Avevo intenzione di scrivere ed informare la cittadinanza sul Premio Arena che si svolge ad Acri con
cadenza biennale.
Se ne occupa un Comitato Promotore in collaborazione con l’Amministrazione
Comunale, che lo finanzia con 15.000 euro.
Finalità del Premio è la conoscenza e la promozione della figura e delle
opere del Professor Giuseppe Antonio
Arena. Fatalmente ed imperscrutabilmente
quando in questa cittadina promuoviamo qualcosa o qualcuno otteniamo il
risultato opposto.
Per quel che può servire, da un modesto sondaggio da me condotto, il Professore
è ignorato dal 90% della popolazione giovanile, a meno che questi giovani non
risiedano nella contrada Duglia, luogo di origine di Arena e ove vivono i suoi
familiari.
Stiamo parlando di un personaggio, che per la sua opera letteraria e
poetica, in un articolo pubblicato nel 1994 sul New York Times dalla scrittrice
e giornalista americana Catherine Wall,
veniva così definito: “Una delle voci più originali e
significative della poesia mondiale dei giorni nostri. Se vogliamo accostarlo
ad un contesto riconoscibile dobbiamo risalire al mondo classico, a poeti come
Omero e Virgilio, poi fare riferimento a Dante e Petrarca, e infine, giungendo
all’epoca contemporanea, richiamare, soprattutto, nomi come quelli di Federico Garcia Lorca e di Cesare
Pavese”. Alzi la mano chi lo sapeva (escluso i consiglieri comunali
naturalmente).
Per dare un’idea, invece, di come vanno le cose intorno al Premio, senza
sforzarmi molto e per economizzare sul tempo, pubblico la lettera di risposta
alla bozza di proposta inviatami dall’unico componente acrese del Comitato
Promotore del Premio, la Prof.ssa Franca
Ferraro, perché dà un’idea di come funzionano queste cose. Ah, dimenticavo,
il Comitato Promotore è costituito
inoltre da Vincenzo Bonofiglio, Bruno Bruni, Giovanni Persico e Domenico
Scafoglio. Che tutti voi certamente conoscete.
Cara Franca,
dopo le telefonate intercorse fra noi in
seguito alla mail che mi hai inviato con la bozza del programma del Premio Arena, penso che sia più utile
che io Ti risponda per iscritto, cercando di essere più chiaro possibile, anche
se di queste cose bisognerebbe parlarne in un pubblico dibattito con la
partecipazione dell’Amministrazione Comunale, del Tuo Comitato e della
cittadinanza, primi fra tutti i familiari del Professor Arena.
Il mio impegno come assessore sta
volgendo alla fine – può essere questione di giorni, non lo so, dipende dal
sindaco, al quale ho già comunicato l’intenzione di lasciare e che ho pregato
di trovare al più presto (termine ultimo 31 maggio 2016) il mio sostituto
al quale passare le consegne.
Fra queste riveste un ruolo importante
la programmazione del Premio Arena.
Ti ringrazio per aver raccolto il mio “stimolo”, che probabilmente non è stato inteso
appieno, a partire da quello che Tu chiami “taglio meridionalista”, e che a me suona un po’ retorico e
anacronistico. Io volevo dire che si dovrebbe guardare al territorio, al nostro territorio e, soprattutto, al contributo che ad esso ha dato il
Professor Antonio Giuseppe Arena.
Ritengo attinente e rilevante la scelta
di portare qui Fortunata Piselli,
che ha effettuato il più grande studio socio-antropologico sulla nostra
comunità, dopo quello del Padula, e che io avevo contattato per un convegno su
emigrazione e immigrazione, in occasione della venuta del Prof. Joseph Luzzi.
La scelta della Piselli potrebbe creare
qualche reazione in alcuni che hanno intravisto nel suo “Parentela
ed Emigrazione” solo
dei risvolti gossippari, come si direbbe
oggi, ma sarebbe una grande occasione di riflessione sui reticoli sociali che
avvinghiano la nostra collettività e ai quali tanta attenzione ha posto il
Professor Arena.
(Omissis)
La
mia richiesta al valente ed imperituro Presidente della Fondazione Padula, Prof. Cristofaro, di inserire anche il
Premio Arena, nel progetto che lui ha presentato per il bando regionale Eventi
Culturali, potrebbe aggiungere, nel caso di finanziamento del progetto, un
ulteriore contributo ai 15.000 euro messi a disposizione dal Comune
per il Premio.
Ma sinceramente, per quel che concerne
il programma penso che ci si rientri abbondantemente
con le risorse finanziarie, a meno che questo "osservatorio" di cui scrivi nella Tua bozza, non
comporti un impegno di spesa notevole, ma tutto da valutare.
Per me l’impostazione solita del Bando
potrebbe andare anche bene: Opere da premiare, convegno, lavoro degli studenti.
Penso che la definizione del Regolamento e la realizzazione del “concorso”
non comporti chissà quale impegno, ma come gli altri anni, potrebbe
essere tranquillamente redatta dagli Uffici con la Tua collaborazione.
Ma la proposta che fa l’Amministrazione,
riguarda la novità, il cambio rispetto al passato che Tu stessa ammetti di
voler attuare finalmente.
In occasione della intitolazione del Largo al Professore, nel ventennale
della sua scomparsa – quanto è stato fatto sospirare quel meritato
riconoscimento! – avevo espresso la necessità di creare un luogo della memoria più duraturo, più
concreto e più visibile, che abbracciasse vita e opera del
Professore, e che potesse costituire un reale patrimonio da tutelare.
La mia proposta di una raccolta e di una
pubblicazione di tutta la corrispondenza
epistolare che il Prof. Arena ha intrattenuto con i suoi più cari amici (Rizzuto, Cugliari, Covello, ecc)
potrebbe essere una novità del Premio di quest’anno.
Ritengo però, e scusami se insisto, che
va rivisto tutto il meccanismo di gestione della memoria di Arena che non può
ridursi ad un mero incontro biennale che si esaurisce in due giorni. Il Professore merita ben altro.
Del Premio - potremmo dire di questa entità sconosciuta -
non vi è traccia su internet, non un sito, non un luogo dove leggere chi sono i
componenti del Comitato e cosa fanno. In una democrazia in cui si privilegi la
partecipazione, i cittadini vorrebbero sapere. La gente vorrebbe sapere come
andiamo a spendere questi soldi, e noi vorremmo spenderli a favore della nostra
comunità sia in termini materiali che di investimento nella sua crescita
culturale e sociale.
(Omissis)
Ripeto, bisogna rivolgere lo sguardo a
due temi, Territorio e Professore Arena. E il
Professore, figlio di questo territorio ha trattato i temi più attinenti ed
ancora attuali che riguardano la nostra comunità, temi che solo in parte il
tempo e la politica hanno attenuato o acuito.
Come l’emigrazione forzata di migliaia di nostri giovani. Ma anche tutto
quello che ruota intorno a chi resta. Bisogna risvegliare nei nostri ragazzi il
desiderio di restare, di cercare una
ragione per provare un senso di appartenenza, di reinventare vecchi mestieri e
di crearne nuovi, senza attendersi nulla ormai dalla politica tradizionale.
Rifiutando ogni logica assistenzialistica, ogni autocommiserazione, ogni recriminazione
Recuperare l’orgoglio antiretorico di
appartenere a una terra. Impegnarsi e appassionarsi a conoscere la storia
locale, la letteratura, a risvegliare l’interesse per la sorte del nostro
territorio.
Potremmo fare un elenco infinito delle “problematiche”, giovanili o di altre età. Ambiente e
inquinamento, emigrazione, immigrazione e accoglienza, integrazione sociale,
beni comuni, tutela del territorio, promozione e valorizzazione delle ricchezze
naturali e culturali, e delle bellezze paesaggistiche. Ma soprattutto recupero dell’incoscio
collettivo territoriale, di
quel luogo storico, relazionale e identitario che una classe politica incolta, con grande impegno e
determinazione, ha cercato di distruggere, portando alla sua rimozione un’intera
collettività.
Per concludere, cara Franca, che pur
stai profondendo tanto impegno nel Comitato - e sperando di non aver urtato la Tua
sensibilità - cercherò di collaborare con il mio successore, ove mai mi venisse
richiesto, e potrò dare il mio contributo, continuando a far politica dal basso,
perché sono uno che si è sempre impegnato per il bene comune, uno che ama la
propria terra, uno al quale è rimasta la voglia… di imparare e di capire.
Ma sarebbe necessario e sarebbe ora...
di cambiare. E di averne il
coraggio. Con stima.
Salvatore Ferraro. Acri 19 maggio 2016
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ReplyDeleteIl Comitato Promotore del "Premio G. A. Arena" dovrebbe farsi carico della valorizzazione dell'uomo che vuole onorare e del territorio (con le tutte le problematiche sociali) che lo ha visto nascere e che Egli portava con sé.
Sostengo anch'io ( http://www.acrisocial.it/arte-cultura/cultura/item/773-un-anno-fa-in-acri-allo-slargo-dell-acqua-nova-accadeva ) la pubblicazione di tutto quello che si può reperire di inedito presso i suoi amici, nonché tutte testimonianze di chi ha conosciuto il Nostro come politico, storico, poeta.
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ReplyDeleteIl Comitato Promotore del "Premio G. A. Arena" dovrebbe farsi carico della valorizzazione dell'uomo che vuole onorare e del territorio (con le tutte le problematiche sociali) che lo ha visto nascere e che Egli portava con sé. Sostengo anch'io ( http://www.acrisocial.it/arte-cultura/cultura/item/773-un-anno-fa-in-acri-allo-slargo-dell-acqua-nova-accadeva ) la pubblicazione di tutto quello che si può reperire di inedito presso i suoi amici, nonché tutte testimonianze di chi ha conosciuto il Nostro politico, storico, poeta.