla fine si utilizza cemento depotenziato e sabbia in eccesso con i conseguenti crolli di piloni autostradali, edifici, ecc...
Il motivo vero della mancata copertura è che in Calabria vige il silenzio, un silenzio salutare per i pavidi, che, come ho detto altre volte, è il più utile alleato della ‘ndrangheta. Qui vi è la consegna, diligentemente rispettata, per la stampa nostrana e i coraggiosi Social, di non occuparsi di due dei settori appannaggio delle cosche: Cemento&costruzioni e  disboscamento selvaggio.

Acri poi è l’emblema di questa situazione. Come si cementifica ad Acri e come si disbosca selvaggiamente e scelleratamente ad Acri, da nessun’altra parte.


Ad Acri il cemento avanza, sotto gli occhi indifferenti degli acresi che nemmeno si accorgono di questa invasione.
A cominciare da due grosse opere infrastrutturali, la galleria e il primo lotto della  la "Sibari-Sila", costate ai cittadini in totale 60 milioni di euro (che dopotutto non avrebbero liberato Acri dall’isolamento, tale è stata l’insensatezza di chi le ha progettate o di chi, campanilisticamente e politicamente, le ha imposto a chi le ha progettate). 


La Sibari-Sila, o meglio la Calamia-Mormorica, 2,5 km costati 30 milioni di euro, uno sfregio mortale al paesaggio, viadotti e piloni di cemento che resteranno perennemente incompiuti, perché i lavori sono bloccati, sine die, per questioni di malaffare. 
E la Galleria, anch’essa incompiuta, anch’essa bloccata dalla Procura, ma con tonnellate di cemento in bella vista.


Poi fanno capolino su tutto il territorio le incompiute in cemento armato come il teatro o la caserma dei carabinieri, i muri di sostegno di Canaletta, che rappresentano pochi esempi della cementificazione folle e diffusa del nostro territorio.






Argomenti seri ma scottanti che nessuno dei coristi del blablablà onanistico dei Social si permette di toccare.
Tutti  compìti e intenti ad inzuppare il biscottino dell’indignazione nelle banalità più melense, a scrivere articoli gastronomici sulle ricette migliori per friggere l’aria, a stilare interessanti “piccole analisi statistiche” su chi è d’accordo con chi e chi no.
C’è chi addirittura si contunde la prima falange del dito medio di destra nel  cliccare migliaia di volte sulla sua tastiera per far crescere il numero delle  visualizzazioni del suo penoso scritto. Incredibile!12.000 visualizzazioni (di cui 11.900 provenienti da un solo PC), un record, grande seguito, sponsor venite a me!
Nessuno che sia interessato alla devastazione quotidiana e inarrestabile del nostro territorio. Così tanto tengono a cuore la salute dell’ambiente e la propria gli Acretini!
Abusi e speculazioni edilizie, autorizzazioni concesse con leggerezza, violazione delle più elementari norme urbanistiche in spregio al bene comune, sono temi tabù per gli indignati speciali locali.
Costruire edifici o viadotti con sabbia e cemento depotenziato e spacciarli per antisismici, e non aver pensato di fare gli opportuni controlli da parte di chi ne ha il compito, non fa indignare nessuno.
Che ci siano politici e mafiosi che per fare soldi se ne fregano della sicurezza di chi andrà ad occupare quegli edifici non fa arricciare il naso per il disgusto a nessuno.
Che ogni giorno partono da Acri autotreni stracarichi di tronchi perché nessuno controlla chi sta desolando il nostro territorio trasformando i boschi in brulle radure, non urta la sensibilità di nessuno.



Evidentemente è così, altrimenti gli indignati speciali locali scriverebbero di questo, e non della rottura delle acque del sindaco.

Ecco, caro Maestro, la situazione è questa. Penetrare attraverso le cortine fumogene e omertose della pseudo-informazione paesana, con argomenti seri e vitali quali quelli portati avanti dal tuo Forum, potrebbe risultare impresa ardua.
Ciononostante cercherò di sensibilizzare qualcuna delle associazioni locali perché aderisca al Forum, nella speranza peregrina che finalmente ci sia chi decida anche qui di voler difendere, tutelare, custodire e proteggere questa terra, sulla quale, indegnamente e miserabilmente,  troppa gente poggia i piedi.








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